Non dovevamo connetterci
I nasi che strusciano in un motore di gioco in tempo reale richiedono talento e impegno in misura colossale, e rappresentano una tale sfida per l'ingegno che solo un gruppo coeso e ben finanziato di brillanti sconsiderati poteva tentarlo.
Ma quella dei nasi è solo una delle infinite meraviglie di questo trailer affascinante.
Questo trailer.
Dieci minuti scritti, diretti e infine montati personalmente dalle manine sante del Maestro. Una “Cattedrale di Delizie” quantomai inesauribili, che ha messo in moto gli ingranaggi della nostra fantasia e ci darà da pensare (e sognare) da qui a fine giugno... e ben oltre, se siete giocatori in pensione come me, o soltanto attendete l'uscita su una piattaforma più degna. O se siete anime sensibili.
Death Stranding è la nostra Balena Bianca: infonde la mano che impugna il pennino, a noialtri Melville qualunque, di una grazia sovrumana che fa svettare i nostri scritti molti cieli al di sopra di quel che sarebbe possibile con le nostre sole forze.
La buona arte di solito ha questo effetto. Si chiama ispirazione.
E Death Stranding è stato avanguardia artistica fin dalla sua prima rivelazione oramai quasi dieci anni fa. In un decennio, l'impresario Kojima ha assemblato una squadra di creativi delle meraviglie, raccogliendo a sé il fior fiore dei professionisti videoludici e un'ensemble di attori, disegnatori e musicisti da sogno... una Corte dei Miracoli tutta stretta attorno al genio rinascimentale del suo Maestro, che si è fatta strumento al servizio di un'unica visione creativa.
Insieme, hanno messo al mondo un nuovo universo dell'immaginario, e vi hanno ambientato una storia e sì, anche un videogioco che fa muovere i polpastrelli, con un suo gameplay loop che rilascia dopamina nel sistema nervoso a intervalli regolari.
In questi dieci anni, cos'ha fatto il resto dell'Industria? Ma no, me lo sono già detto: niente acrimonia, teniamo a bada l'acidità che è nemica dello smalto dei denti (tra le altre cose). Però il confronto vien spontaneo ed è quantomai impietoso: difficile non sentire che la produzione videoludica (e cinematografica!) abbia subito una netta involuzione.
Death Stranding e ora Death Stranding 2 sono lampi abbacinanti nella notte, che hanno illuminato la palude catramosa in cui ristagna il settore dell'intrattenimento tutto.
Una volta ci si lamentava dei seguiti. Beata innocenza!
Poi vennero i prequel. E poi giù giù i remake, le remaster, le (il cielo ce ne scampi!) versioni live-action... una caduta senza fine in un abisso di cui non vediamo ancora il fondo. Soldi buttati, un insulto all'umanità bisognosa.
In questo contesto, Kojima Productions è un miracolo gestionale e logistico prima ancora che creativo. L'avanguardia di questo Death Stranding 2 è tanto lampante che ora perfino i giornalisti di settore più ottusi se ne stanno accorgendo: come nella processione dei dannati in Il Maestro e Margherita, sfilano mesti uno ad uno e fanno a turno a baciare la mano del loro Maestro indiscutibile, dopo averlo tanto vituperato. Tutti proni a Kojima, disciolti nel suo ego smisurato.
“Simulatore di fattorino”, lo deridevano, e credevano di dire chissà quale insulto.
“Quando vi ho chiamati eravate come loro,
duri di cuore, tardi a capire.
Ciò che io dicevo non lo sentivate:
‘È pazzo — si diceva — non sa quello che dice’.”
Death Stranding è stato una Balena Bianca anche per taluni illuminati tra i giornalisti e i redattori di settore: e dunque appaiono articoli come questo, che sono esortazioni accorate a risollevarsi dalle pozze di catrame della bancarotta creativa, e seguire le orme del sessantenne giapponese. Più lirici del solito.
