Strip
serie
462, 08/05/2010 - ARG
462
08 . 05 . 2010

L'Università della Pace

Con questa strip credo sia ormai acclarato che Clara è passata completamente al Lato Oscuro. É un percorso iniziato quando ha scelto un mestiere come Addetta alle Pubbliche Relazioni, e non poteva che condurre all'ombra... eppure dal lato oscuro si può tornare indietro, come insegna Anakin (e anche *** di Lost, ma per evitare di guastare la sorpresa a chi attende di vedere le puntate in Italia sarà meglio fermarci qui). Chissà se anche per Clara c'è speranza.
Si sta vivendo un periodo eccitante, nel settore del Divertimento Elettronico. Stanno uscendo titolo notevolissimi, come Splinter Cell Conviction (ne parleremo) e Alan Wake (ne parlerà Cymon se vuole), e poi ce ne sono altri le cui sagome già giganteggiano all'orizzonte: Halo Reach (chissenefrega), Gears of War 3, Crysis 2... tutta roba troppo occidentale per i miei gusti.
Halo Reach però è accompagnato dal solito bombardamento pubblicitario, con filmati dal vivo che oltre a dimostrare che Bungie nuota nei soldi sono anche piuttosto emozionanti. “Welcome to Noble Team” è molto epico, certo, ma anche molto banale e generico, come tutta l'ambientazione di Halo del resto, niente che lasci il segno e tutto già visto. È realizzato molto bene, tutto qui.
Niente a che vedere con un altro sparatutto multiplayer, Team Fortress 2, che in questi giorni ha voluto celebrare il suo 119° aggiornamento. Non chiedete perché proprio il 119°: Team Fortress 2 si distingue proprio per questa assurdità e ironia. A parte tutto, 119 aggiornamenti per un gioco sono un traguardo notevole, una prova di fedeltà verso il pubblico che ha molto da insegnare a certi altri editori, che il diavolo se li prenda tutti.

Ma tutte queste notiziole sono nulla in confronto alla bomba della settimana: Paz studia “Pace” all'Università della Pace. Paz, per chi non lo sapesse, è la fanciulla bionda con gli occhi azzurri (meno male che vive in Costa Rica...) che sarà tra i protagonisti di Metal Gear Solid Peace Walker. A dire il vero sembrava una studentessa liceale, ed è un bel sollievo sapere che invece va all'università, dunque perlomeno è maggiorenne. Dico che è un sollievo perché finora Paz nelle illustrazioni ce l'hanno sempre mostrata in costume da bagno, ci hanno dato il kit per spogliarla sulla copertina del CD audio, e la modalità a raggi-X per spogliarla pure nel gioco stesso.
Fossero le fan-art hentai potrei capirlo, ma stiamo parlando proprio del materiale promozionale ufficiale di MGS5: è tutto così fuori di testa, così pervertito, in una parola così giapponese! Non si può non adorare questo gioco, e il suo geniale creatore Hideo Kojima. Da un editore occidentale potremmo aspettarci una baldracca in copertina, disegnata male, tanto per aumentare le vendite del gioco: Kojima invece ci tratta da adolescenti immaturi fornendoci tutti questi gingilli idioti per ridurre la povera Paz a un oggetto, quando al contrario la trama del gioco la prende tremendamente sul serio (più o meno), e la mette al centro di scene strappalacrime come solo Metal Gear Solid sa fare, piene zeppe di tramonti sul mare, lacrime luccicanti, farfalle che volano, campi fioriti coi petali al vento e i volti in sovrimpressione, sfumati, in lacrime, mentre la voce narrante racconta tragedie incredibili... cose così.
Kojima facci sognare.

