Strip
serie
427, 05/09/2009 - Istinti sadomaso
427
05 . 09 . 2009

Estate al cinematografo

L'angioletto Bob ai tropici, ce ne rendiamo conto, potrebbe essere davvero un insulto troppo bruciante per chi è appena rientrato dalle ferie estive, con l'estate ormai agli sgoccioli.
E allora ci siamo presi con questa strip una piccola vendetta sul piccolo e spregevole sysadmin: neppure lui infatti può sfuggire alla regola di Internet, secondo cui gli uomini che si incontrano sono uomini, e le donne... sono uomini anch'esse, specialmente quando dicono di essere minorenni. O elfe.

C'è ancora da smaltire un cumulo di appunti e notiziole interessanti raccolti in queste vacanze: ma non voglio esaurire tutto oggi, voglio conservarne un po' per i mesi freddi.
Intanto ho trovato carino questo fumetto su Wired, che racconta una storiella legata all'ultimo film di Star Trek. Immagino che chi non ha visto il Film all'epoca dell'uscita lo abbia potuto recuperare durante l'estate, se magari gli importava qualcosa... in caso contrario è inutile anche leggere questo fumetto. L'arte comunque mi ha colpito.
L'evento Audio/Video degli ultimi tempi sembra essere Avatar. Purtroppo i trailer in alta qualità di molti film sono ormai monopolio di Apple, che costringe i poveri disgraziati col PC ad installare tonnellate di spazzatura per poterli vedere. Meno male che queste operazioni malvage non durano mai a lungo in rete, e ora che il trailer in risoluzione 1080p è disponibile come comodo e democratico download l'ho guardato anche io.
Avere un monitor gigantesco mi condanna a vedere i contenuti multimediali alla massima qualità possibile, e qualsiasi cosa di meno del Full HD ormai mi sembra inaccettabile. Eppure, nemmeno il mio hardware è all'altezza di gestire Avatar. Per Avatar ci vuole il cinema 3D. Dannazione, proprio quando pensavo di essermi sistemato finalmente! Ti odio, industria del cinema!
Il trailer, sinceramente, mi ha deluso: sembra una sciocchezza per bimbiminkia, con i puffi e le isole volanti rubate spudoratamente dagli RPG giapponesi. Ancora più deludente e raccapricciante è stato vedere che il titolo del film utilizza il carattere tipografico Papyrus, che nell'ambiente del design è disprezzato quasi quanto il Comic Sans. Suvvia, con un budget così smisurato potevano sforzarsi di più. Eppure credo che il film meriti comunque fiducia, considerato che il suo autore ha fatto Terminator, Rambo, Aliens e Titanic (!).

Questa roba in 3D comincia ad essere difficile da ignorare, e visto che attualmente è l'unica cosa al riparo dalla pirateria penso che l'industria comincerà ad investire seriamente. Il cinema sta cambiando, lo pensavo già con Transformers 2 ed è un'impressione sempre più forte... a volte non andiamo a vedere dei film, ma degli spettacoli di luci e suoni che ancora non hanno un nome. C'è chi li definisce “vaccate”, ma si sbagliano!
In chiusura di un editoriale così cinematografico devo citare Batman: Arkham Asylum. Un gioco tratto da un fumetto che non fa vomitare? Incredibile. Se poi il gioco è bello davvero, quasi un capolavoro, siamo di fronte a un fatto inspiegabile. Un po' come Final Fantasy Dissidia, che avrebbe venduto quattro miliardi di copie anche se fosse stato osceno... e invece SquareEnix l'ha riempito all'inverosimile di roba divertente da fare e collezionare. Sono belle sorprese.

