Strip
serie
332, 27/10/2007 - Perché credere
332
27 . 10 . 2007

Vivere di RPG giapponesi

La strip di oggi va ad indagare le motivazioni recondite del comportamento tenuto da Neo in certe occasioni, un comportamento decisamente atipico per un giocatore hardcore del suo stampo. E per quanto possano essere umane, e comprensibili, le sue debolezze, ho paura che la nostra stima in Neo non sarà più la stessa dopo queste rivelazioni. Dov'è finito l'uomo duro, capace di vivere di pane ed RPG giapponesi, insensibile al fascino delle cose del mondo?

La settimana scorsa mi sono precipitato a riportare le mie considerazioni a caldo su Street Fighter 4, un titolo di cui non sapremo più nulla per vari mesi. Ebbene, alcuni dei miei timori sono stati fugati dalla conferma che il gioco è sì prodotto da Capcom USA, ma saggiamente si è deciso di delegare lo sviluppo a un gruppo di giapponesi purosangue, nella loro isola natìa. Non resta che aspettare e sperare.
Il Lettore Fedele avrà notato che la nostra strip di domenica su Multiplayer.it derideva la PSP, e su questo non c'è nulla di strano. Il fatto è che la satira coinvolgeva anche Final Fantasy Tactics: Lion War, e questo sì che è notevole, se considerate la mia venerazione per tutto ciò che porta il Sacro Nome.
Ci tengo dunque a confermare la mia stima personale per il remake di FF Tactics, sebbene sia uscito su una console un po' sfigata, piccola e nera.
Anzi, si tratta di un gioco notevolissimo, come conferma la recensione dei grandi saggi di Eurogamer (che annovera alcuni tra i giornalisti più autorevoli e ponderati del settore. Non che ci voglia molto). Colgo l'occasione per menzionare anche suo cugino, ovvero Final Fantasy Tactics A2. Sul sito si trovano illustrazioni favolose, in parte realizzate dal designer di FF XII, Akihiko Yoshida. È roba spettacolare, seppure il budget non sia elevato come nei Titoli Col Numero Cardinale della serie.
Ora che mi sono incamminato per questa strada, tanto vale andare fino in fondo, e parlare anche di... The Little King And The Promised Country: Final Fantasy Crystal Chronicles. Qualcuno forse dovrebbe spiegare a Square Enix che prima si mette il titolo, e dopo il sottotitolo. È un vizio che hanno preso con gli spin-off di Final Fantasy VII, speriamo non diventi l'abitudine.
Comunque sia, TLKATPC: FFCC pare un gioco promettente, una volta superato l'ostacolo del nome. Uscirà per Nintendo DS, dunque è matematicamente certo che venderà mille milioni di copie, e il gameplay sembra mescolare la gestione di un villaggio in stile Animal Crossing alla formula action-RPG di Final Fantasy Crystal Chronicles.

Verrà il giorno in cui nominerò l'Orange Box, e i mirabolanti tesori che essa contiene. Ma sarà un resoconto di prima mano, e mi serve ancora tempo.

“'It's not fair,' Krahulik says. 'They could be having sex. With women. Why do they want my hobby?'”

