Autodafè
Per un attimo, nel primo pannello della strip odierna, il nostro cuore ha sobbalzato e ci siamo sentiti venire meno: p-possibile che... FTR ci tenga a dare un messaggio socialmente utile?
Ma no, era solo un falso allarme.
L'estate porta ozio (be', di più) e l'ozio porta il ditino a scorrere con più veemenza lungo le nostre timeline, a consumare il tempo e gli occhi su foto di gattini (quando va bene) e pettegolezzi sconci. Encefalogramma piatto. “Quanta conoscenza perdiamo nell'informazione...” eccetera, si chiedeva Eliot: ma credo che la scala vada aggiornata, che si debba aggiungere un gradino ancora sotto all'Informazione, ancora più degradato...
Un tempo questo sito ci sguazzava, nei pettegolezzi (rigorosamente videoludici): ma gli anni ci hanno portato via persino questa piccola gioia.
Oggi infatti i pettegolezzi, anche videoludici, ci spingono pericolosamente vicino alla Vita Reale e alle sue tristezze. La cronaca è piena di streamer, di youtuber, di influencer, di twitcher (ma Geralt di Rivia non era l'ultimo?). E fin qui potremmo anche accettarlo, con una certa amarezza: ma cosa fanno tutti questi tizi? Bruciano. Vengono frustati nella pubblica piazza, banditi, esiliati.
Queste notti estive brillano dei roghi di persone e libri sgraditi.
Non è certo una novità, ma la nostra generazione, nei nostri paesi, non aveva mai conosciuto un clima di censura e repressione ideologica come quello che è salito al potere attraverso i social network. E come si riconosce un Tribunale del Terrore da un sacrosanto risveglio delle coscienze?
(Se lo state chiedendo a Follow The Rabbit siete messi maluccio!)
Ebbene, lo si riconosce dalla assoluta mancanza di empatia per il prossimo. Il popolo è giudice e giuria, condanna senza appello al minimo sussurro di accusa: non ammette sfumature, non accetta sbagli o redenzioni o pentimenti e neppure l'innocenza fino a prova contraria. Se uno è innocente basta solo scavare più a fondo per trovare qualcosa con cui condannarlo.
È tutto così banale: tutto segue il copione che si è sempre ripetuto nella Storia, e chi conosce la Storia è condannato... ad annoiarsi.
Ma anche noi con questi discorsi ci siamo avvicinati pericolosamente alla Vita Reale, anche se è la vita reale di qualche streamer o di qualche Game Director o di qualche organizzatore di tornei estivi di picchiaduro 1 vs 1.
Niente link, riferimenti vaghi, cercheremo di difenderci così. E non ne parleremo più.
Mi interessa moltissimo invece l'annuncio di Star Wars Squadrons.
I giochi di combattimenti spaziali con le astronavine di Guerre Stellari sono uno dei pilastri della mia carriera videoludica, anche se su queste pagine credo che non ne abbiamo mai parlato, perché sono esperienze di un remoto passato, antecendente persino a questo sito ventennale.
Ma a metà anni '90 c'erano poche cose più grosse di X-Wing, e di Tie-Fighter, e di X-Wing VS Tie-Fighter.
Ricordo Tie-Fighter come un oggetto misterioso, il primo gioco per PC che ho mai giocato, quando non sapevo ancora nemmeno come infilare i CD. E non sapevo l'inglese, e non ci capivo niente. Ma pian piano ho imparato.
E sono stato molto offeso dalla miserabile riedizione su Steam, fatta senza rispetto e senza cura, - Zitto e paga, vecchio ***! -
Ma nutro grandi speranza per questo nuovo gioco, che promette di raccogliere l'eredità del passato. Electronic Arts è un supercattivo da fumetto, quasi una barzelletta per le sue strategie anti-consumatore, eppure sembra che la cattiva pubblicità li abbia fatti ravvedere.
Le concederemo un'altra possibilità. È così che si fa.
Lo-Rez: arte, storia, web designQuanto tempo è passato
Il quattro luglio è un giorno che presta il fianco a un sacco di scherzi e battute. Potremmo parlare della festa dell'indipendenza americana, ma per come è messa l'America in questo momento credo che l'argomento potrebbe essere un sacco conflittuale anche in luogo di frizzi e lazzi come il nostro. Potremmo sempre discutere degli alieni visto che Emmerich, nel suo breve periodo di splendore, ha sostanzialmente riscritto la festa americana trasformandola nella celebrazione dell'arrivo di una grossa astronave (l'avete visto il seguito? A parte l'idiozia dell'astronave ANCORA PIU' GROSSA aveva un paio, non di più, giusto un paio, di idee interessanti). In ultimo potremmo ricordare della Stella della Senna, ma solo tra noi intenditori, voi fuori a guardare Teen Titans Go (cartone che, di contro, non riesco a farmi piacere).
Non faremo però in realtà niente di tutto questo, oggi ci prendiamo un editoriale per parlare di noi, anche se non noi-noi, un noi un po' più in senso lato.