Questo trailer finale, non mi stupisce, ha acceso i forum e i mezzibusti davanti alle webcam: tutti bruciano di passione nell'analizzare ogni fotogramma, ogni dettaglio bizzarro e pazzesco di quest'opera gigantesca. Ma il bello è che il vecchio volpone gioca con le aspettative da sempre, eppure al tempo stesso è sempre stato di un'onestà cristallina nel mostrare il gioco così com'è, il gameplay nudo.
Solo che quando è stato mostrato la prima volta era talmente innovativo che la gente non riusciva a credere che nel gioco davvero si facessero quelle cose lì, e solo quelle. Paradossalmente, altri editori devono propagandare i loro giochi con un attento uso di fumo e specchi per nascondere fino all'ultimo secondo le magagne dei loro giochini miserabili (qui volevo mettere un ovvio link ma mi sono trattenuto, sempre per via dell'acidità).
L'attenzione della rete globale a cui tutti siamo connessi (ha-ha!) è stata attirata soprattutto dal riferimento esplicito a Solid Snake, nella persona del nostro attore italiano. La rete globale dopotutto è alimentata a polemiche.
Sarebbe uno spunto interessante per riflettere sulla paternità artistica di un'opera, su cavillo legali e accordi firmati. Ma oggi sono più affascinato dai server sulla spiaggia, dal chara-design e dal mecha-design di uno Yoji Shinkawa che ha ormai Trasceso ogni limite mortale, dalla nave Magellan, dagli ologrammi iridescenti, dalle giacche di ACRONYM, dai samurai robot rossi. E da quegli occhi fatti di pixel in cui l'ingegno umano ha saputo infondere la vita, anche in un videogioco in tempo reale, quando fino a pochi anni fa non ci riuscivano neppure i film pre-renderizzati.
Non dovevamo connetterci: rispuntano le armi da fuoco, in questo gioco nonviolento, proprio mentre riprende la corsa agli armamenti nel nostro mondo reale. Immagino che potremo dimenticarci un multiplayer gentile, fondato sull'altruismo disinteressato e anonimo... le interazioni con il prossimo stavolta ci faranno soffrire, credo.
Non dovevamo connetterci: perché ora che abbiamo visto l'avanguardia artistica, il resto della produzione ludica e cinematografica ha perso d'interesse.
Fondiamo il fattorinismo
Incredibilmente, come dimostra anche l'illustrazione odierna, è ancora una Kojima-week. Incredibilmente perché chi vi scrive aveva fatto notare che non ha senso parlare dei prodotti di Kojima prima che escano, con Kojima che trolla il mondo, eppure siamo ancora qui perché, in un certo senso, non possiamo farne a meno.
Alcune settimane fa i ben informati (quelli con un account instagram, insomma) hanno notato che Kojima condivideva una locandina di M - Il figlio del secolo, chiedendosi come mai la serie TV avesse attirato il suo interesse.
Apriamo qui subito una parentesi: M - Il figlio del secolo è una serie ENORME, molto lontana dagli argomenti trattati qui su FTR, ma comunque un lavoro storico, artistico e cinematografico maiuscolo, come pochi ne sono stati fatti nel mondo. Se avete bisogno di sapere se il vostro Cymon la consiglia o no la risposta è si, fottutamente si. Parliamo di uno degli argomenti più "intrattabili" della storia italiana reso intelligentemente come un delirio pop, con un Luca Marinelli che non solo fa un grandissimo lavoro intorno alla resa del personaggio, ma soprattutto ha a disposizione un testo che è dinamite, rimescolato insieme alla nitroglicerina delle musiche di Tom Rowlands (Chemical Brothers) e la regia alla termite di Joe Wright. E' una roba che fa scoppiare letteralmente il cervello.
Però Luca Marinelli, dicevamo. E Kojima, dicevamo. Quindi nuovo trailer di Death Stranding 2.
Kojima è signore di tutti i troll, ma è realmente impossibile stare zitti quando pubblica un nuovo filmato promozionale del suo titolo di punti. Ancora, ha messo online con grandissima arroganza, dieci (10. 10!) minuti di filmato, montandolo oltretutto facendo in modo che ogni tot tempo sembra che il trailer sia finito (un po' come il finale del primo gioco), roba da pure cinema Death Stranding style, ok, ma anche roba che potrebbe far parlare per ora delle colonne avvelenate come... ehm... questa.
