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serie
731, 12/09/2015 - La documentazione perduta
731
12 . 09 . 2015

Mother Base

Tra ingegneri e documentazione, storicamente, c'è sempre stata antipatia reciproca... non ci stupirebbe quindi più di tanto se il malefico Gödel fingesse di dimenticarsi apposta dell'odiata documentazione.
Ma è ancora Metal Gear Solid V ad imporsi prepotente nei nostri pensieri.
Del gioco si è detto tanto, ovunque, eppure la ricchezza senza fondo delle sue sorprese continua a stupirci, a strapparci gridolini eccitati: come la festa di compleanno organizzata alla Mother Base se giochiamo il giorno del nostro compleanno, o il fatto che se piazziamo molti colpi alla testa i soldati nemici dopo qualche missione cominciano a portare l'elmetto.
È un trionfo.
Tutta questa ricchezza basterebbe a ridurci in lacrime, ma Metal Gear (e Hideo Kojima) ha costruito la sua fama anche sui filmati che raccontano la trama, e anche in questo il Maestro è riuscito a creare la sua opera definitiva.

In The Phantom Pain, la mano ferma di Kojima sa toccare le corde della nostra anima e, al tempo stesso, ci afferra il pacco a tradimento.

Ecco, mettete pure questo sulla scatola. Soltanto un Maestro al vertice della sua arte poteva mescolare con sapienza il dramma più toccante con la stupidità più infantile, sempre muovendosi in bilico su un confine sottile, al contempo bilanciando la nostalgia e la celebrazione di una saga durata trent'anni con le sensibilità del videogioco moderno.

Ho dovuto concedere a Metal Gear Solid questo ennesimo editoriale perché davvero è probabile che sia la conclusione della serie, vista la mala gestione del marchio da parte di Konami, la cacciata di Kojima eccetera... Ma c'è molto altro che meriterebbe di essere commentato, soprattutto nel genere del combattimento 1 contro 1 che tanto amo. Vedremo le prossime settimane.

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12 . 09 . 2015

Aumentare la realtà

Lo so che vorreste sentirmi parlare dei titoloni di cui non so niente, ma l'annuncio importante di oggi riguarda invece il mercato reietto dei telefonini e si chiama Pokémon Go.
Pokémon Go è un duplice punto di svolta: è l'avvio dell'offensiva totale globale di Nintendo al mondo mobile ed è probabilmente il primo titolo che può realmente avere successo sfruttando la realtà aumentata.
Per quello che riguarda il primo punto non è mistero che la N, anche per risollevarsi dalle ultime sventure economiche, voglia mungere vacche nuove. Come sapete qui, che siamo gente intransigente, consideriamo il passaggio al mobile dei videogiochi "veri" come un vile sputtanamento e di certo questa operazione non fa differenza. Bisogna però dire che decidere di schierare in prima fila l'ammiraglia marketing Pokémon in questa battaglia dimostra che la Nintendo fa sul serio, un sul serio che probabilmente fino a oggi non si era mai visto.
Per quello che riguarda la realtà aumentata, invece, c'è poco da dire. E' divertente, ma buona sola per i filmatini promozionali e per i giochini alle fiere. Non se ne è mai fatto un reale uso in nessun contesto perché può risultare più un ostacolo al divertimento che un contributo. Una fetta molto grande di videogiocatori chiede esplicitamente di poter giocare seduto sul proprio divano nel buio della cameretta, vendergli qualcosa che li obbliga al contrario non suona come un'abile strategia.
Uno dei commenti più interessanti che ho sentito in giro è stato quello che lo ha affiancato a Ingress, perché effettivamente quello risulta l'unico altro esempio più o meno di successo sul mercato. Ma Ingress non è realmente un successo, è più che altro un passatempo nerd come quello dei radioamatori del passato lontano, anche per gente un pochino ageè, un Pokémon invece deve essere qualcosa di clamoroso e coinvolgere i bambini. Quasi sicuramente, anche nei termini in cui è posto, può funzionare in Giappone, fuori sarà divertente capire cosa accadrà.
Può questo nuovo Pokémon dirci qualcosa sul nuovo progetto di console Nintendo? Ricordatevi che la N la realtà aumentata provò a infilarla anche nel 3DS, peccato che il criceto che faceva girare il tutto non la rendeva granché utilizzabile per cose che non fossero sequenze bonus. Possibile che Nintendo voglia mantenere l'idea di avere uno schermo sul controller anche nella sua prossima iterazione? Sarei per sconsigliarglielo, ma sai mai.

Per chiudere provo tanta tenerezza per un sondaggio del genere, decisamente fuori dal mondo. Fashion blogger, beauty blogger e food blogger da sempre sono irregimentati nelle file del marketing delle aziende dei vari settori. Se consideriamo che i videogiochi l'hanno quasi inventato il giornalismo su internet, crede che non passino soldi (ma ancor più che soldi, regalie) nel mondo dei blogger dei VG più che ingenuo è storicamente sbagliato.

“Ai ben pensanti che lo trovano immorale / A quelli che lo leggeranno sul giornale / Alle signore bocca larga e parrucchiere / Chi non mi lascia farlo in altre maniere / Io ho scelto esattamente tutto quel che sono / Senza la scelta io la vita l'abbandono / Ho scelto tutto, tutto tranne il mio dolore / Lo ammazzo io e non c'è niente da capire”

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