Lo-Rez: arte, storia, web design
27 . 10 . 2007

...e giustizia per tutti

Come la strip qua sopra testimonia, i nerd sono sfortunatamente particolarmente sensibili alle femminucce e si piegano in fretta ai loro voleri, così, senza un perché, forse rispondendo a quelle antiche pulsioni che comprendono solo vagamente. Questo potrebbe spiegare alcune cose relative al hype cresciuto intorno ad Assassin's Creed, ma non voglio tirare fuori sempre le solite storie.
L'altra settimana leggevo un'intervista a CliffyB relativa alla versione per PC di Gear of Wars. Per i tre o quattro che non lo sanno CliffyB è la concretizzazione del sogno che abbiamo tutti, è il ragazzo di provincia che smanetta nel buio della sua stanzetta e che viene un giorno notato dalle major che gli danno dei soldi e la possibilità di smanettare nel buio del suo ufficio, E' un'intervista interessante, quella che ho letto (si, bhe, sul solito TGM) perchè parla dell'impegno particolare che Cliff sta mettendo nella realizzazione della versione per picchio proprio di Gear of Wars, che, per chi non se lo ricorda, all'uscita, ha avuto su XBOX un impatto "tipo Halo senza chiamarsi Halo". Cliff parla di quelle impercettibili, sottili, raffinate differenze che distinguono l'utenza consolara dall'utenza PCista, come l'esperienza anche dello stesso gioco sulle due differenti piattaforme sia diversa proprio per il feeling differente che si viene a creare tra il videogiocatore e la sua macchina da gioco. A parte la sacrosanta verità che l'accoppiata mouse+tastiera non può essere sconfitta da nessun sistema di controllo all'avanguardia in un FPS, c'è un discorso molto più ampio che parte dalla postura che assumi mentre giochi alla tua diversa cultura di fondo. E' per questo, in fondo, che mi fa molta tristezza vedere la nostra gloriosa stirpe PCista andare alla deriva, verso i bordi delle fiere. Non importa che ad andare in malora sia la razza per cui ho sempre fatto il tifo, ma conta il fatto che la stessa "biodiversità" videoludica vada perdendosi e che un intero set di emozioni, sensazioni, interazioni venga buttato alle ortiche, il tutto in funzione di un'evoluzione del mercato che ci ha visti sconfitti, arrivati in ritardo al grande salto verso l'economia di massa.
Come mi è stato fatto notare nel forum, in verità, di titoli PC di qualità tra l'ottimo e l'insuperabile ne esistono ancora e quindi anche il videogiocatore che decide di rimanere legato al compatibile può togliersi diverse soddisfazioni. Quello che è variato in negativo, a mio parere, è lo spirito del tempo, lo zeitgeist. Il PCista ormai non si sente al centro dell'attenzione, non ha più i riflettori puntati addosso e, pur vedendo la propria qualità (in determinati campi) non decadere, comunque è al margine dello show. E lo show, l'ho già detto, è importante quasi quanto i videogiochi, perchè l'anima sanguigna e viscerale di questo mondo spinge tutti a sentirsi in un baraccone di saltimbanchi e spogliarelliste e finché tutto non cambierà pelle divenendo un'industry a tutti gli effetti, una fredda fabbrichetta di bit, quello che sarà nostro dovere sempre pretendere è essere protagonisti nei numeri principali.
Bene, riportiamo una piccola anomalia nelle chiavi google con cui la gente arriva, sciagurata presso i nostri lidi. Stavolta non parliamo di donne nude (come fu ai gloriosi tempi di Fran Hentai) (capito: Fran Hentai) (vi ricordate Fran Hentai, vero?) o in ogni caso signorine lascive, ma qualcosa di più inquietante. Un numero cospicuo di persone, abbastanza cospicuo per risultare nei conteggi, è giunta qui cercando la parola "otakiller". Ora, cosa sia Otakiller per noi di FTR mi è abbastanza chiaro, ma il resto del mondo con questo neologismo che credevo di aver inventato io me cosa intende? Provando a contro-googlare per indagare su questo mistero mi sono ritrovato praticamente in prima pagina solo i riferimenti a noi e, nelle altre, un mucchio di inquietanti siti in giapponese puro dove la parola veniva usata ogni tanto, di sfuggita. A questo punto il cruccio su cosa intenda quantomeno l'estremo oriente usando questo termine (che comunque, lo avrete capito, un po' dalle loro parti deriva) mi divora. Anche perchè sarebbe molto utile per il nostro marketing se effettivamente esistesse un modo per inventare neologismi che poi il resto del mondo si metta a cercare con intensità. Sicuramente porterebbe al sito gente con più stile che mettendosi semplicemente a dire "tette" (o, al massimo massimo, Fran Hentai che va a scuola assieme a delle adolescenti coreane).
La nota di tristezza di chiusura per questo editoriale che comunque è stato steso con l'uso delle poche energie rimastemi e che quindi, capisco, non rimarrà nella storia, riguarda Heroes... Dopo essere stato nostra piccola ossessione è riuscito a guadagnarsi l'ambito blasone di serie maltrattata dai canali terrestri, premio che tocca solo ai migliori. Italia1, infatti, dopo aver resistito fin quasi all'ultimo, proprio poco prima di porre termine alla prima stagione del serial, è riuscita molto intelligentemente a scalzarlo dalla prima serata della domenica e spargerlo (forse) per le notti della settimana. Non è che sia indignato per il cambio d'orario, se una serie va male farlo è legittimo, quello che mi fa rabbia è che si sia deciso di intervenire in questo senso proprio praticamente prima dell'ultimo episodio, quando invece sarebbe stata una scelta più onorevole, a questo punto, stringere i denti e far contenti tutti. Ma, si sa, l'intelligenza da certe parti, è un bene piuttosto malvisto.

“I said let's all meet up in the year 2000. / Won't it be strange when we're all fully grown. / Be there at 2 o'clock by the fountain down the road. / I never knew that you'd get married. / I would be living down here on my own on / that damp and lonely Thursday years ago.”

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