Povero piccolo hobbit
Avevo chiesto un anello che quando lo infili diventi invisibile©, ma nessuno me l'ha regalato. Mi sarebbe servito in più di un'occasione, anche durante questo periodo festivo. Che piccolo hobbit codardo.
Ho avuto però il mio Viaggio, a dire il vero anche piuttosto Inaspettato, come raccontavo la settimana scorsa; ma l'elemento autobiografico in questi miei editoriali è anatema fin dalla notte dei tempi... ho sempre cercato di tenere la mia vita lontano da queste pagine, se non potevo tenere queste pagine lontano dalla mia vita. E allora tutto quello che racconto qui deve essere velato di Finzione: non mi riesce difficile, anzi la mia mente ossessionata trova difficile fare a meno della finzione, avvelenato come sono da tutti quei libri e quei film che, è risaputo dalle mamme di tutto il mondo, ti friggono il cervello.
Non ho i piedi enormi e pelosi, non ho una spada che diventa blu quando si avvicina un Orchetto, non viaggio in compagnia di una dozzina di nani, non sono un pilota Ribelle e nemmeno dell'Impero (neanche di quello dei maiali verdi). Le nostre vite sono più imperfette di così (meno la parte sui nani), e io so già che non me ne andrò mai da questo pianeta. Ma sul serio, non come quel biondino in pigiama di Luke, che ha tutte le fortune. Quando stiamo male noi, stiamo male per davvero: non è una sensazione molto gloriosa. E i nostri mali sono molto complicati, e ci arrivano addosso per tutte le ragioni sbagliate.
Chissà se c'è qualcuno tra voi che si è letto tutti i nostri 11 editoriali di Fine Anno, più questo. Normalmente non mi importerebbe una cippa, e in effetti non mi ero mai posto il problema: ma questo periodo dell'anno produce influenze misteriose. Se li avete letti, ve ne sarete accorti.
Sinceramente anzi mi stupisco che in questa decade abbiamo avuto qualche lettore: ogni incremento al contatore delle visite è un mistero e una sorpresa, perché mi pare difficile che esistano altri parlatori di lingua italiana con la particolare combinazione di interessi e ossessioni che piace a noialtri due autori. Eppur ci siete, poveri piccoli hobbit rintanati al calduccio nelle vostre casette con la porta rotonda. Non lo Facciamo per Voi™, ma neppure vi negheremo ospitalità in questa Tana.
Che poi stavolta non è che ci sia molto da mangiare qua dentro, perlomeno nella mia colonna: non ho argomenti che mi stanno a cuore da poter scrivere qui. Forse è una liberazione, almeno per una volta.
A dire il vero un argomento ci sarebbe, ma non è interessante dopotutto parlarne qui. Mi è arrivato il tortino di lamponi ordinato in terra d'Albione tante ere fa. È un gingillo affascinante, più per quel che rappresenta che per quel che è: tenere un RasPi in casa oggigiorno è come avere il giubbotto borchiato negli anni '80, significa l'appartenenza ad un gruppo. Un gruppo di sfigati, di hipster, di indie, di nerd. Un gruppo purchessia.
Lo-Rez: arte, storia, web designFine della fine
Essendo che a questo punto dovevamo essere all'incirca tutti cenere (e i pochi sopravvissuti difficilmente avrebbero trovato importante avere un nuovo editoriale di FTR) in realtà non che mi fossi preventivamente preparato un editoriale per oggi, anche considerando che sono in ferie e tutti i miei ritmi sono sconnessi.
Però si sa, la fine del mondo (o dei pianeti in genere) è come il rilascio del software, per quanto sia schedulata con largo anticipo e tutti sappiano quand'è si riesce comunque ad arrivare in ritardo, a farla male o addirittura a farla saltare senza un perché. Sono sicuro che da qualche parte in una piramide a gradoni dei maya in camicia a maniche corte e penna nel taschino stanno cercando angosciosamente di rilasciare qualche hotfix. Più problematico annotare gli slittamenti sul calendario, ma io gliel'avevo detto che, piuttosto della viva pietra era meglio farlo su excel, quello.
Un nuovo anno a disposizione significa un sacco di cose nuove. Nuove strip da fare, per esempio, che non sono una cosa banale. Anche perché un mentecatto che scriva nuove battute ci vorrà, se vogliamo effettivamente pubblicare qualcosa di nuovo e, al momento, per quanto mi impegni a cercarlo, in questa stanza non lo vedo...
Poi, ovviamente, nuovi videogiochi. Ho preso giusto ieri Crimson Shroud, a cui si dedica... ehm... a suo modo... anche Penny Arcade. Non è però esattamente già giunto il momento di parlarne... nonostante abbia già incamerato un'ora di gioco penso che ci voglia un po' di più per interiorizzarlo, sia perché ci sono da assimilare i meccanismi non esattamente fluidi sia perché è un gioco che, di per sé si prende il suo tempo. Voci dicono anche che sia difficile cosa che sarebbe un piccolo miracolo, per quello che mi riguarda...
Fa comunque un certo effetto vedere Penny Arcade fare una strip su un gioco che possiedi, credo mi sia successo rarissime volte e di certo mai con un titolo così di nicchia. E' un altro dei piccoli doni dell'essere nuovamente videogiocatore...
Avrete ormai capito (due paragrafi son tanti anche per i meno perspicaci di voi) che questo sarà un editoriale un po' così, scritto in pigiama e di fretta dove sarà difficile dire qualcosa di intelligente (o, come di consueto, fingere di farlo). E' un editoriale in quei giorni che in verità vorresti più che altro buttare via, perché sei tutto proteso a quello che c'è dopo, al fittizio non-inizio del capodanno, ma anche alla ripresa delle attività dopo le ferie, quando tutti sono costretti a darsi una scossa per focalizzarsi di nuovo sui loro obiettivi. Visto il nostro arcigno modo di essere non posso buttare nemmeno via queste pagine in degli assurdi auguri perché siamo soliti non farli. Credo quindi che cercherò di rendermi ridicolo il meno possibile, mi defilerò rapidamente, tornerò a sonnecchiare in un angolo e vi lascerò rassicurati del fatto che ci vedremo anche l'anno prossimo...
Cymon: testi, storia, site admin- Nella storia scritta dal maestro William Shakespeare mi sono trovato pieno di felicità alla morte di Romeo. Poi ho continuato a leggere e ho scoperto che si era scorporato in anticipo... o perlomeno così credo di aver grokkato. Perché?
- Perché era un povero idiota.