La fatidica X
Se vi occupate da più di qualche anno di Divertimento Elettronico, sapete bene che il nostro settore ha i suoi flussi e riflussi, come il mare ha le sue maree. La marea videoludica è regolata da fattori ben piu' imperscrutabili della Luna, ma comunque e' altrettanto puntuale... dopo lo tsunami di fine anno, queste sono tradizionalmente settimane di calma piatta.
Poi però Konami se ne è uscita con la sua Esposizione per pochi intimi amici, e le onde del videogioco hanno ripreso a gonfiarsi.
Si potrebbe parlare di Silent Hill 4, che ha una premessa molto promettente, e del resto SH è l'unico survival horror che riesce a spaventare davvero; oppure del nuovo Ys, l'RPG che affonda le radici in un lontano passato, e mi ricorda certi tizi che si sono consumati le dita su Ys III per Megadrive; oppure di Neo Contra, un arcade storico del quale ora sto ascoltando la colonna sonora rock suonata dai Minibosses; o magari dell'immancabile Metal Gear Solid...
Si potrebbe. Ma qui siamo su FTR, non mi va di tediarvi con le solite banalità. Qui puntiamo al cuore, al succo del Videogioco, siamo sempre pronti a cogliere le nuove tendenze e... ehm, sì, insomma, parliamo di WWX Rumble Rose.
Ora, analizziamo insieme questo titolo misterioso: le due "W" fanno pensare a un gioco di Wrestling, ma la fatidica "X" dà un altro indizio sulla vera natura del gioco (sara' solo un caso?): a parte la serie universalmente nota come la più brutta del mondo, la Xtreme Sports, c'è un altro titolo recente con quella terribile "X"... ebbene sì, DOAX.
Dead Or Alive Xtreme Beach Volleyball. Ne abbiamo parlato in più occasioni in questi editoriali, e non dubito che molti tra il pubblico lo ricorderanno.
Questo WWX Rumble Rose ricalca le orme di quello storico gioco, e visto che è stato un successo enorme c'era da aspettarselo. Ehm... il wrestling selvaggio tra avvenenti fanciulle e' un concept geniale, chi non vorrebbe un gioco su questo tema, strano che non ci abbiano pensato prima (a dire il vero ci sono degli oscuri precedenti...).
Il particolare che sfiora il tragicomico è questo: i modelli 3D dei personaggi sono curati dagli stessi di DOAX. Quei ragazzi si stanno specializzando in un sottogenere particolare, a quanto pare... e sta davvero nascendo un "sottogenere", dopo che DOAX e BMX XXX hanno rotto il ghiaccio.
Per paura che il concetto non sia già abbastanza chiaro dalle immagini, il comunicato-stampa di Konami usa la parola "sexy" circa duecento volte in 10 righe, e in più si accenna che stanno considerando di includere un Topless Mode. Sarebbe fin troppo facile fare battute maliziose su certi aspetti del gameplay ("Immobilizzando l'avversaria in posizioni compromettenti si potra' diminuire il suo morale, fino a costringerla ad arrendersi" oppure "I costumi delle lottatrici e le loro mosse diventano piu' audaci a seconda della cattiveria dimostrata negli incontri"... aaargh!). Ma qui a FTR vogliamo trattare questo delicato argomento con la massima serieta' (tranquilli, per le battute abbiamo gia' pronta una strip).
In giro si sente paragonare il Fattore Topine (così lo chiameremo) al Fattore Violenza Estrema: quando un gioco non ha le qualità, per nascondere la sua pochezza si inserisce questo Fattore, in dosi massicce... con la certezza di scatenare la reazione del pubblico, in un modo o nell'altro.
La violenza e la sensualità sono da sempre gli ingredienti dell'Intrattenimento, trovarli anche nel Divertimento Elettronico è inevitabile. Ormai la violenza e' accettata dai giocatori, anche se non dall'opinione pubblica, mentre riguardo all'altro ingrediente sono ancora tutti diffidenti...
