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serie
561, 14/04/2012 - Il cliente Maya
561
14 . 04 . 2012

Cloud ama Tifa o Aerith?

Perfino le profezie Maya non possono nulla contro la Legge implacabile che governa il settore informatico: “non importa quanto pensi di metterci, ci vorrà almeno il doppio del tempo”. E questo anche se tieni in considerazione la suddetta Legge (questo corollario ricorsivo è © Douglas Hofstadter, naturalmente).
Ma lasciamo le cupe ombre dell'ufficio del Direttore (il fondale più antico che ancora sopravvive in queste strip), perché questa settimana è accaduto qualcosa di commovente.

Cymon qui di fianco ama scorrere ossessivamente le statistiche degli accessi a questo sito, nel tentativo forse di alimentare il suo Ego tenebroso. Ogni tanto però scopre dei fenomeni strani, spesso decisamente inquietanti: tipo quando per un periodo abbiamo avuto un'esplosione di visitatori condotti qui da Google alla ricerca di materiale erotico avente per soggetto i personaggi di Final Fantasy XII (in particolare Fran, che è una coniglietta). A proposito: spiacente di deludervi, non forniamo questo genere di roba.
Questa settimana, seguendo le tracce di alcuni visitatori che hanno catturato il suo interesse, Cymon ha scoperto questa perla: una discussione del 2007 su un forum di ragazzine fanatiche di Final Fantasy, dove si cita come fonte autorevole, ehm, un mio editoriale del 2003.
Vi devo avvertire che seguire quel link potrebbe provocarvi gravi danni cerebrali: si tratta infatti di un tuffo nel passato in più di un senso, un sito dalla grafica intollerabilmente smorfiosa come la cameretta di una adolescente tappezzata di poster, e lunghissime litigate sui sentimenti che questo personaggio prova per quell'altro, ecc. Ma superato l'impatto iniziale, veramente devastante, mi sono fatto forza e ho letto le chiacchiere di anonime ragazzine di 5 anni fa; un po' mi sono commosso.
E dunque ti ringrazio, “Aerith Gainsborough”, nata il 15 Aprile 1989, per la stima che dimostrasti nei confronti di quel mio antico scritto. Chissà se stai leggendo oggi queste righe, che scrivo sul mio diario del cuore e... insomma lasciamo stare. Tra l'altro, buon compleanno. Probabilmente ti vergogni un pochino anche tu di quello che scrivevi allora, ma ci siamo passati tutti. Io un po' mi vergogno di quella lunga analisi del triangolo sentimentale di Final Fantasy VII, ma neanche poi tanto. Forse se non lo avessi già scritto potrei scrivere oggi le stesse cose (che è molto peggio!).

E comunque non c'è storia, lo sappiamo tutti: Cloud amava Aerith. Sono passati 15 anni, ma io non ho cambiato idea.

Ehm. Sarà meglio finirla qui. Volevo parlare del Captivate 2012, l'evento promozionale di Capcom che ha mostrato alcuni nuovi filmati interessati sui suoi prossimi giochi, ma fa lo stesso. Il principale motivo di interesse di questo Captivate 2012, in ogni caso, è che si è svolto a Roma, nella nostra piccola Italietta. C'è ancora un po' di speranza, forse.
Voglio solo far notare che il filmato di Resident Evil 6 sfoggia uno stile grafico interessante: c'è qualcosa di particolare, quasi una ricercatezza artistica che si allontana un poco dal solito banale fotorealismo dei giochi moderni. È un effetto molto sottile, ma mi piace parecchio.

“in qst sito si parla della trama in maniera accurata...nn solo aerith viene definita 'smorfiosetta'...e si dice che cloud ama tifa ma si dice anke ke aerith rappresenta l'ostacolo per la loro felicità perkè cloud si era innamorato sul serio!!!” — Aerith Gainsborough, 6/6/2007

