$GME 💎🙌
Sono Ingegneri, Clara: sono persone fragili.
Così FTR si proietta con slancio rinnovato incontro alle prossime 1000 strip, dopo aver celebrato settimana scorsa le prime 1000. Con slancio inesauribile, nel segno del continuo cambiamento ma senza mai cambiare davvero.
Abbiamo tanta voglia di rinnovamento che oggi ho dato all'editoriale un titolo strapieno di caratteri specialissimi che probabilmente romperà male il nostro Rabbitbot™, il motore onnipotente che muove questo sito e l'altre stelle. Ma pazienza, è per una buona causa.
...Ma che buona causa! È solo che sono preso da un entusiasmo incontenibile, come accade quando ci rendiamo conto di essere al cospetto della Storia che si dispiega in tempo reale davanti ai nostri occhi. O almeno credo che questi giorni lasceranno un segno: ma è sempre difficile rendersene conto di tra le pieghe del Tempo Presente (“l'autovalore della Storia”, dicono gli - ehm - Ingegneri).
Il bello è che io proprio non vorrei parlare di quello che sta accadendo. Non sono a mio agio, che è strano perché se c'è una cosa che non è mai mancata a queste pagine è l'arroganza accecante con cui giudichiamo questo e quello. Ci sentiamo autorizzati perché, naturalmente, abbiamo sempre ragione. Stavolta forse è troppo persino per me. Ma andiamo.
La notizia della settimana riguarda le azioni di GameStop (titolo di borsa: GME). Questo tenue collegamento con il settore videoludico ci autorizza a parlarne su queste pagine senza contravvenire alla Prima Regola di FTR, ma sono a disagio lo stesso: tutto questo parlare di sistemi finanziari mondiali è troppo pericolosamente vicino alla Vita Reale che da sempre aborriamo.
Tutto quello che so di finanza l'ho imparato dai film (come tutto il resto). Sono illetterato in finanza, ma il linguaggio universale dei meme lo capisco anch'io, e dunque lasciamocelo spiegare a forza di GIF animate, quello che sta accadendo. Emoji e GIF animate, e JPEG copincollati brutalmente: questa è la lingua nativa di internet, quella che sta spegnendo i cervelli uno ad uno come una pandemia, ma che qualche volta forse può servire ad accenderne uno o due.
Tutto parte da un forum, come nelle favole. Una comunità talmente (diremmo oggi) “tossica” che ha programmato dei bot per automatizzare gli insulti ai nuovi arrivati. E dunque questi seicentomila “bro” che tra loro si chiamano scherzosamente con epitteti irripetibili si coordinano per acquistare tutti insieme le azioni di GameStop: cioè, è una manovra finanziaria molto più complicata di così, che comprende cose che si chiamano Acquisto allo Scoperto e scommesse sul valore delle azioni tra una settimana, e la vendita di azioni che non si posseggono, ma si è promesso di acquistare in futuro, e Gamma Squeeze e Delta Squeeze e DIAMOND HANDS e... insomma, la parola d'ordine per le menti semplici è: acquistare le azioni di GameStop e tenersele qualunque cosa succeda.
Questa strategia ha permesso a nerd che indossano la bandana per commentare sui forum di diventare milionari dall'oggi al domani. Teoricamente, mi pare, perché appunto non hanno ancora venduto le loro azioni.
Notare che l'azienda GameStop, con la sua economia reale, non c'entra nulla: siamo rigorosamente nel reame della Polverina di Fata impalpabile dei giochi di borsa, e il titolo è solo uno a caso tra tanti. E allora cosa c'è di speciale? Che questa è una delle primissime volte nella storia in cui una speculazione finanziaria di grossa portata è messa in atto da un branco di lupi di Wall Street da tastiera, e non da quelli che pascolano nelle grandi società finanziarie.
Anzi, questa speculazione è una scommessa dichiarata proprio contro le grandi società finanziarie, che fino a lunedì scorso se ne stavano tranquille a muovere i loro miliardi con qualche clic, tutto come al solito... finché il branco rabbioso non è piombato sui mercati a gettare scompiglio con una contro-operazione folle e suicida... ma non dimenticate che nel reame della Polverina di Fata nulla è reale e tutto è lecito, basta esserne abbastanza convinti.
E così le grandi società finanziare si sono ritrovate in rosso da un giorno all'altro; il concilio dei Dodici Grandi Vecchi che domina il mondo dalle profondità della Terra Cava di Shambala è corso ai ripari, facendo pubblicare articoli di disinformazione mirata, chiedendo a Google di eliminare in un baleno 100mila recensioni negative alle app di borsa (ha obbedito), e impedendo di comprare (ma non di vendere!) a tutti i piccoli risparmiatori, perché... a quanto pare è una cosa che si può fare.
