Strip
serie
213, 04/06/2005 - Gioca juer
213
04 . 06 . 2005

Credibilità

Abbiamo messo alla prova spesso la cultura (?) dei nostri lettori con riferimenti oscuri all'Ingegneria o ad altre discipline, ma stavolta la sceneggiatura di Cymon vi sfida sul campo della Canzonetta Popolare, nella tradizione dei migliori quiz televisivi.
Inutile dire che mi dissocio ufficialmente!
Voglio regalarvi ancora qualche pensiero su Guerre Stellari: la volta scorsa si è già parlato di Episodio III, ma poi ho avuto il tempo di leggere diversi commenti in giro per il mondo.
Intanto non posso sopportare la critica di tanti che la conversione di Anakin è troppo affrettata: in primo luogo, fonti autorevoli di maestri Jedi della vecchia trilogia hanno detto chiaramente che il Lato Oscuro è insidioso proprio perchè ci vuole un attimo a caderci dentro, e poi non se ne esce più. Inoltre, sarebbe superficiale credere che la conversione di Anakin inizi quando attacca il leggendario Mace Windu: tutto l'Episodio II presentava già un individuo spaventato e piagnucoloso, per non parlare del fatto che tutta la relazione con Padmé fin dall'inizio è una trasgressione alla regola dei Jedi (che assomiglia molto alla morale di Playboy, tra l'altro, con questo rifiuto dei legami stabili...).
Passando a questioni più tecnico-scientifiche, mi è stato fatto giustamente notare che la Repubblica/Impero di Star Wars ha una carenza impressionante nelle misure di sicurezza. Il primo droide che passa può infilare la spina nel muro e... bam! ha accesso da amministratore di sistema a tutta l'astronave. E per fermarlo non trovano nulla di meglio da fare che mandare altri due droidi a riempirlo di botte... nessuno ha mai sentito parlare di firewall, in questa galassia lontana lontana. E vent'anni dopo nessuno ha ancora pensato a prendere qualche precauzione... Stesso discorso per la sorveglianza al Tempio Jedi: io sognavo di vedere Anakin fermato all'ingresso dal metal detector, che estrae la spada laser da sotto il mantello nero e compie un massacro nell'atrio in puro stile Matrix.
Faccio presente che queste questioni, che mi hanno impedito di dormire numerose notti di seguito, sono solo una mia deformazione professionale, visto che Star Wars è space-opera spensierata, dove le leggi dell'universo seguono solo il principio del Massimo Spettacolo. Per sfogare le proprie ossessioni tecnico-scientifiche c'è sempre Star Trek.
Ora che l'esalogia è compiuta, mi sento di dire che i miei preferiti restano i capitoli di mezzo, il II e il V, pieni di azione e con quei finali angosciosi. D'altra parte il primo (cioè il quarto) resta sempre il primo (cioè il quarto!)... quando Luke esce a guardare il tramonto dei due soli di Tatooine, imbronciato e sognante, e sullo sfondo c'è la colonna sonora più grande di sempre, quello resta il momento più alto nella storia del cinema.