Lo-Rez: arte, storia, web design
14 . 04 . 2012

Non c'è come morire

Quando vi ho fatto il receditoriale di Sora no Otoshimono Forte, l'ho fatto perché avevo cominciato Angel Beats e pensavo che un parallelo fra angeli apatici avesse senso. Dopo aver visto l'intera serie capisco che la cosa in realtà sarebbe stata un po' effimera, ma volevo comunque, per completezza, riportarvi questo retroscena.
L'inizio di Angel Beats non è affatto tipico: il protagonista è morto e si risveglia in un limbo a forma di liceo (tutto, in Giappone, ha forma di liceo). Qui è circondato di persone finte (NPC) e indotto a vivere una vita normale. Farlo, scoprirà, gli permetterà di scomparire e forse, quindi, di reincarnarsi.
Alcune anime come lui, però non ci stanno a subire questo destino e hanno quindi formato un vero e proprio fronte ribelle, perché in fondo il limbo non è tanto male visto che si può fare quello che si vuole, non si soffre e non si può nemmeno morire.
A opporsi a questo fronte Tenshi (Angel, nelle dizioni occidentali), apparentemente una studentessa taciturna e un po' apatica, ma in realtà un vero e proprio guardiano dotato di superpoteri.
Angel Beats si presenta come un cartone stupido. La situazione di partenza è notevolmente assurda e i personaggi si mostrano come un branco di idioti. E' anche piuttosto evidente il sottotesto parodistico che fa il verso all'intero universo anime per non parlare anche di vari accenni di citazionismo anche in senso lato.
Ma Angel Beats è anche (e soprattutto) un anime scorretto. Perché all'interno di questo contesto ridicolo e leggero si impegna nei modi più meschini per farvi piangere, tirando fuori delle vicende personali e dei retroscena dei vari personaggi dolorosi e crudeli al limite del parossismo. E qui manda a morire completamente la vena demenziale e assume un tono greve, che colpisce al cuore, che cerca di cavare fuori lacrime e commozione.
E, nonostante cerchi di far piangere in modo sfacciato e grossolano, numerose volte ha successo.
Non c'è dubbio che questo, inevitabilmente, finisca col far scattare una certa empatia nei confronti della serie e delle vicende che racconta e quindi finisca con il disporre lo spettatore a guardarlo con un certo atteggiamento. In qualche modo lascia una nota amara anche sulle gag più stupide (e ce ne sono A DOZZINE stupide) e in ogni caso lascia sul fondo un certo disagio a suo modo benefico, perché permette di apprezzare il tutto con un taglio particolare.
Se parlassimo di pietismo fine a sé stesso, però, faremmo un torto a AB e, soprattutto, non ne giustificheremmo la notevole bellezza complessiva. Se bastasse riempire le vicende di cagnolini, bimbette che dicono onicccccccian e ragazzine sfigate, facendo si che, a un certo punto, la maggior parte di tutti costoro muoiano in modo drammatico, allora sarebbe fin troppo semplice mettere insieme un anime e sarebbe anche semplicemente scorretto. La verità è che gli autori di AB non insultano la nostra sensibilità così e noi non insulteremo la loro intelligenza riducendo a descrivere tutto in questi termini.
Angel Beats è una riflessione sulla vita. E probabilmente non c'è momento migliore per riflettere sulla tua vita di quando muori. Certo, porta tutto all'estremo, la sua rappresentazione della vita è espressionista e barocca, abbastanza in linea col modo di esprimersi giapponese sull'argomento, ma in generale va a battere su un nervo comune a tutti, va a battere sul problema dei rimpianti, delle occasioni mancate, dei nostri sbagliati atteggiamenti e la nostra cecità nei confronti del nostro prossimo. E, oltretutto, non cede alla possibilità di chiudere l'argomento affidando alla reincarnazione il miraggio di una nuova possibilità, ma affronta l'argomento in modo più onesto così che anche noi vivi, che non siamo nel liceo-limbo, possiamo capire cosa intende.
Angel Beats è un anime molto consigliato. Certo, dovete resistere a diversi colpi decisamente bassi e questo potrebbe indisporvi, ma fermarvi a ciò vi impedirebbe di capire che, in mezzo a tante vicende assurdamente crudeli e sfortunate, la vostra esistenza non sfigura poi tanto, perché per quanto grandi o piccole siano le peripezie che si affronta, la vita è sempre vita e rimane qualcosa di grandiosamente complesso da capire.
E ora, prima di sciogliermi in eccessiva malinconia, permettere di ritirarmi in buon ordine...

“It's 8.15, and that's the time that it's always been / We got your message on the radio, conditions normal and you're coming home / Enola Gay, is mother proud of little boy today”

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