Lo-Rez: arte, storia, web design
08 . 05 . 2010

Poliedrico

L'ispirazione è quella cosa di cui gli artisti vorrebbero detenere il monopolio. Sia nell'averla sia nel sentirne la mancanza. La cosiddetta scintilla creativa, secondo diverse schiette di arrogantelli snob, è la linea di demarcazione tra chi fa, chi può, chi è e chi invece non conta niente.
Naturalmente chi la pensa così sbaglia. L'ispirazione come atto creativo, come pulsione al nuovo, è uno degli aspetti fondamentali della razza umana, forse è uno dei suoi aspetti distintivi rispetto al mondo animale e, in ogni caso, è qualcosa che può raggiungere ogni mente sia abbastanza aperta per ricevere le informazioni del mondo e abbastanza elastiche per rielaborarle. Forse queste menti non sono poi moltissime (e sono certo in diminuzione), ma sono certo diversi ordini di grandezza più numerose di coloro che effettivamente sono artisti. Sono anche diversi ordini di grandezza meno numerose di coloro che si definiscono artisti, ma questo è un problema diverso.
Questa settimana, per quello che mi riguarda, dal punto di vista dell'ispirazione è stata molto convulsa. Ho ricominciato a scrivere The Clique, richiamato all'ordine da Lo-Rez. Il destino di The Clique non era dissimile da quello che avevano incontrato molte altre mie opere di tipo più o meno simile. Partito in tromba, con aggiornamenti giornalieri era poi scemato fino a una progressione più pacata e poi, alla prima difficoltà, si è arenato nel nulla. Non che la difficoltà riguardasse procedere nella trama o trovare il tempo di scrivere o facezie del genere. Semplicemente la sua carica di entusiasmo si era esaurita e non vedevo molto senso nell'andare avanti. Il fatto che Lo-Rez mi abbia spinto a riprenderlo, non me ne voglia l'architetus, è un po' paradossale. The Clique è nato per essere un'opera commerciale e ruffiana, assolutamente opposta a quelli che sono i criteri di Follow the Rabbit. Doveva parlare di cose disgustose e dozzinali come facebook, ragazze e paure da giornale scandalistico. Ha finito per evolversi sua sponte in un Big Bang Theory giallo pieno di riferimenti criptici. Probabilmente la voce del sangue è più forte di qualsiasi progetto scritto a tavolino.
Mentre la cosa bloggosa quindi è ripartita ho riversato un eccesso di ispirazione altrove, ovvero nella mania del momento, mettendomi a scrivere fanfiction di Urban Rivals. Come ho già detto a qualcuno la fanfiction è una specie di franchising letterario. Qualcun altro ha forgiato il marchio, ha predisposto gli strumenti, addestrato personale e pubblico. Tu devi solo metterti dietro il bancone e gestire la cosa. Una delle regole del franchising è trovare una posizione favorevole per esercitare, motivo per cui questo piccolo giocattolo lo ho pubblicato direttamente sul forum ufficiale Italiano di UR. Questo è anche il motivo per cui non potete leggerlo liberamente, considerando che l'accesso al thread è vincolato alla login che a sua volta dipende dalla partecipazione al gioco. Scrivere fanfiction è una valvola di sfogo di molti fanboy appassionati di scrittura, personalmente credo che sia quasi istintivo, in un certo senso. Per quello che riguarda UR può sembrare assurdo mettere mano alla tastiera per produrre racconti che lo riguardino, la storia è decisamente assurda: una serie di bande o clan che si contendono una città a suon di risse. Il fatto è, però, che una parte della mia patologia nei confronti delle carte collezionabili viene anche da questi mondi sempre divisi in bande ognuna con le sue caratteristiche e la sua mentalità quindi mi è molto semplice immaginarvi vicende ambientati in essi. La storia che sto scrivendo mi è venuta in mente tipo flash, ovviamente dopo prolungate sessioni di gioco. Inizialmente pensavo che si sarebbe dovuto rendere come fumetto e quindi ero consapevole che non sarebbe mai uscito dalla mia testa, poi ho pensato che piuttosto che fare progetti senza midollo tanto valeva usare i mezzi a mia disposizion e così mi sono imbarcato nella fanfiction. Anche questo progetto si arenerà nel nulla? Può essere, ma il fatto è che in questo caso sto già ricevendo un buon feedback e questo è uno stimolo notevole.
Paradosso dei paradossi, mentre tutti questi flutti di ispirazione si frangevano contro gli scogli del mio cervello è accaduto qualcosa che probabilmente non ha precedenti nei nove anni di attività del coniglio: l'archivio delle strip da fare è rimasto desolatamente vuoto. Fino a ieri sera non c'era assolutamente traccia di quella che sarebbe stata la strip odierna, che Lo-Rez ha quindi dovuto realizzare in fretta e furia oggi dopo che ieri notte mi sono imposto di non toccare il letto prima di aver prodotto qualcosa di decente. E' questo uno spettro che mi perseguita da quando FTR ha aperto i battenti e che ho sempre ricacciato indietro in molti modi. Mi ci devo confrontare, ne sono consapevole, ma lascia comunque diversi strali di inquietudine in me.
In ogni caso alla fine nel fumetto odierno sono citati gli ARG, quei cosi che le case di produzione trendy fanno per diverire i fanboy. Con le closed beta (di cui parliamo questa domenica) sono alcuni degli strumenti virali dell'era moderna forgiati dal marketing oscuro. Strumenti che funziano e possono portare a stimolanti riflessioni. Probabilmente una di queste riflessioni avrebbe dovuto trovare posto in questo editoriale, invee dovrà cercare in qualche scompartimento più in là. Anche perché per oggi, tra elucubrazioni di non artista e pubblicità occulte varie, abbiamo finito lo spazio a nostra disposizione.

“I'm your biggest fan / I'll follow you until you love me / Papa-paparazzi”

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