Tutti ammettono senza problemi di divertirsi coi giochi violenti, perchè nella Vita Reale non potrebbero e non vorrebbero mai fare quello che fanno nel gioco. E siamo tutti d'accordo. Ma poi pensano che anche giocare titoli a base di topine significhi ancora ammettere che nella Vita Reale non potrebbero mai fare quello che fanno nel gioco... E questo, ovviamente, e' un po' più imbarazzante.
Secondo me è tutto un malinteso. Ci sono quei videogiocatori fighi, quei videogiocatori trendy, che vi dicono di uscire un po' e avere una Vita Vera. Be', questa e' la gente che mi fa paura davvero... gente che non coglie la differenza tra quello che possiamo cercare in certi giochi e quello che cercheremmo nella Vita Reale (in questo caso, negli esponenti del genere femminile). Non sono alternative, uscire con una tipa e giocare a WWX Rumble Rose. A meno di non essere dei folli maniaci, cioe'.
La vita è piena di complicazioni, i videogiochi sono una scorciatoia per arrivare subito alla parte divertente. Ma in fondo, quelle complicazioni ce le andiamo a cercare volentieri, a volte. L'importante e' distinguere le cose, sarebbe un guaio se pensaste alle altre persone con lo spirito con cui giocate a WWX... E viceversa.
Lo-Rez: arte, storia, web design“Conservo di nascosto /
sempre lo stesso smalto”
Critica costruttiva
Non sarò certo io a negare che il mondo dei webcomic è vasto e variegato nella sua caoticità, ma non mi sarei mai aspettato di imbattermi in un sito in cui essi vengono recensiti. Sono giunto in questo bizzarro lido per un sentiero non proprio ammantato di positività (definizione molto new-age e molto priva di senso): stavo guarducchiando il buon Little Gamers quando noto che la strip rimanda a una certa recensione del fumetto medesimo e così, clicca clicca, la raggiungo e la leggo con interesse pur avendo capito (proprio dal tono del buon Madsen che la segnalava) che non si trattava propriamente di un'agiografia di LG. Come di consueto la cosa ha scaturito in me alcune riflessioni.
Innanzitutto discutere sull'arte di Little Gamers è semplicemente ridicolo. LG non ha arte, Fundin non si è nemmeno mai definito un artista, tant'è che alle convention si porta dietro strip stampate con dedica, non si mette a improvvisare schizzi come Piro. E' ovvio, la parte visuale in un fumetto ha lo stesso peso della parte scritta, ma non si può incasellarla nella semplice definizione di "disegnare bene" o "disegnare con grande tecnica", il disegno non è una scienza, è estro, quindi deve comunicare, arrivare da qualche parte e per farlo è suo sacrosanto diritto prendere la via che preferisce. Tanto per fare un esempio, il dito alzato che è un po' il marchio di LG non renderebbe con uno stile elaborato come quello di Penny Arcade, ha senso proprio perchè chi lo fa è un botolino fatto di tre cerchi con occhi a puntino.
Il discorso che mi sta più a cuore, però, è un altro e abbraccia non solo la recensione di LG, ma anche quella di Ctrl+Alt+Del webcomic che in verità non seguo, anche se ne ho visto qualcosa di sfuggita. Una delle critiche portate avanti con più forza in questi due articoli riguarda il fatto che in entrambi i casi si fa riferimento ad argomenti "di nicchia", a terminologie incomprensibili e si usa diffusamente un linguaggio da iniziati che taglia fuori il cosiddetto pubblico di massa. Si critica, insomma, un'errata analisi del pubblico e una scelta di target oggettivamente penalizzante. Secondo me chi prende in mano un webcomic e tira in ballo argomenti del genere non ha capito una mazza delle persone che ci sono dietro e di quello che VERAMENTE cercano di realizzare. Non è la prima volta che, da queste parti, sottolineiamo che NON LO FACCIAMO PER VOI e che poco ce ne cale se quello che appare nel rettangolone superiore può essere compreso da mezza dozzina di persone in tutto e credo che questa sia la linea d'azione di molti di coloro che producono questo tipo di opere, almeno parlando di chi considero più vicino a noi. Un webcomic non è progettato all'inseguimento del pubblico, non è votato a rastrellare folla, anzi, gli autori lo fanno avendo come punto centrale sé stessi, il suo scopo è la rappresentazione più fedele possibile di chi lo realizza, non l'incontro coi gusti di chi lo segue. Madsen, in risposta alla review suddetta, dice che non considera LG un fumetto (come non considera in questo senso P-A), ma vede il comic come corredo ai blog, come un commentario grafico dei diari (esagerati, testuali parole, per essere un po' più divertenti della CNN), questo significa che se non condividete gli interessi di Madsen non vi interesserà né una cosa né l'altra, ma a lui andrà bene così.