Succede quindi che le app di borsa per investitori privati all'improvviso impediscano certe transazioni a loro totale discrezione, facendo riguadagnare sei miliardi di dollari in poche ore al fondo di investimento che (incidentalmente) è il principale cliente di queste app. Perché si ride e si scherza, sì, ma solo finché a perderci sono gli altri.
Queste sono le canzoni che stanno componendo i menestrelli sui forum, secondo cui oggi è il giorno in cui il mondo impara la differenza tra una perversa manipolazione del mercato e una solida strategia d'investimento... ovvero: nessuna differenza, dipende solo da chi la fa. Le regole in un reame fatato così effimero, dopotutto, non possono che essere alla mercé di bimbi capricciosi che le cambiano quando stanno perdendo.
Il gioco di borsa è un gioco a somma zero, in cui i soldi che vinci provengono direttamente dalle tasche di chi li perde. Non credo che l'iniziativa di questi seicentomila orribili utenti di Reddit possa davvero arrecare danno alle divinità dell'Olimpo finanziario: al massimo farà sentire loro una leggera brezza sul viso. No, l'onda d'urto di questo gigantesco KAME-HAME-HAAAA collettivo, urlato da migliaia di gole all'unisono, come un guerriero Super Sayan che attinge allo Spirito del Mondo, sarà deviata contro i piccoli risparmiatori ignari che si affidano ai grandi fondi. Gli esempi storici non mancano di certo, perfino per chi ha la memoria corta.
Ma se 300 orribili spartani furiosi riusciranno anche solo a scalfire la guancia dell'immortale Re Serse... sarà abbastanza per far entrare questi giorni nella Storia.
Cosa sentono le mie orecchie
Forse tutta l'arte è narrazione e allora si può dire che, semplicemente, tutta la storia dell'uomo è evoluzione della narrazione. Se però ci atteniamo anche solo al semplice raccontare storie converrete con me che nei secoli questa si è trasformata, adattandosi ai mezzi disponibili, sviluppandosi in profondità e estensione. Tra gli ultimi grossi salti che abbiamo fatto direi di citare il modo in cui vengono realizzate le serie TV oggi (nel bene e nel male) impensabile quarant'anni fa e, perché no, il vasto fenomeno della scrittura online nelle sue varie forme (come per esempio come viene sviluppata su piattaforme come Wattpad) sia che si parli di Fanfiction sia che si parli di altro.
In questo senso il radiodramma è un oggetto antico, arrivato con la radio e per molti anni forse il primo vero strumento di narrazione di massa non scritto, capace di arrivare attraverso tutti gli strati della società con contenuti di ogni tipo. Un radiodramma non è semplicemente una narrazione audio, ma un vero e proprio oggetto recitato che, oltre all'abilità degli autori, deve colmare la lacuna della mancanza di un visual integrando i dialoghi con rumori e narrazione. E' un oggetto complesso e molto interessante da studiare.
Il mondo dei radiodrammi, con l'avvento della televisione, è andato naturalmente in declino. Sebbene la radio come mezzo di comunicazione continui ad avere un senso è stato difficile, dopo l'arrivo del tubo catodico, credere che la gente fosse pronta a dedicargli l'attenzione necessaria per seguire un racconto. In realtà la BBC, in Inghilterra, ne ha ancora una fiorente produzione, anzi, se l'argomento vi stimola vi invito a recuperare la sua App. Da quando l'ha aggiornata è un po' confusionario capire l'offerta, ma se provate a scrollare le varie schermate con pazienza, potete facilmente trovare molti radiodrammi (senza parlare dell'imponente produzione di Dottor Who che esiste anche per questo poco conosciuto media).
La tecnologia, però, fa spesso il giro. L'internet moderno ha scoperto diverse forme di prodotti solo audio a cominciare dai podcast. Questo dipende dal fatto che le persone possono fruire di questi prodotti in molti modi dove sono più comodi che a guardare qualcosa di visivo. Il "focolare" di una volta viene quindi sostituito dal viaggio in macchina, dalla corsa o dall'ora di cyclette. In tutti questi ambiti, coloro che non vogliono ascoltare semplicemente musica, hanno scoperto appunto le potenzialità dei podcast a cui si affianca un'altra forma di narrazione "ibrida", quella degli audiolibri.
