Strip
serie
423, 01/08/2009 - Sceneggiatori improvvisati
423
01 . 08 . 2009

Teaser

Restiamo un'altra settimana insieme a Clara, a sbirciare le sue colazioni di lavoro a un tavolino del café che la nostra PR preferita ha eletto a suo ufficio estivo.
Non è difficile immaginare che i suoi datori di lavoro l'abbiano dotata di un dispositivo di comunicazione mobile tanto trendy, col quale può finalmente abbracciare lo stile di vita sempre connesso che, nei fatti, rende la vita un incubo a tutte le persone dotate di buon senso. Sono poche.
Ma basta con queste atmosfere decadenti e queste considerazioni amare: siamo pur sempre qui per parlare di videogiochi, cioè, è bene ricordarlo, di giochi.
O meglio, saremmo qui, se la Vita Reale tiranna non avesse anche lei le sue esigenze, che a volte (rarissime volte) mi impediscono di compiere puntualmente il mio dovere. Insomma, l'editoriale continua dopo una breve pausa, cioè domani.

(Qualche tempo dopo...) Scrivere dopo che l'aggiornamento settimanale è già stato pubblicato mi dà il vantaggio di sapere cosa ha scritto Cymon. In questo caso avrei scritto anch'io cose molto simili, perché anche per me l'estate è il periodo più proficuo per l'attività videoludica.
Naturalmente su alcuni punti discordiamo del tutto, ad esempio io non disdegno l'aria aperta e anzi vado a nuotare tutti i giorni da un mese e mezzo. Però il pubblico tipico di questo fumetto rientra sicuramente nelle abitudini che descrive Cymon. Il suo riferimento ai monitor CRT conferma l'esistenza di un soprannaturale Spirito Dei Tempi che ci accomuna... perché guarda caso questa settimana ho sostituito il mio storico bestione a tubo catodico con un oggetto di puro design, privo di quelle ridicole cosette obsolete come pulsanti meccanici o lucine a LED.
È una lastra larga 70cm, fatta di materiale alieno, degna di arredare l'altare sacro del Divertimento Elettronico.
Purtroppo il mio budget non mi permetteva di spendere interi forzieri d'oro per un monitor LCD professionale, con una calibrazione del colore provata scientificamente. Di conseguenza può darsi che i colori nell'arte di FTR cambieranno leggermente tonalità da ora in poi, saranno magari un po' più chiari o più scuri o più freddi o più caldi. Questo è lo svantaggio, ma per il resto si tratta di un acquisto che rivoluziona la vita multimediale: adesso ho a disposizione una superficie talmente smisurata che non sentirò mai più la necessità di allargare una finestra a tutto schermo. Mi sento più piccolo.

Ma veniamo al videoludo. In questo periodo in cui si gioca di più, è naturale che di videogiochi si parli di meno. Però qualche segnalazione interessante c'è lo stesso. Ad esempio Color Changing Tingle's Love Balloon Trip. Credo il titolo da solo spieghi l'interesse per il gioco. Avevo già segnalato la stranezza di questi giochi di Nintendo dedicati alla fatina omosessuale di Zelda, ma qui pare che si cominci ad esagerare...
Per bilanciare Tingle ci vuole un gioco maschio, per uomini veri che spaccano i lavandini con le teste dei loro avversari, dopo averli strangolati alle spalle. Ci vuole Splinter Cell Conviction. Splinter Cell mi è sempre piaciuto, ma non regge minimamente il confronto con l'interpretazione orientale del genere, Metal Gear Solid. Eppure in questo nuovo capitolo ci sono dei tocchi di classe notevoli: gli obiettivi delle missioni appaiono dipinti sul soffitto o proiettati sui muri, totalmente immersi nell'ambiente di gioco. Basta questo dettaglio a farmi contento.