Ma precipitiamoci sull'argomento solito di FTR, i videogiochi. Essendoci stato l'E3 pochi giorni fa, non dovrebbe mancarci la materia prima. D'altra parte come si è detto quest'anno, più ancora del solito, è stato uno show di promesse e di speranze. Resta la delusione per l'ennesimo ritardo di FF12, che a questo punto potrebbe essere l'ultimo grande gioco per la vecchia PS2. Sempre da Square-Enix, comunque, arriva il Titolo più Assurdo della Fiera®: sono orgoglioso di premiare... Drag-on Dragoon: Love Red, Ambivalence Black.
Finalmente si è saputo qualcosa in più su un gioco che tenevo d'occhio da tempo, il gioco precedentemente conosciuto come Wanda And The Colossus, e ora noto (forse) come Shadow Of The Colossus. Niente trama, solo una fanciulla rapita, un tizio e il suo cavallo contro 16 mostri giganti. Sono essenzialmente 16 scontri uno-contro-uno, ogni gigante ha un punto debole e occorre inventarsi un modo per scoprirlo e sfruttarlo. L'idea di arrampicarsi sui colossi, o restare aggrappati a loro mentre volano o nuotano, e puntare tutto il gameplay sulla varietà e l'intensità degli scontri è ottima, è un ritorno alle origini del videogioco che mi fa sempre piacere. Non possiamo aspettarci sempre che sia Nintendo a percorrere questa strada (i boss dei giochi di Zelda!), ci vogliono altri sviluppatori, e questi sono gli autori di Ico: c'è da fidarsi.
L'altro gioco che promette bene è Path Of Neo... vorrei con tutto il cuore un gioco di Matrix ben fatto, e spero che sia questo. Il livello di addestramento in bianco e nero, contro i samurai, dimostra una buona cura estetica, in linea con lo stile dei film. Ma ovviamente è nel gameplay che in genere veniamo delusi e sbeffeggiati.
Infine ha lasciato il segno questa intervista a Kojima, che si conferma uno dei personaggi più carismatici di questa industria. Doveva parlare di MGS4, ma poi si è lanciato in riflessioni a tutto campo sul futuro del gameplay. Mi piace la sua idea di lasciar perdere il fotorealismo esasperato e dirottare invece la potenza di calcolo verso modelli fisici più accurati, che permettano di espandere il gameplay in direzioni (finalmente) nuove, dopo un decennio di stagnazione. Il problema è, come al solito, che il miserabile Videogiocatore Casual compra solo quando vede sulla scatola degli screenshot più belli della concorrenza (o delle scene di nudo), per cui nell'industria c'è molta resistenza ad approcci del genere. Tra i designer raffinati vendono quasi solo Kojima (per via dei giapponesi ossessionati), e Will Wright (per via dei suoi temi popolari e perchè i suoi non sembrano videogiochi): si spera sempre che la Prossima Generazione porterà un mondo migliore, vedremo se stavolta è la generazione buona.

“Life creates it, makes it grow.”