Lo-Rez: arte, storia, web design
05 . 09 . 2009

Il pinguino dell'abbandono

Uhm... abbiamo ripreso l'anno un po' licenziosetti... bha, ne verrà solo del bene.
Dunque, avete installato (seguendo quattro guide, ovviamente) i vostri driver NVIDIA, avete aggiornato tutto all'ultima versione, vi siete messi a valutare quanto vi costerebbe Cedega, avete preso un master in Wine e credete ai proclami dell'ultima versione di Virtualbox eppure, nonostante tutto, giocare con la vostra linux box è rimasto complesso, difficile, a tratti antipatico.
Non si sta parlando tanto di quando si decide di dedicare giorni e giorni a un gioco per cui si ha la malattia o di quando bisogna passare le nottate col clan per far livelli, per attività così intense ci sarà sempre il buon vecchio dual boot. Quello che però il dual boot non può soddisfare è quel desiderio di intermezzo, quel desiderio di partitina che ogni tanto coglie, tra un'attività e l'altra, quel bisogno di "pigio un tasto e parto a giocare" così, tanto per sfogarmi, tanto per staccare gli occhi da quello che sto facendo. In questo contesti non c'è dual boot che tenga, non si può saltare da SO a SO per così poco, però il bisogno rimane.
E allora? Bhe, Linux non può far giocare giochi che poggiano sulle DirectX10, non possiede un parco titoli come si deve nemmeno per giochi basati su OpenGL, non può, oggettivamente, essere preso in considerazione per nessuna delle uscite recenti o prossime, però è carrozzato quanto un qualsiasi Windows quando si parla di Abandonware!
Bhe? Ho messo il punto esclamativo e il corsivo. Non riconoscete l'entusiasmo? Cosa sono quelle facce? Riprovo?
Abandonware!
Ok, ok, non è la stessa cosa, bisogna scendere a qualche compromesso, ma entrate nell'ottica, stiamo parlando di una partitella ogni tanto, non del gioco della vita, di qualche sfizio che ogni tanto uno vorrebbe anche togliersi senza troppe paturnie... E poi il termine abandonware è riduttivo e limitato, non parliamo solo di giochi antichi, ma anche di emulazione e vi assicuro che anche piattaforme come l'N64 danno soddisfazione sotto Linux lasciando sostanzialmente l'impressione di giocare i giochi come se ci si trovasse su piattaforma nativa.
Insomma, dello SCUMMVM vi ho parlato a profusione, la sua versione pinguina fa girare la stessa roba della versione Windows senza problemi. E' ovvio però che questo progetto ha un parco titoli piuttosto limitato, non solo in quanto al genere trattato quanto, proprio per numerosità di titoli. E' così, in effetti, che mi è sorta l'intera riflessione. Posso giocare a tutti e tre i Monkey Island, ma, per esempio, non posso provare Darkseed. Ho The Dig, ma mi manca DreamWeb. A questo punto ho pensato che, dopotutto, emulare l'intero Dos non fosse uno sforzo così complicato e così mi sono messo su anche DosBox. A questo punto ho potuto installare e giocare anche i suddetti titoli. Che lo so che alla maggior parte di voi i suddetti titoli non dicono niente, ma so anche che i più duri e puri di voi li hanno riconosciuti. Su Darkseed avrei persino un paio di storie del mio lontano passato da raccontarvi, magari salteranno fuori nelle prossime settimane.
In verità DosBox va ad affiancarsi a compagni consolidati di mille avventure come il VisualBoyAdvance e l'intramontabile Mame, ma capirete che il gioco PC è pur sempre il gioco PC, ha quel fascino tutto suo. Potrei rimettermi Prince of Persia e cercare per l'ennesima volta di finirlo oppure potrei riascoltare la colonna sonora (si, solo quello) di Dune2. E tutto questo su Linux, con quell'ottica della partitina, quell'inframezzo durante la stesura di un editoriale come questo o il sottofondo mentre si naviga in internet o si chatta su Pidgin. Piccoli sfizi della vita, piaceri passeggeri, dettagli che un coniglio ha il dovere di curare.

“Vivo O Non-morto, Lei Viene Con Me”

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