Lo-Rez: arte, storia, web design
01 . 08 . 2009

Melting down

Fino a oggi non ho ancora potuto fare un bell'editoriale di quelli estivi in cui non si dice niente, ma si passa un mucchio di tempo a parlare del caldo. Bisogna dire che l'estate in corso, in fondo, non è stata particolarmente spietata con noi, anzi, ha riservato diverse parentesi di fresco tali da poter intavolare a tavola delle ottime discussioni sugli sconvolgimenti climatici e la fine del mondo.
Questa settimana, però, settimana che per me ha significato anche un po' di riposo, è stata una vera settimana calda, da belle sudate, di quelle che, da sole, possono convincerti a buttare via quella stufetta del tuo vecchio video CRT per passare a uno schermo piatto.
Il nerd, è noto, subisce le variazioni di temperatura solo quando queste sono rilevanti perché altrimenti, semplicemente, non se ne accorge, tutto preso nelle sue attività nerdiche che occupano il suo cervello al 110 per cento e la sua vita sociale al 130. Quando arriva però alla situazione altoforno è un po' spaesato perché spesso per rimediare a condizioni del genere gli vengono suggerite delle soluzioni che proprio non gli sono consone come per esempio aprire le finestre (cosa difficile, visto che il suo rifugio è un seminterrato) o frequentare luoghi umidi e pieni di gente noti come piscine. Eppure, nei molli e lenti pomeriggi d'estante, anche lottando contro la calura, quanti di noi ricordano di aver finito quel gioco complicato e un po' bastardo che ci ha ossessionato per mesi? Eh si, questa è indubbiamente la stagione in cui si può decidere di affrontare quei titoli che, per quanto belli e intensi, richiedono una quantità di materia grigia superiore alla media e magari anche una cocciutaggine fuori dal comune, roba che, d'inverno, con tutta la vita reale che preme, non si riesce mica ad avere. A questa stagione calda calda si legano indissolubilmente, per quel che mi riguarda, i ricordi di Ultima VIII e Fallout 2 entrambi rosicchiati a lungo proprio per combattere l'afa.
Questo ragionamento ben si accorda alla cavalcata trionfale con cui i videogiochi sono tornati nella mia vita e di cui ho narrato poche settimane orsono. Cavalcata che prosegue tutt'oggi e a cui voglio aggiungere un dettaglio: The Dig, gemma che non avevo ancora avuto il piacere di assaggiare e che alla fine ha iniziato a girare anche lei emulata sulla mia macchina. Sapete, considerando che la Lucas ha deciso di redistribuire (alias fare nuovi soldi) tutti i suoi titoli più importanti via Steam, vien quasi da dire che questo innocente abandonware a cui mi sto dedicando è in realtà pirateria, ma la discettazione etica, probabilmente, scadrebbe velocemente in noia, quindi per preoccuparsene? The Dig è indubbiamente un gioco complesso, narrativamente parlando, ma devo ancora scavare (ah ah ah) per capirlo e parlarne qua dentro, sicuramente è in playlist.
Ultimamente sono stato un po' in giro per Milano e così facendo sono incocciato in vari negozi di videogiochi il che ha significato inevitabilmente incocciare nel trailer di Assassin's Creed II. Non mi interessa come sarà il gioco e se sarà meccanico come il primo, il trailer mi ha impressionato di brutto. Per i primi fotogrammi ho subito la straniante sensazione di non capire se avevo di fronte un filmato con persone vere o con della CGI, non tanto per la fattura dei materiali e di quegli ammenicoli, ma per l'espressività dei personaggi e la loro gestualità. Persino il cuginetto Splinter Cell: Convinction non mi ha fatto lo stesso effetto. Sono quei dettagli che, in un modo o nell'altro, secondo me fanno si che un gioco meriti di avere successo.
Quest'editoriale, col fatto che è estivo, che fa caldo, che non ho voglia e tutto, chiude qua, senza avervi dato niente, ma, come sempre, senza avervi chiesto niente in cambio. Assicuratevi di conservarvi e non andare a male in queste settimane di spensierata vacanza perché la fuori è ancora un brutto mondo e qualcuno a settembre verrà a ricordarvelo.

B: Sai cosa mi irrita, Ken? Che quando tutto questo sarà finito userai questa storia per rimorchiare ragazze. Una cosa tipo "vuoi bere qualcosa con quello che ha salvato il mondo?&qout;
K: Per me è qualcosa più di questo, Boston.
B: Ah si, cosa?
K: Dobbiamo avere successo perchè ci siano ancora in giro ragazze da rimorchiare in generale!

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