Makeup artist
La strip di oggi può lasciare un po' perplessi, se avete mancato la precedente. In compenso, se stavate trattenendo il respiro nell'attesa della conclusione dello scontro tra Clara e il suo Sensei, adesso vi sentirete risollevati... Gioie e dolori della Continuity, la filosofia perversa che abbiamo deciso di abbracciare per questa serie (e solo per questa!). In ogni caso, questo Ventaglio I si avvicina al termine: ancora una settimana e poi riprenderemo l'altra serie, FTR Jobs, quella dove non siete obbligati a conoscere a memoria l'archivio per capirci qualcosa.
Io e Cymon non abbiamo ancora trovato un metodo di lavoro definitivo, ma in genere lui si occupa delle faccende di Alto Livello, la trama generale e i copioni delle singole strip, mentre io faccio l'implementazione a Basso Livello di queste idee, il design dei personaggi, i paesaggi e l'arredamento, gli stili di combattimento di Clara e dei suoi avversari. Kunoichi Clara mi dà l'occasione di ripassare un po' la mia cultura in fatto di arti marziali videoludiche, e le mosse che vedete nelle strip hanno tutte un'origine precisa. In molti casi hanno anche un nome. Le fonti di ispirazione principali per lo stile di Clara sono Taki e Cammy, come si poteva facilmente immaginare.
E' un periodo di lunghe sessioni di coding, per quanto mi riguarda. L'Essere che continuamente mi oppone la sua Volontà, e mi scruta con il suo occhio fiammeggiante dall'alto della Torre universitaria, mi costringe ad occuparmi di grafica OpenGL.
Poteva anche andare peggio, in fondo. Si tratta di un argomento pericolosamente vicino al reame del Videogioco, e di fatto le mie conoscenze dell'ambiente mi stanno aiutando: sto prendendo a ispirazione il codice sorgente di Quake, e quello che riesco a comprendere (una piccola parte, in realtà), è fonte di continuo stupore per me... Guai a chi mette in dubbio la reputazione di John Carmack! Certo, pensare di fare questa fatica per capire la tecnologia che si usava nel 1996 e' un po' frustrante...
A dire il vero non ho resistito alla curiosità e, gia' che c'ero, mi sono interessato alla tecnica del cel-shading, quello stile da cartone animato portato alla perfezione in Zelda e XIII.
Ho approfittato di questa pausa di FTR Jobs per revisionare un po' i personaggi, e quando torneremo alla programmazione regolare potreste notare qualche piccolo cambiamento. Mi ha fatto piacere passare in rassegna il cast e decidere quando era il caso di cambiare qualcosa, certi particolari non più cool, certi stili passati di moda. La cosa bizzarra è che nella Vita Reale® seguo poco o nulla la Moda, e me ne interesso anche meno. Eppure quando si tratta dei miei personaggi divento stilista e parrucchiere, un consulente del look a tutto campo, potrei fare la pubblicità per un makeup francese...
Questo è un fatto abbastanza comune anche tra i disegnatori professionisti: quando escono dal loro buco per mostrarsi negli inserti speciali dei DVD hanno il fascino di lucertole appena uscite da sotto una pietra... (a parte Mahiro Maeda, quello di Blue Submarine No.5, con il suo maglioncino nero attillato e la tazzina di te' verde sempre in mano). Eppure i loro personaggi sono l'ideale estremo della moda del momento. Prendete Robin, da Witch Hunter Robin (l'anime di cui si parlava ad Halloween): e' il fascino in persona, gli occhialini stretti, il vestito nero da dama gotica. Robin e' vissuta in un convento, anche se non e' propriamente una suora (fa parte di un altro ramo della gerarchia ecclesiastica, quello che dà la caccia alle Streghe), ma ha preso di sicuro il portamento di una suora, e in tutta la serie e' sempre rigorosamente coperta dal mento ai piedi. Certa gente si e' perfino lamentata che mancano gli intervalli comico/perversi che sono obbligatori in ogni cartone giapponese (perfino in Evangelion), e in particolare la Scena Della Doccia. A me invece sembra un gran passo avanti nell'animazione nipponica.
Nell'attesa dei nuovi sviluppi ho preparato qualche versione alternativa di Neo: niente di stravolgente, quell'avvelenato del videoludo si è semplicemente cambiato i vestiti. Se FTR fosse un picchiaduro 2D, potremmo chiamarli i suoi alternate colors, ottenibili premendo A+START nella schermata di selezione del personaggio...
Lo-Rez: arte, storia, web design“-What color is your blood?
-This is all you have to ask? Then... Hyaaah!”
Opopomoz
No, dai, niente facce scure. Non ho intenzione di spendere l'editoriale a raccontarvi di film d'animazione per bambini, favolette di natale e altre facezie di tal fatta. E' solo che in questo periodo sento il desiderio compulsivo e incontrollabile di dire "opopomoz" ogni tanto, non ci posso fare niente, è più forte di me. Come dire: opopomoz!
L'argomento della column qui presente, invece, è lo spam. E' lo spam per forza perchè è all'incirca una settimana che in giro per la rete non sento parlare d'altro, sembra diventato un fenomeno insostenibile, spaventoso, una specie di male incurabile del mare magnum digitali, un'orda di orchi alle porte della cittadella Internet.