Quando FTR è nato i fumetti online erano a thing, roba da terza colonna di Repubblica.it, roba da credere che stava per arrivare l'editore per farti diventare famoso. Oggi è passata e allora parlare dell'evoluzione della scena sembra un po' patetico. In verità, però, se sono rimasti quattro gatti che vogliono parlare di fumetti online probabilmente sono gli stessi quattro gatti che vengono a leggere FTR, quindi perché negargli questo amabile dialogo?
Player VS Player pur col suo maledetto sito rotto è uno dei pilastri del nostro mondo all'incirca dalla sua nascita ed è tutt'ora in attività, con pubblicazioni giornaliere abbastanza costanti. Ultimamente però ha preso una decisione a dir poco epocale e ha deciso di fare uno shift temporale di vent'anni sulla sua timeline. Se fossimo nel mondo delle serie TV, probabilmente, non parleremmo nemmeno più di una cosa che ha lo stesso titolo, ma di uno spin-off. Visto che però qua siamo solo nel mondo dei webcomic tutto nella struttura di PvP è rimasto invariato a parte per l'appunto che la figlia di Brent è una ventenne alla sua prima esperienza lavorativa nell'azienda che ora è diretta da Francis e tutti gli altri personaggi sono diventati vecchi.
Scott Kurtz, anche rispetto a tanti altri autori della sua epoca, ha sempre avuto un blando pallino per la sua continuity, quantomeno ha sempre saputo che i suoi personaggi sarebbero cresciuti. Abbiamo quindi visto tanti microtraumi attraversare la storia del fumetto, dalla nascita di Katie, appunto, all'arrivo di Lucile e alcune modifiche più piccole, ma molto più epocali, come il giorno che Brent è passato dagli occhiali da sole agli occhiali da vista. Questo salto, che sostanzialmente significa riscrivere le dinamiche dei personaggi da zero, è però qualcosa di tutt'altro genere e personalmente mi mette anche una certa malinconia.
Invecchiare è qualcosa che all'internet e ai fumetti riesce malissimo. La maggior parte degli autori fa finta di niente, contando sul fatto che nessuno sa esattamente con che ritmo passa il tempo nella gabbia delle vignette. Abbiamo quindi dei ventenni che passano vent'anni a essere ventenni senza battere ciglio, situazioni congelate in cui i natali sembrano ripetersi tutti uguali, loop quasi stregati da cui è impossibile uscire. Soprattutto nel mondo delle strip questo è quasi necessario perché noi non scriviamo realmente storie, ma fotografiamo attimi e ci sono milioni di attimi in un secondo, figurarsi quanto possiamo fotografare senza che il tempo passi veramente.
Un webcomic, però, non è mai stato solo un fumetto. Come espressione diretta del rapporto tra autore e lettore un webcomic è sempre stato una membrana molto sottile nel dividere l'autore dalla sua opera. C'è un sacco di Kurtz in PvP (non parliamo di Penny Arcade...), anche quando Kurtz non è presente sulla scena. Invecchiare i suoi personaggi quindi non può non farci pensare a quanto anche lui, in fondo, sia invecchiato.
Eppure come possiamo anche solo credere che le cose non debbano andare così? PvP nasce nel 1998, significa che ha 22 anni, se fosse un essere umano potrebbe andare a vivere da solo. Può anche essere rimasto sé stesso per tutto questo tempo, ma come possiamo pretendere che sia stato così anche per l'autore? E se l'autore è cambiato e il suo legame con il fumetto è così stretto perché allora non deve cambiare anche il fumetto?
Non deve cambiare, mi viene da dire, perché il fumetto è l'ultimo baluardo, è l'horcrux dell'autore stesso, quello che lo mantiene giovane nonostante il tempo che passa. Eppure viene un giorno in cui il sigillo va spezzato perché c'è una cosa a cui un autore tiene più che alla sua giovinezza: raccontare storie nuove.
E' difficile nell'epoca degli eterni giovani credere veramente di poter spendere la nostra vita più di una volta, ma è così. Noi non siamo solo la storia che siamo stati a un certo punto della nostra vita. Noi possiamo essere la storia di un altro punto della nostra vita. E questo è molto bello, rassicurante, confortante ancor più dell'eterna giovinezza.
FTR questo shift l'ha già avuto un po' di anni fa a ben guardare. Ai tempi siamo proprio passati dall'essere pischelletti universitari a essere lavoratori. Ai tempi siamo passati dall'avere un tizio che giocava tutto il giorno a un tizio che fa le sue otto ore in ufficio (e a suo modo lo trova un diverso modo di giocare tutto il giorno). Questo significa che ci siamo già giocati due delle nostre storie. Eppure credo che potremmo, prima o poi, riuscire ad arrivare a tre.
Cymon: testi, storia, site admin“L'entusiasmo di realizzare velocemente una nuova linea a vapore a Milano è tale che la notizia riportata da "Il Patriotta" di giovedì 20 maggio 1880 circa la fine del mondo prevista per la metà del 1881 è trascurata”