Un podcast, però, non è necessariamente un radiodramma, anzi, nella sua forma più "pura", più aderente al nome, c'è una persona che parla di un argomento. Questo però non ha vietato che questa nuova/vecchia forma di comunicazione non si ri-evolvesse nel nuovo-vecchio radiodramma, cioè un prodotto costruito come detto sopra, con attori che recitano, effetti sonori e narrazione.
Personalmente mi sono messo in cerca di radiodrammi per conciliare il sonno. Sembra una cattiveria, ma ho scoperto che se il mio cervello ha un focus fisso su qualcosa è più facile che accetti di addormentarmi. L'ho notato vedendo come è più probabile che mi addormenti guardando qualcosa in TV che andando a letto e cercando di dormire. Il radiodramma è un prodotto molto pratico, in questo senso, perché posso metterlo in play sul cellulare mentre sono a letto e cerco di addormentarmi. In questo senso ho trovato molto efficace Le avventure di Sage e Savant, racconto di fantascienza di ambientazione vittoriana basato sui viaggi nel tempo. E' un'opera realizzata deliziosamente, con produzione californiana, ma confezionata con pacato tono inglese di una volta. Gli episodi, di quaranta minuti, a metà sono inframezzati da una canzone recuperata da qualche misconosciuto gruppo steampunk, usualmente piacevole. I personaggi sono pochi e la maggior parte della storia è tenuta in piedi dai dialoghi tra i due protagonisti, il dottor Sage e il professor Savant. Il motivo per cui è molto adatta ad addormentarsi però risiede nei suoi difetti perché, come gran parte dei prodotti steampunk, a lungo andare tende a parlarsi molto addosso. La prima parte di ogni puntata, sostanzialmente, è una sfida a technobubble per spiegare le migliorie nel viaggio del tempo. Una volta arrivati nel periodo di riferimento l'esplorazione dell'ambiente è quasi rituale e nelle varie avventure non emergono grandi personaggi. Insomma, non c'è esattamente materiale per riempire in modo intrigante quaranta minuti di episodio per cui è molto facile, invece di seguire il filo del discorso, lasciarsi andare e cadere quindi addormentati.
Visti i miei scopi e le peculiarità di questo prodotto si sarebbe potuto dire che la ricerca del radiodramma che serviva ai miei scopi si sarebbe dovuta fermare qui. Io però masochisticamente ho deciso di non starci, non ha senso seguire qualcosa semplicemente perché non hai voglia di seguirlo con attenzione. Così, completata la prima stagione di Sage and Savant (che finisce, oltretutto, con un cliffhanger), mi sono rimesso a guardare in rete e così mi sono imbattuto in Wolf359.
Wolf359 (nessun diretto collegamento a Star Trek) è un radiodramma di fantascienza che racconta le avventure della stazione Hephaestus, che gira intorno, appunto, alla gigante rossa del titolo. Sulla stazione ci sono quattro personaggi: il rigido capitano Minkoski, il geniale, ma inquietate dottor Hilbert, l'intelligenza artificiale Hera e soprattutto Doug Eiffel, il responsabile delle comunicazioni, protagonista. Il radiodramma nasce con intenti chiaramente umoristici, Eiffel è un lazzarone intento a schivare sia i compiti che il comandante cerca di affibbiargli sia gli esperimenti in cui il dottor Hilbert cerca di coinvolgerlo. I primi episodi riguardano vicende surreali come un assedio in nome dell'ultimo tubetto di dentifricio o lo sviluppo di una pianta-mostro nella serra. Questo però non vieta alla trama di diventare via via più cupa e attingere all'horror e alla più variegata letturatura di claustrofobia spaziale. Sulla fine della prima stagione la Hephaestus finisce con l'essere in grave pericolo per motivi inaspettati e da lì la vicenda evolve verso qualcosa di più maturo. Le gag non scompaiono mai, ma vengono equilibrate con alcuni discorsi particolarmente pesanti. Il problema è che Wolf359 è molto bello in quanto ben scritto e ben recitato quindi ti dispiace addormentarti prima di finire l'episodio, che fortunatamente in questo caso dura meno di mezz'ora. Se quindi risulta essere un mezzo fallimento per quello che era il mio obiettivo principale della ricerca è, d'altra parte, un prodotto notevolmente interessante, che vengo qui a consigliarvi.
I podcast sono qualcosa che non mi è mai interessato, come non mi sono mai interessati gli youtuber, i radiodrammi, invece, come tutte le forme di racconto, esercitano su di me un certo fascino. Vi ho portato alla luce quello che ho scoperto finora, non so se avrò modo di mostrarvi altro.
Cymon: testi, storia, site admin“The scary part isn’t thinking, - I am alone.- The scary part is the corner of your mind that whispers back... - How can you be sure? -”