Lo-Rez: arte, storia, web design
04 . 06 . 2005

Assetto da battaglia

Due precisazioni sulla strip odierna. Il gioco di rally in cui il navigatore sembra Claudio Cecchetto esiste davvero e credo sia il Rally CHampionship che uscì un po' d'anni fa. Non è che le strade te le suggerisce veramente il capelluto, ma il tono che il tuo fido navigatore usa (nella versione italiana) lo ricorda un po', tanto che dopo due o tre curva destra curva sinistra esclamare Superman risulta quasi spontaneo.
La seconda precisazione riguarda il Gioca Juer. Se avete problemi con la musica revival o negli anni ottanta eravate troppo concentrarti sulla prima serie di Holly e Benji (come me) per chiedervi cosa capitasse nelle discoteche probabilmente non sapete neanche se si mangi o meno e quindi sarà inevitabile per voi mancare di apprezzare la strip odierna. Il mio consiglio (più che per quello che riguarda la strip per quello che riguarda la vostra cultura) è recuperare la canzone (ehm, non devo dirvi come, vero?) così per sapere almeno di cosa parliamo. Il meglio sarebbe mettere su la canzone mentre guardate la vignetta. Mi ha sempre affascinato, in verità, l'idea di creare webcomic multimediali che andassero oltre la parola fumettata, anche se non me la sono mai sentita di provare a introdurre qualcosa del genere nelle linee produttive del coniglio. Mi piace invece segnalare chi ha fatto ciò come questo webcomic italiano (non a caso appartenente alla cricca di Nuvole Elettriche).
Bene, ora passiamo a quello di cui volevo parlarvi oggi, ovvero dell'assetto software del mio nuovo computer. Per quello che riguarda il mio vecchio computer devo ammettere che mi facevo pochi scrupoli, poco mi interessava se maneggiavo roba shareware, freeware o opensource e così ho finito con l'usare oggetti magari interessanti, ma di cui sfruttavo le potenzialità in modo non sempre corretto (e onesto?). Con questo nuovo computer ho deciso di de-microsoftizzare il più possibile il mio parco macchine e allo stesso tempo cercare per ognuna delle mie necessità qualcosa che fosse effettivamente libero, ma allo stesso tempo non si facesse mancare niente. Del vecchio software che usavo sono sopravvissuti a queste nuove leggi sostanzialmente solo Mozilla Firefox (che comunque era, diciamo, il sintomo di questo mio progetto), il fido Apache e l'inossidabile WinAmp. La cerca di nuovi componenti è poi iniziata e non crediate che sia un giochino da poco. Difficile è soddisfare i miei gusti, soprattutto in certi campi.
Prendete Thunderbird. Io sono ben convinto che Thunderbird sia il futuro, che sia onnipotente, figo e pieno di caratteristiche fabulose, ma l'impressione che ne ho tratto è che ci vogliano ancora un paio di versioni per poterlo definire il client di posta definitivo. Ho rilevato bug grandi e piccoli piuttosto fastidiosi che, soprattutto in un contesto creato da un modem 56k, possono rendere piuttosto ostica la navigazione e le altre faccenducole inerenti il trattamento della propria corrispondenza. C'è poi, di piuttosto irritante, questo atteggiamento teso ad emarginare i poveri utenti dial-up costituito ad esempio dal fatto che l'invio della posta mentre si è online è visto come un fatto naturale, mentre la pratica di scrivere la propria corrisponenza offline e poi lanciarla in rete al momento della connessione è una pratica malsopportata e considerata incivile. Ok, so anch'io che devo prendere l'ADSL, ma nonostante tutto voglio rispetto.
A parte questo ho scollinato nel mio processo di emancipazione quando ho deciso di installarmi OpenOffice al posto del caro Office Gatesiano. Non crediate che pensi che OpenOffice faccia meglio le cose che fa Office, non sono così pazzo da crederlo, infatti non è in questo senso che ho compiuto il passaggio, ma in nome delle leggi che ho enunciato a monte. Quello che è importante per me è che con OpenOffice possa fare le stesse cose che facevo con Office (e considerando come lo uso io vi assicuro che non è una pretesa folle), con lo stesso grado di antipatia. Intanto ho purgato un altro elemento Microsoft e non libero dal mio sistema (hasta la victoria siempre).
Non finisce qui. L'altro elemento fondamentale nel mio computer, forse l'elemento più delicato e critico, è il mio editor di testo. Non il wordprocessor, ma l'editor, quello che uso per programmare, scrivere cose come questo editoriale e fare pasticciamenti di carattere molto informatico. Io sono nato sul QuickBasic e sono sempre stato affascinato dalla sua capacità di rendere maiuscole le parole chiave del codice. Ad oggi non riuscirei a leggere nemmeno il più stupido Hello World senza le letterine colorate quindi capirete quanto importante sia un software apparentemente così semplice. La scelta è ricaduta su AEdiX, un programma che nella sua suite comprende anche altri ammenicoli interessanti. Diciamo che si tratta di qualcosa di potente, che ti permette anche di programmare le tue funzioni personali e i tuoi template usando un linguaggio di scripting, ha un mucchio di funzioni più o meno importanti e copre le esigenze di qualsiasi tipo di programmatore. Il grosso difetto di questo programmino, a mio parere, è il fatto che la sua documentazione è veramente scarsa. Il manuale non comprende tutte le parole chiave utillizabili nello scripting e fa riferimento a un forum che, capirete anche voi, non è frequentatissimo e sicuramente è meno comodo di una guida e in generale si ha un po' l'impressione di essere abbandonati a sé stessi. Ho rilevato anche in questo caso un paio di bug non proprio simpatici, ma abbastanza sopportabili (a parte uno che, apparentemente, mi impedisce di configurare il mio compilatore JAVA come vorrei...).
Chiudo questa carrellata di roba morbida un nuovo client FTP chiamato Core FTP e Gaim un collettore di Instant Messaging utile a gestire sia ICQ che MSN (onestamente però devo ammettere che come programma MSN era fatto davvero bene, anni luce avanti a ICQ).
Bhe, credo di avervi posto davanti agli occhi tutto il mio nuovo computer, non so se avrò bisogno di altri accorgimenti, ma questa è, ad oggi, la mia macchina da battagia. Considerando tutto e considerando che dovrò abituarmi ad alcuni pezzi sono convinto di avere in mano un mezzo soddisfacente.

"Pezzi di "come" pezzi di "così" / pezzi di plastica pezzi di MTV / pezzi di scambio pezzi sotto scacco / pezzi di gente che si tiene il pacco" - Francesco De Gregori, Vai in Africa, Celestino!

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