Intanto Luca Marinelli. Death Stranding è già oggi un collettore di nomi mostruosi che hanno deciso di prestare la faccia, dai grandi registi che già abbiamo visto nel primo capitolo a cui si aggiungono grandi registi in questo secondo capitolo (Miller) passando per attrici del calibro della Fanning fino ai nomi che sono entrati nel mito come Reedus e Seydoux. Luca Marinelli, pur bravo, è un nome random che non ci aspettavamo, che sembrerebbe essere arrivato nel radar di Kojima da Martin Eden, ma che comunque fa un po' strano in un videogame giapponese. Da quello che abbiamo potuto vedere nel trailer sembra prendere il posto di Mikkelsen nel ruolo del veterano, ma visto che stiamo parlando di Kojima e il trolling non sembra mai abbastanza ecco che sembra anche essere la resurrezione di Solid Snake (!!!) all'interno dell'universo della sesta estinzione. E se vi avessero detto all'uscista di Metal Gear Solid (1998) che un attore italiano avrebbe assunto la parte del protagonista del videogioco sono abbastanza certo che vi sareste fatti tutti delle grassissime risate.
C'è un pochino di orgoglio in quanto successo? Ma si, dai, perché no. Marinelli, lo abbiamo detto, è bravo (e se ne dubitate dovete assolutamente vedere M), ma in generale il fascino di avere qualcuno che parla italiano vicino a Kojima è una cosa tutta sua, che ti arriva addosso come un treno. E' possibile che gli italiani, schiavi di Bartolini, capiscano qualcosa di Death Stranding? Probabilmente no. Ma che bello non è che questo sia successo.
Poi, ovviamente, il trailer in sé. Kojima non ha paura a buttare alle masse dieci minuti di filmati del suo gioco sapendo di averne a disposizione venti-trenta ore da propinare al giocatore che si avventurerà all'uscita e così vediamo un sacco di nuove cose bellissime che non ci erano ancora state fatte vedere, come la server farm sulla spiaggia o nuovi dettagli del samurai cibernetico oppure UNA CAZZO DI DROPSHIP CON A BORDO HEARTMAN CHE SI AGGANCIA A UNA CA GIGANTE CREANDO UN FOTTUTO EVANGELION DI CATRAME E CHIRALIUM!
Io lo so che il gioco-gioco non riguarda queste cose, che il gioco-gioco ha ancora molto da dimostrare, che in fondo non è moralmente giusto aspettarci un more of the same del primo DS (anche se forse lo ameremo lo stesso) e dobbiamo chiederci cosa ci dia di bello in questo nuovo però, cazzo, UN EVANGELION DI CARTAME. Quando mai nei vostri sogni più esaltati avete mai pensato a un EVANGELION DI CATRAME GUIDATO DA HEARTMAN?
Ok, ricomponiamoci.
Death Stranding 2 ha una data d'uscita, prossima. Giugno di quest'anno. Sarà con un certo imbarazzo che eviterò di comprarlo. In realtà è la data di uscita PS5 quindi non sappiamo ancora cosa accadrà per le piattaforme meno amate come il nostro piccì, ma quel che sarà sarà. Death Stranding, ne abbiamo parlato pochisssimo, è uno dei triplaA degli ultimi dieci anni che ha avuto il tempo di sviluppo più breve e che è uscito con un codice già largamente stabile. Ci è riuscito perché ha fatto alcune evidenti scelte di sviluppo che hanno reso il suo mondo più snello e meno impegnativo da realizzare, però così facendo ha ottenuto un successo immediato e un prestigio ineguagliato da altri big del settore. Ora vedremo se questa cosa si ripeterà questo giugno e poi vedremo se sarà ancora un'esperienza camminare per le desolate lande portando pacchi e vedremo se l'umanità è realmente condannata o riuscità ad evitare di estinguersi.
Cymon: testi, storia, site admin“Noi oggi fondiamo i fasci di combattimento per il futuro, l’avanguardia, la rivoluzione. Oggi nasce il fascismo!”