Natale anticipato
No, non si è scaricato il pennarello. I criceti necessari per la strip odierna ci sono stati gentilmente forniti da Hamleto Il Criceto. Cosa volete, qui a FTR abbiamo abbondanza di conigli, ma stavolta ci occorrevano altri roditori, e abbiamo pensato bene di rivolgerci ai professionisti del settore.
Naturalmente è stato Cymon ad organizzare la cosa, essendo lui quello dei due che si occupa di intrattenere Pubbliche Relazioni con gli altri webcomic italiani. Da parte mia preferisco fare un passo indietro e, dopo una piroetta e uno svolazzo di saluto a Tyn, mi ritiro senza indugio nella mia squallida tana, dove si parlerà ancora e sempre di videogiochi.
Cominciamo con una considerazione di fondo: la nostra industria sta vivendo un natale anticipato a novembre. I pezzi grossi del videoludo stanno uscendo in questo periodo, ed è una schiera imponente che ci assale da ogni parte, e ci riduce all'idrofobia mentre tentiamo di farvi fronte. C'è quasi da rallegrarsi perché Crysis dura solo una decina di ore.
Crysis non mi lascia indifferente, il che è sempre un grande traguardo per un gioco PC. Lo sfoggio di tecnologia è sufficiente a farlo spiccare tra tutti gli altri titoli, anche se mi spaventa l'arroganza con cui fa a pezzi il nostro prezioso hardware. Crysis è capace di umiliare senza pietà qualunque PC, non importa l'amorevole cura e l'assurda quantità di denaro investita per assemblarlo... e allora grazie, Crysis, perché ci ricordi i nostri limiti mortali, e ci insegni l'umiltà con questa lezione crudele.
Se anche non ci fosse da sparare, sarebbe comunque un'esperienza degna. Volgi lo sguardo in alto, e ci sono i raggi del sole morente che penetrano tra il fogliame delle palme ondeggianti; guardi in basso, e ci sei tu, la tua ombra che ti segue fedelmente; ti guardi attorno, e il panorama si stende a perdita d'occhio, offrendo i più raffinati filtri sul colore ricalcolati 40 volte al secondo.
Eppure si spara, eccome. E se non si spara si salta, si rivoltano i carri armati a mani nude e ci si nasconde nella giungla. Quello che in precedenza succedeva perché qualcuno aveva programmato in anticipo gli eventi, ora emerge come un comportamento spontaneo del sistema stesso: il caos è reale, è imprevedibile.
Dalla Corea alla Palestina, veniamo ad un titolo in cui ho molto creduto, fin dalle sue prime apparizioni. Assassin's Creed ci ha entusiasmato tutti, non soltanto perché era il bel visetto di Jade Raymond a presentarcelo. Mi hanno molto sorpreso dunque i voti non proprio entusiasmanti che ha ricevuto da giornalisti autorevoli, compresi quelli di Eurogamer, che io tengo in grande stima. E mi hanno sorpreso, badate bene, perché non credevo che qualcuno in questa industria malata avesse ancora quel briciolo di orgoglio per rialzare la testa, e ribellarsi agli editori che gli forniscono il pane tramite i banner pubblicitari.
È un buon segno, quindi, anche se nella fattispecie ho l'impressione che quei giornalisti ribelli abbiano un po' toppato, criticando eccessivamente Assassin's Creed. Temo che tutto l'hype generato attorno al gioco alla fine gli abbia fatto solo del danno: dopo che ci era stato promesso un Messia ci siamo ritrovati tra le mani un ottimo gioco, sì, ma pur sempre un gioco terreno, fatto da uomini e donne mortali.
Resta il dubbio: era possibile impegnarsi un po' di più, e realizzare un capolavoro assoluto all'esordio? Non è che quegli esserini spregevoli se la sono presa comoda, tanto poi ci sarà un seguito, e poi un terzo episodio, e chissà quanti altri?
Il problema è che si può sempre impegnarsi di più, solo che la perfezione non esiste. Per quanto mi riguarda, Assassin's Creed vi si avvicina a sufficienza.
Non ho nulla da dire invece su Mass Effect, e temo (si fa per dire) che finirà nella lunga schiera di titoloni famosissimi passati sotto silenzio in queste colonne. Il fatto è dopo l'infamia incancellabile di Jade Empire e le tragedie sfiorate di KOTOR 2 e Neverwinter Nights 2, non ho più fiducia in Bioware, e sono troppo arrabbiato per darle altre possibilità. Baldur's Gate era molto bello, certo, ma la mia pazienza è finita da un pezzo.
Lo-Rez: arte, storia, web designLibertà è partecipazione
FTR sulla scena dei fumetti online è sempre risultato "un po' orso" perchè non è che partecipi spessissimo ad attività di gruppo e pure i suoi autori si fanno vedere di rado agli incontri reali riguardanti gente che sfumetta in internet. Anche per quello che riguarda le collaborazioni tra siti non è che ne possa annoverare tante, le sinergie, fino a oggi, si sono avuto solo col Covo degli sbronzi in un paio di occasioni, questa e un altra di cui avrete notizie prima o poi.