Il primo ricordo che ho di spam o di qualcosa che gli assomiglia non c'entra niente con la mia casella e-mail. Viene invece da Leisure Suit Larry - Love fo sail (stanno facendo il seguito, lo so): sulla grande nave da crociera dove il gioco è ambientato a un certo punto si trova un buffet dove un'inseriviente ti serve una disgustosa e appiccicosa fettazza di lardo grasso non esattamente invitante che, se la memoria non mi è fallace, dovrebbe essere un richiamo allo spam "originale", al prodotto alimentare da cui prende il nome la pratica (o forse no? Un dubbio mi coglie, pure bello grosso, ma oggi non ho voglia di censurarmi solo per evitare il rischio di passare per cretino. Il rischio non c'è, c'è solo una matematica certezza).
Ai tempi nostri, invece, per avere prove di spam non devo andare troppo lontano dal tasto invia/ricevi della mia casella di posta. Sentendo certe quote non posso lamentarmi, parliamo di una dozzina di messaggi al giorno, che però sono insidiosi, fastidiosi e mostrano dietro un'intelligenza lucida e inquietante. Secondo Punto Informatico, addirittura, ci troviamo davanti a una vera e propria organizzazione internazionale che ricorda le super-leghe di cattivi dei fumetti che, con mezzi informatici più o meno raffinati, combatte i paladini della mail pulita. E' una teoria intrigante e non del tutto priva di fondamento (soprattutto a leggere la notizia linkata), ma le analisi non si fermano lì. C'è chi crede che il fiorire dello spam voglia essere la leva per portare gli utenti alla mail a pagamento (i provider forniscono circa tutti fiorfiore di filtri). E' un po' come quando si dice che i virus li progetta la Norton ed è un'idea ancora più azzardata. Che al navigatore professionista servano servizi più efficienti e potenti di quelli attualmente comuni e che i provider siano pronti a fornirli solo in cambio di moneta sonante credo sia ormai una realtà, ma generare un caos di cattivo gusto come quello dato dallo spam mi sembra un azione gretta e priva di serietà, eccessiva persino per il nostro piccolo far west digitale. Forse, a fronte di tante idee malsane, vivremmo meglio credendo che Marisa, effettivamente, dopo aver per la prima volta *** con il suo lui e una mezza dozzina di simpatici amici, effettivamente ha deciso di confidarlo a un vasto gruppo di persone tra cui, scherzo del destino, ci siamo anche noi. Non è la verità, certo, ma in un modo reso tanto spigoloso dalle crude realtà della vita perchè dobbiamo sempre sbattere la testa contro il pragmatismo? Ma soprattutto opopomoz?
Esiste soluzione al problema dello spam? Le macchine avranno tante caratteristiche negative e saranno stupide, ma possiedono una quantità formidabile di pazienza. Generare casualmente indirizzi di mittente, nomi allettanti e oggetti quasi plausibili rimescolando le carte quel tanto che basta da non risultare marchiani non è difficile come non è difficile acquisire quantità enormi di indirizzi. Dove il povero utente deve inforcare gli occhiali da vista e fare un'analisi della sua casella che farebbe diventare brizzolato il pur già brizzolato Grissom di C.S.I. lo spammer professionista deve premere un tastino e godersi i frutti del macinare della sua CPU, la lotta è improba. Gli stessi filtri anti-spam che mettono tutti a disposizione a me non piacciono. A me non piace, in generale, dare alla macchina la possibilità di cancellare qualcosa. Sono un ingegnere informatico, ho VISTO come ragiona e NON MI FIDO di lei, MAI, nemmeno quando si tratta di portarmi le pantofole e il giornale. Se addestrassi il mio cane (che non ho) a smistarmi la posta, sarei più sereno. Esiste naturalmente l'opzione monacale: crearsi un indirizzo di mail composto da una sequenza di lettere e numeri casuale che farebbe impallidire il più paranoico administrator del pentagono (esiste anche la possibilità che il vostro indirizzo sia indovinato dagli spammer) e darla in giro solo a consanguinei, amici da più di dodici anni o persone che hanno firmato qualcosa che li vincola alla riservatezza. Scordatevi mailing list, forum, siti internet, scordatevi qualsiasi tipo di vita digitale. E magari le mail per l'allungamento di qualche vostra sporgenza (chessò, le dita dei piedi) saranno solo cinque o sei al giorno. Opopomoz!
Internet ci si rivolta contro. Hanno cercato di ammanettare i programmi con cui ci scambiamo canzoncine e gli abbiamo detto che non ci sarebbero riusciti, la rete è troppo grande e troppo libera per permetterglielo. Hanno provato ad impedirci di dire quello che pensavamo e gli abbiamo detto che non ci sarebbero riusciti, la rete è troppo vasta e troppo frammentata perchè fosse possibile. Ora si divertono a punzecchiare la nostra posta e le cose non sono cambiate: la rete è ancora troppo immensa e caotica perchè questa cosa possa essere fermata. La più grande punizione che un dio può infliggerti è realizzare i tuoi desideri.
Ah, naturalmente, Opopomoz.
Cymon: testi, storia, site admin"E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere / se così non funziona l'autovelox"