Strip
serie
129, 18/10/2003 - L'allenamento, tav. 2
129
18 . 10 . 2003

Sensei

Siete su FTR, e quella che vedete è la seconda tavola di Kunoichi Clara. Riassunto delle puntate precedenti: Clara suona alla porta e prende una mattonata in testa. E' vero, più che un'epica saga di kung-fu al momento questa serie sembra uno sketch della Warner Bros... ma pazientate fiduciosi, e capirete.
In questa strip ad esempio fa il suo ingresso sulla scena il Sensei misterioso; non c'è bisogno che vi dica da chi ho preso ispirazione per il design... quando Cymon mi ha chiesto un vecchio maestro di arti marziali ho preso il vecchietto maniaco di Ranma, il vecchietto maniaco di Dragonball e il vecchietto maniaco che appare in un centinaio di film degli Shaw Bros. (quelli girati in Cina trent'anni fa, per capirci) e li ho mescolati insieme agitando bene. Il risultato e' il possente, carismatico, solo lievemente maniaco Sensei.

Quello che avevamo da dire sull'N-gage l'abbiamo detto in questa strip e in una più antica. E non si tratta di complimenti. La campagna promozionale riesce ad essere al tempo stesso profondamente offensiva e stupida, e non mi ispira simpatia per l'aggeggio di Nokia. Dal punto di vista tecnico si tratta di un abominio che è quasi impossibile tenere in mano (figuriamoci pigiare quei dannati tastini), e' un insulto all'anatomia umana ancora peggiore del pad originale Xbox. Dal punto di vista dei giochi e' meglio stendere un velo pietoso, perfino il Gamecube al lancio aveva una scelta di titoli piu' entusiasmante.
Non c'è affatto bisogno di una cosa come l'N-gage, fra poco qualsiasi cellulare avrà abbastanza potenza da far girare quei giochi, e probabilmente abbastanza memoria da contenerli (invece di dover sostituire la batteria ogni singola volta). Il mio parere e' che questo genere di oggettini va concepito esattamente al contrario: non un telefono con la possibilita' di videogiocare, ma una console portatile con la possibilita' di fare telefonate. Quello sì che sarebbe utile, e quando potrò giocare a Final Fantasy Tactics Advance su una cosetta del genere sara' il primo giorno del futuro.

Restiamo sul tema FFTA... è più forte di me. Ho la coscienza poco pulita perche' ho caldamente consigliato a mio cugino l'acquisto del gioco suddetto per il suo prezioso GBA, solo che mio cugino ha otto anni, non sa una parola di inglese e fino ad ora ha provato solo Sonic Advance (come forse ricorderete). Però sentivo il dovere morale di far conoscere questa gemma al mio allievo padawan-videoludico. Questa recensione mette in risalto le implicazioni filosofiche nella trama di FFTA, e si tratta di materiale niente affatto banale. Questo titolo riesce a metterti a capo di una banda di moogle tagliagole e al tempo stesso a farti riflettere sul significato del videogioco, della vita, dell'Universo. FFTA spinge a riflettere sul perche' giochiamo giochi fantasy, su cosa faremmo se potessimo scegliere tra la nostra realtà e quel mondo di fantasia, quanto veramente siamo disposti a immergerci nella finzione. Sembra incredibile che in un portatile così piccolo possano starci contenuti tanto densi... ecco, se l'N-gage sapra' mai offrire qualcosa del genere, allora cambiero' opinione. Ma finora non sono stato smentito.

Se pensate che gli RPG online siano tutti uguali e in sostanza si riducano a un ciclo infinito che consiste in: a) ammazzare creature; b) salire di livello e cambiare equipaggiamento, allora questo "gioco" fa per voi. E' un RPG che non necessita di alcuna interazione da parte dell'utente... lo vedo come il titolo ideale per l'N-gage.