Oggi però, abbiamo ospiti, e ne siamo contentissimi. A parte "la marmotta che incartava la cioccolata", assolutamente una delle persone che stimo di più nel mondo della pubblicità, ci sono venuti a trovare i criceti di Tyn, direttamente dal suo sito. Perchè stringere una collaborazione con Hamleto il criceto? Si è forse allentata la rigida morsa del nostro integralismo che ci fa tenere lontani da tutto ciò che non è nerd, bruciato e endemicamente asociale? Cosa significa endemicamente? In verità il nostro shift lontano dai lidi che più ci appartengono è solo apparente. Il criceto, infatti, è una metafora tra le più usate del computer, questa creature paziente, operosa e dalle guanciotte muffoline è, nel regno animale, quanto di più simile a un PC esista, infatti fa all'incirca gli stessi rumori e deve essere accudito con la stessa cura. Ciò non bastasse, mi si consenta di dare un parere personale, il fumetto di Tyn è assolutamente da scompiscio, qualunque sia il proprio credo, e penso che ospitare un buon fumetto, di cui si è appassionati, anche se questo non è strettamente sulla propria linea editoriale sia comunque cosa buona e giusta. La strip, poi, non si può dire che non le sia adatta ed è in verità da lei che mi è venuta l'idea di mischiare i disegni. Visto che criceti devono essere, che criceti firmati siano.
Oggi faccio una di quelle cose nerd che persino i nerd considerano ormai un po' da sfigati. Vi posto il mio desktop. Come ho già avuto modo di dire in questa sede, io sono un amante del desktop minimale, pulitissimo e privo di fronzoli. Non è un caso, assolutamente, che il mio WM sia Fluxbox, da tutti considerato particolarmente leggero. Fino a ieri su questo desktop non ci tenevo niente di niente, appoggiandomi solo al menu e a un paio di cosine per la slit. L'avvento del wallpaper di Rutger, però, ha risvegliato qualcosa tale per cui ho sentito la necessità di fare qualche aggiunta estetica che, pur non rovinando la razionalità del mio stato di lavoro, potesse comunque dargli un aspetto più stiloso. Dopo aver deciso per dei colori più scuri, ma su cui le lettere bianche risaltassero di più, mi sono concesso conky, che è tanto di moda e comunque ti toglie la curiosità di sapere sempre, in ogni momento, come rumina il tuo PC (o criceto) e poi, violentando la parte più talebana di me, ho pure messo UNA BARRA, naturalmente però con le sole icone essenziali. Un bell'orologio azzurrino a caratteri belli grossi e un redesign completo del mio menu da tasto destro mi hanno alla fine portato al nirvana dell'utente, permettendomi di ottenere una postazione che ora sento completamente "mia" una postazione da battaglia da cui millantare arrogantemente onnipotenza.
La prima stagione di Heroes è finita questa settimana. Il finale (o volume o cippalippa) non è piaciuto a nessuno e non me ne stupisco. In verità non è che sia brutto, ma semplicemente è troppo moscio. Ci avevano promesso una esplosione nucleare e alla fine quello che ci hanno dato è stato solo un giapponese che prende la rincorsa e un politico dai repentini cambi di umore. La serie era partita con tono millenarista e ottimo passo da fine del mondo, si è generalmente inceppata in numerosi buchi di trama dovuti soprattutto ai viaggi nel tempo e alla fine è finita un po' in una bolla di sapone. Da una parte si è sentita la volontà di chiudere tutti i conti (infatti i personaggi che muoiono sono parecchiotti), ma si è deciso di non farlo col botto, probabilmente per lasciarsi più possibilità possibile per il futuro. Comunque, per quello che riguarda la fiction in generale io mi sento di promuoverla. Heroes è stata un gran saccheggio di idee, situazioni e immagini dal complessivo mondo dei fumetti, ma è riuscita comunque a mantenere una certa identità e solidità e, soprattutto, ha intrecciato ogni cosa in una trama ricca di colpi di scena, appassionante e che fila abbastanza, tolti, al massimo, un paio di rimischioni di schieramenti che si potevano evitare o quantomeno raffinare. Adesso sono ritornato orfano di qualsivoglia passione televisiva, dovrò guardarmi un po' in giro per vedere se trovo qualcosa di buono.
Ah, Tabula Rasa è tra noi. Ve ne devo parlare, ne dobbiamo parlare un po'. Certo, senza averlo giocato, naturalmente, ma rifletterci può esserci utile... Ma questa settimana non ce la faccio.
Cymon: testi, storia, site admin“I'm not in the business because I like gaming, I got in the business because I like business.” - Robert Garriot