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526, 06/08/2011 - La legge di Godwin
526
06 . 08 . 2011

Compiti per l'estate

Da bravi Ingegneri delle Tenebre, i nostri Neo & Gödel sono i custodi viventi del gergo hacker, e di tutta la relativa cultura popolare... insomma, conoscono a memoria il Jargon File e tutti gli aneddoti e le espressioni in esso contenuti, come la Legge di Godwin citata nella strip odierna.
Ma è qui che le nostre strade si dividono: lasciamo quei due meschini a trastullarsi col loro Jargon in ufficio, e prendiamoci le nostre meritate vacanze estive... al nostro ritorno essi saranno ancora lì, e sarà come non essere mai partiti.
Detesto essere prevedibile, ma è da 10 anni che FTR chiude per ferie in questo periodo, e quest'estate non farà eccezione. Attorno a ferragosto apparirà/è apparsa l'inevitabile illustrazione estiva, mentre la programmazione regolare della strip riprenderà il 27. Per quanto riguarda le strip che pubblichiamo su Multiplayer.it, invece, la pausa sarà un po' più lunga: che volete, non è un pubblico hardcore come voi fedelissimi, bisogna andarci piano.

Voglio dedicare questo editoriale, sull'orlo della fornace incandescente in cui tutti stiamo per precipitare, ai Consigli di Lettura & di Visione. Ormai sta diventando una tradizione, iniziata un paio d'anni fa. Del resto la pausa estiva è il momento strategico ideale per recuperare certi film, certe serie animate che giocoforza abbiamo lasciato indietro durante l'anno lavorativo, o per immergerci nella lettura di opere più importanti del solito.
C'è anche chi, d'estate, va a f**a dalla sera alla mattina, e sorseggia superalcolici in spiaggia dal mattino a sera, ma in questa sede non ci occuperemo di loro.

I libri, dicevamo. Restiamo concentrati sui libri. Mi vergogno di citarlo così in ritardo, ma come dicevo l'estate è il periodo giusto per recuperare i tomi più impegnativi: Anathem, di Neal Stephenson, è la definizione stessa di tomo impegnativo. Un'epopea di fantascienza da mille pagine (suddivisa in due volumi in Italia da editori spregevoli, vigliacchi e avidi) piena di neologismi e di un gergo che mescola latino medievale e (coincidenza!) il Jargon File degli hacker californiani di cui parlavo sopra.
Anathem è una storia di fantascienza nata da una cultura molto vicina a noialtri di FTR, e presumo anche a voi lettori: Neal Stephenson del resto è un'autorità della Sfiga in generale, un fisico/storico/programmatore che ha scritto tutte le tremila pagine del Ciclo Barocco con una penna stilografica a inchiostro blu, che nel tempo libero mette in scena ricostruzioni storiche di combattimenti con la spada, e di mestiere fa consulenza a una società di turismo spaziale (!). Solo il suo “eccesso di concentrazione”, come lui stesso definisce la sua condizione mentale, poteva produrre un'opera monumentale come Anathem, e con una così singolare mescolanza di argomenti.
È un libro strapieno di cosette come l'astronomia medievale, la fisica dei viaggi interstellari e le dimensioni parallele delle teorie quantistiche, che non fa nessuna concessione alla complessità delle materie trattate: roba adatta a gente che ha fatto esami universitari con nomi tipo “Sistemi Non Lineari”... lo stesso pubblico oggetto di ironia all'interno della storia stessa, che ha per protagonisti, sostanzialmente, degli ingegneri/monaci di clausura.

Ma passiamo ai cartoni giapponesi, che se leggete Anathem quest'estate vi basta e avanza. Da tempo ormai sono giunto alla conclusione che i cartoni giapponesi, visti a una certa età, sono una tremenda perdita di tempo. Mi dispiace spezzare il cuore agli amanti degli anime, sempre numerosi da queste parti, anche quelli che hanno superato la trentina (anzi, soprattutto quelli!). Cymon fa parte della categoria, a giudicare da quanto scrive. Però io mi sono stufato: la mia generazione ha passato la vita cercando di giustificarsi con la storia che i nobili cartoni giapponesi sono prodotti di intrattenimento maturi, adatti ad un pubblico adulto, non come i cartoni animati occidentali.
Quasi sempre è una balla.
Le opere mature esistono, e sono quasi esclusivamente film. Ma il 99% della produzione anime è dedicata a un pubblico adolescente. Detto questo, ci sono un paio di serie attualmente in onda sulla TV nipponica che non sono un totale spreco della nostra attenzione.
Una è Tiger & Bunny, che è disegnata splendidamente, e quindi per quanto mi riguarda almeno un motivo di guardarlo ce l'ho, ed è assorbire l'arte come una spugna. In Tiger & Bunny ci sono dei supereroi che partecipano a un programma televisivo, le loro gesta in difesa dei cittadini sono trasmesse in diretta TV e valutate con un punteggio. I personaggi hanno un chara-design eccezionale e sono stranamente anche molto simpatici. La cosa davvero post-moderna, però, è che sui loro costumi ci sono i loghi degli sponsor: il che è logico, trattandosi di eroi di una trasmissione televisiva... se non che quegli sponsor sono veri, cioè sono Pepsi, Amazon e altre società del mondo reale, che hanno comprato lo spazio pubblicitario.
L'altra serie che non mi fa pentire di aver speso 20 minuti della mia vita a guardare una puntata dopo averla scaricata illegalmente, è Steins;Gate (con il punto e virgola, sì). All'inizio non si capisce nulla, ma visto che l'argomento sono i viaggi nel tempo, è normale. Lentamente, la trama esplode in un delirio di manie di cospirazione, cospirazioni vere, tizi che si fingono paranoici e non lo sono, scienziati pazzi si fingono agenti segreti venuti dal futuro, agenti segreti venuti dal futuro che si fingono scienziati pazzi, maschi che si fingono sacerdotesse del tempio (è un classico)...
C'è un hacker pervertito che fa ripetere alle ragazze ingenue frasi dal doppio senso erotico, c'è uno studente universitario imbecille che si crede uno scienziato malvagio, e c'è (ma forse anche no!) un'organizzazione misteriosa di veri scienziati malvagi che domina il mondo in segreto grazie alla macchina del tempo.
I dialoghi sono scritti molto bene, pieni di riferimenti a fenomeni popolari nati su internet negli ultimi anni, e soprattutto è geniale l'idea di fare del laboratorio CERN di Ginevra (!) l'antagonista principale della storia. Nel cartone infatti gli esperiementi con l'acceleratore di particelle sono finalizzati al viaggio nel tempo, e in un futuro prossimo gli scienziati del CERN sono diventati i dittatori del mondo. Forse. Ma solo nel cartone, eh!
Basta così, ho scritto tanto stavolta perché ci deve bastare, a voi e a me, per qualche settimana. Ci risentiremo, può darsi, al nostro ritorno.