Lo-Rez: arte, storia, web design
18 . 10 . 2003

Quel motivetto

A volte le canzoni ti entrano in testa per i motivi più strani, in modo subliminale, e magari ti trovi ad esservi appassionato nel momento in cui per tutti gli altri è roba passata, ormai già divorata e digerita.
Non sono certo uno della MTV-generation e lo dico con un certo (snobistico?) orgoglio. Sono sempre strato fermamente convinto di appartenere alla generazione prima, quella venuta su a cartoni animati violenti, diseducativi e sessualmente devianti, una generazione che comunque mi sta più simpatica, fa meno male esultare quando Ken Shiro fa scoppiare le persone che idolatrare un veejay dallo sguardo stordito, sempre secondo la mia humile opinione.
Non appartenendo alla MTV-generation devo ammettere di guardare pochissimo, quasi niente, MTV, sia per una cordiale irritazione quando vedo i suddetti veejay sia perchè non sento più quello stimolo che avevo un po' di anni fa a seguire la scena musicale pop. Questa grande ignoranza dei trend del momento è sicuramente alla base dei paradossi mediatici in cui sono coinvolto. Prendete "Bring me to life" degli Evanescence, immagino che abbia cominciato a girare ai tempi dell'uscita del film di DareDevil, verso febbraio-marzo dello scorso anno e a quei tempi sono consapevole che radio e televisioni del settore la facevano girare dozzine di volte al giorno, ma io sono entrato in fissa per lei non più di un mese fa, sentendola (state attenti bene, ditemi se non è subliminale) nei 10-15 secondi dello spot relativo al DVD di DareDevil. Una cosa del genere a me fa quasi paura, se non fosse, oltretutto, che la canzone suddetta ha comunque senso in questa tana solo oggi. Il motivetto, infatti, se non erro, sottolinea le movenze della Garnett nel film, che interpreta Elektra, personaggio che ha qualcosina da spartire con la nostra kunoichi Clara. Bhe, ovviamente lei ha una certa professionalità, lei ha sconfitto la mano, ma in fondo non so come combattano nella famiglia Addams (ok, lo ammetto, è una spudorata citazione).
Ma dove un motivetto è una stranezza un buon numero di motivetti diventato un'anomalia rilevabile. In my place dei Coldplay è stato un dei più acclamati successi dell'estate scorsa (credo), non è forse vero? Posso dire in tutta sincerità che, ai tempi, la conoscessi? No, ma capita che ultimamente abbia avuto la curiosità di guardare un pochino di Smallville (serial, a proposito, carino) ed ecco che anche quella, come per magia, è entrata a far parte della mia playlist, dopo essere stata lungamente snobbata (ma non mi pare che si sia offesa).
E che dire, poi, della sigla di C.S.I.? Sembra un brano tanto moderno, tanto cool, tanto del momento. Non ti vado a scoprire che è una canzone degli Who? Ma passano in cielo gli Who? O hanno imparato a non sognare mai più? (altra citazione, sono in forma stasera).
Basta, altra musica estemporanea da proporvi non ne ho, ma parliamo comunque di argomenti ameni come può essere la televisione satellitare. Sono un fighetto utente Sky come prima sono stato un fighetto utente TELE+. Con questo passaggio di consegne, strano a dirsi, abbiamo guadagnato qualche piccolo canale nuovo di un certo interesse. A parte FOX che farebbe cose carine, ma è troppo faticoso da seguire (i serial van fatti una puntata a settimana, non tutti i giorni!) mi fa piacere parlare di Italia Teen Channel, canale per ragazzi/bambini che si affianca alla pletora già da tempo presente nei bouquet digitali, ma che propone cose di assoluto interesse. Se è ben vero che nelle fasce più seguite non mi pare faccia più che telefilm adolescenziali carini e nulla più (mi piacerebbe criticarli, ma non me la sento di rinnegare Bayside School) nelle fasce orarie proibite (dopo l'una di notte) infila un trittico mica male trasmettendo "La regina dei mille anni", "Moby Dick 5" e "Berserk". Rendiamoci conto, mica pizza e fichi: il primo è un'opera di Matstumoto (Interstella 555, per chi ama l'attualità) che da piccolo non avevo mai preso in considerazione e di cui scopro oggi la grande intelligenza, il secondo è un cartone un po' ingenuo (bhe, dai, 'a bbalena...), ma che comunque ha fatto la storia delle reti private anni '80 e il terzo, signori, posso affermare oggi che si tratta di un assoluto capolavoro, forse la migliore opera degli ultimi anni in senso assoluto per costruzione personaggi, intreccio, messaggi...(ah bhe, poi c'è Tell me why dei Penpals, la sigla, che è anche lei una gran canzone per rimanere in tema).
Bene, ho fatto anche stavolta un editoriale piuttosto lung...ehi, ehi, ehi! Dove andate? Non ho mica finito! Credete che non sappia che ho dei doveri nei vostri confronti? C'è il mondo dei videogiochi da trattare e almeno due parole sull'attacco degli hacker alla Valve le devo dire. Bhe, innanzitutto è ovvio che la prima cosa a cui ho pensato è stato questo, ma a parte ciò mi si consenta una riflessione. Non ho il coraggio di credere che sia una montatura, è semplicemente ridicolo pensare che della gente si possa inventare una cosa del genere per giustificare un ritardo (anche abbondante) su quanto millantato in passato, però la faccenda è ben strana. Se mio zio, che tiene una fabbrica di irrigatori da giardino, subisce un pesante attacco di hacker posso anche comprenderlo perchè magari è uno che non sa come vanno queste cose e crede che il firewall si debba tenere nella cuccia in giardino come un cane da guardia per evitare di prendere qualche magagna. Alla Valve spero vivamente che capiscano come si organizza la sicurezza di una rete aziendale e non abbiano problemi a configurare dei server...direi che ad occhio non dovrebbero essere così sprovveduti di fronte ad un attacco informatico. Insomma, c'è qualcosa che stride in tutta questa vicenda, un punto buio o due. C'è da dire che ai punti bui noi, che seguiamo la scena dei VG, siamo tutto sommato abituati.
E stavolta ho davvero finito, vi mollo alle vostre faccende, buona settimana!

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