Secondo me è ingiusto criticare questo tratto distintivo del nostro mestiere (è un mestiere? è un mestiere?) che è invece uno dei suoi più vitali punti di forza. In un mondo che, dal punto di vista mediatico, è sempre più ruffiano e sempre più al livellamento verso il basso (TV, videogiochi...esempi a bizzeffe direi) l'autore di webcomic cerca semplicemente di parlare di sé stesso e di farlo mettendo in evidenza tutti quesi punti che lo distinguono dal suo prossimo e che sente maggiormente suoi proprio perchè non hanno il benestare di nostra signora dell'opinione pubblica. Siamo magari una congregazione di svitati bruciati dall'esposizione eccessiva a video non schermati, possiamo pur essere la feccia della feccia degli sfigati di questa terra, ma almeno abbiamo il coraggio e la voglia di affermare cosa siamo senza compromessi, coscienti, consapevoli e contenti di essere una setta, capaci di andare fuori dalle mura di casa nostra, certo, ma anche sicuri che quello che c'è dentro casa nostra (la nostra tana) ci somiglia. (e qui partono gli applausi registrati, appositamente forniti da un mangiacassette anni '80). Non voglio tirare in ballo ammenicoli etici come la sincerità, la genuinità o l'onestà che servono tantissimo sempre, ma servono più fuori da questo sito che dentro, però secondo me l'innocenza e l'entusiasmo con cui ci si mette a lavorare a un webcomic non possono essere uccisi dai dati d'ascolto, non ha senso. Quando il pazzo si mette in mezzo al parco a urlare la sua verità non l'ho fa per essere udito dai normali che ha intorno, lo fa solo perchè crede che la sua verità vada detta, perchè gli piace guardarla mentre se ne sta lì, sospesa nell'aria, il secondo dopo essere uscita dalla sua bocca. Io carico la pagina di FTR al venerdì sera e poi, in mezzo alla settimana, me la riguardo. Sento qualcosa quando lo faccio, qualcosa che non esce dalla mia stanza, che si trova tra me e il sito e non coinvolge nessun altro, ma è qualcosa che c'è. E voi, che siete circa 300 e magari ogni tanto riuscite anche ad afferrare qualche concetto dei balbettii figurati che mettiamo in onda, voi siete qualcos'altro di bellissimo perchè rispondete ad un appello, condividete quello che noi pensiamo e dimostrate che quello che pensiamo ha un senso, un senso bizzarro magari, ma che non ci possono strappare via. Voi siete importanti, tutti gli altri, l'uomo medio e l'uomo comune, il dato ISTAT e l'utente del nuovo millennio (i critici e gli esegeti di questa mia canzone...) interessano a noi persino meno di quanto noi interessiamo loro.
E intanto Lo-Rez mi ha coinvolto in un altro di quei giochi-droga per GBA, Sonic Battle...imperfetto, ma io ho un amore particolare per Sonic (platonico, naturalmente). Oggi comunque ho già consumato abbondante vis retorica perciò mi tengo l'argomento per un futuro più arido. Bye bye.
"Un amico, sai, è come la chitarra..."
P.S. Chiunque ricomponesse le citazioni musicali che ho allineato nelle ultime settimane avrebbe un'ulteriore prova della mia personalità frammentata e distorta, credo.
Intanto prendetevela con la personalità di Gabe e Tycho, questa strip è puro genio.