“Stop making a Lesbomagnetic Field and prepare the D-mail.”

Lo-Rez: arte, storia, web design
06 . 08 . 2011

Golden dawn

William Godwin (1756-1836) è stato uno dei pionieri del pensiero anarchico. Fine pensatore, partendo da una matrice illuminista finì in realtà con l'influenzare alcuni dei nomi più importanti della letteratura romantica inglese.
Ma, oggettivamente, chi se ne frega, parliamo del solito barbogio che non aveva niente di meglio da fare che raccontare al prossimo come vivere meglio. Mike Godwin (1958 - ), avvocato che chattava in internet quando voi ci avevate ancora il telefono con la ruota (infatti internet neanche si chiamava internet) ha sicuramente più rilevanza nella nostra società, avendo dato nome alla nota legge che determina che qualsiasi discussione in internet, se si protrae abbastanza a lungo, prima o poi si riconduce al nazismo. Un principio fondamentale perché, sostanzialmente, permette di stabilire in modo deterministico e algoritmico la morte di un flame e quindi rende l'esistenza degli utenti di un forum tranquillamente computabile da una macchina di Turing.
E se non mi date ragione è perché siete dei bastardi tipo le SS, ecco.
Bon, in effetti potrei anche parlarvi della gente che dialoga in internet, avrei da dirne, ma non ne ho voglia. Sono temi sgradevoli. Non cattivi, non buoni, non osceni, non forti, solo sgradevoli. Mi provocano fastidio, quindi soprassediamo.
Ultimamente sto litigando ferocemente con i sistemi di pagamento online. Non quelle robe completamente online alla paypal, ma i pagamenti con le care vecchie carte di credito. Una volta eravamo tutti convinti che i pagamenti in internet con la carta di credito fossero solo dei cavalli di troia per permettere agli uberhacker di rubarci tutto fino alle mutande. Negli anni la tecnologia è migliorata ed è divenuta piuttosto solida (se non vi chiamate Sony, almeno), nessun uberhacker è diventato straricco (tolto Zuccobergo, che poi al massimo era un maniaco da chat, dai) e intanto l'intera gestione delle transazioni online è diventato un tale teatro barocco che è realmente difficile stabilire se hai pagato veramente.
Sono di questo periodo i discorsi sul bitcoin, il soldo digitale, che dovrebbe rivoluzionare (come sempre) il mondo abitato. Secondo me tra quello che succede in internet e quello che succede nel mondo reale (di cui ovviamente non parleremo) il dato di fatto è che la gestione del denaro e l'attaccamento a esso negli ultimi 1000 anni non è che abbia fatto granché passi avanti. E nei 1000 precedenti forse ne aveva fatti si e no due o tre. Continuiamo ad avere bisogno di poterci poggiare su qualcosa di solido, ma non abbiamo più la capacità di concretizzare la nostra ricchezza che, per essere gestibile in un mondo che corre troppo veloce ed è troppo vasto, è divenuta praticamente astratta. Questo ci lascia addosso costantemente paura e confusione e l'unico che ne guadagna è la Disney, che col deposito di Zio Paperone forse possiamo dire che abbia ormai il controllo su un vero e proprio archetipo della nostra cultura. Nessuna epoca può togliere a Zio Paperone il suo deposito almeno quanto noi riusciamo a cambiare il nostro atteggiamento nei confronti dei nostri averi. E non parlo di avidità, avarizia e ingordigia, che sono connotazioni etiche della questione. Parlo proprio dell'approccio a pelle, quello che poi nei succitati difetti si declina.
Qui da me piove, è una bella pioggia di agosto, una di quelle che hanno sempre quell'aria un po' incazzata da temporale, ma che sanno di non poter fare granché. Tanto la gente sente un po' di fresco e se la ride mentre dei fulmini non ha paura nessuno. Però il tic-tac mi rende malinconico e mi fa veleggiare su questi temi strani, troppo strani. Prima di perder di vista la cosa e naufragar in questo mare (dolce? Mah...) meglio che chiudo qui e tanti saluti.
Ah, prima però vorrei farvi notare l'enorme link a Facebook.

“People assume that time is a strict progression of cause to effect... but actually, from a non-linear, non-subjective viewpoint, it's more like a big ball of wibbly-wobbly... timey-wimey... stuff.”

Cymon: testi, storia, site admin