Strip
serie
87, 04/01/2003 - The sims menace
87
04 . 01 . 2003

Direzione artistica

Spero che abbiate felicemente compiuto la transizione dal vecchio al nuovo anno. Non c'è bisogno di scendere nei particolari, non mi interessa se avete giocato team-deathmatch di UT2003 per soldi, o se siete andati in giro ubriachi vestiti da Elfi Della Notte.

Woah .
Decidere quali sono i giochi più importanti dell'anno appena trascorso non interessa a nessuno. Quei giochi ormai o li avete oppure non vi interessano, e in ogni caso li conoscete già benissimo. In questo momento c'è un altro evento che merita di essere approfondito.
Probabilmente l'ho già detto altre volte, ma c'è qualcosa nel funzionamento di questa Industria che la rende divertente da seguire, anche a prescindere dal videogiocare in se'. La settimana scorsa e' nato l'ennesimo scoop, un processo affascinante che io mi immagino più o meno così.

Diciamo che una sera la redazione di Weekly Famitsu a Tokyo riceve un plico per corriere espresso. Un tizio (che per comodità ci potremmo immaginare in maniche di camicia, alto un metro e mezzo, col caschetto e gli occhialoni spessi) apre la busta e dopo qualche istante di silenzio si mette a intonare inni alle proprie divinita'. Dopo dieci minuti di frenetici - e più o meno furtivi - passaggi di mano il contenuto della busta è infilato in uno scanner, e dopo qualche altro minuto da qualche parte su Geocities-Japan appare un'immagine ad alta risoluzione. Un'ora dopo tutti i piu' importanti siti nipponici riportano la notizia. Perche' quell'immagine arrivi all'attenzione di un occhio occidentale occorre qualche altra ora. A questo punto Gameforms (o Gamespot, o Madman's Cafe) aggiorna in via eccezionale la sua prima pagina per la seconda volta nella giornata, per riportare l'immagine suddetta accompagnata da un paio di righe tradotte malamente dal giapponese (che si riveleranno poi del tutto fuorvianti).
Questa è la materia di cui sono fatti i Miti.

Nella fattispecie, quell'immagine era il poster accluso al documento di design pre-alpha, ad uso interno, di Final Fantasy 12. L'alacre redattore asiatico ha avuto la presenza di spirito di digitalizzare anche il retro, fitto di ideogrammi che elencano lo staff del progetto.
Tra le ragioni per cui sono fan(atico) di FF c'è il fatto che questa serie e' una continua sorpresa. Final Fantasy e' una corsa a perdifiato all'inseguimento della Fantasia Finale, la quale, dopo 12 giochi senza contare la decina di spin-off, non e' ancora neppure all'orizzonte. Ogni volta e' una sfida nuova, sempre più ambiziosa. Il Tao afferma che il vero guru, una volta completata la sua opera, la distrugge per iniziarne un'altra... e c'e' gente a Square nella quale la Forza della Calma scorre vigorosa, evidentemente. Menti illuminate che non lesinano l'ispirazione, non la conservano gelosamente per paura che finisca, come fanno la maggior parte dei designer, che la diluiscono in vari progetti. A Square in ogni FF mettono tutto quello che hanno, fiduciosi che le idee torneranno in tempo per il prossimo della serie.
Quella singola immagine, quello scorcio cittadino vertiginoso, dipinto ad acquerello, mi suggerisce tante cose. E' facile lasciar correre la fantasia, e fare deduzioni che si riveleranno naturalmente del tutto errate... però ci scommetterei che quelle che fluttuano là in alto sono navi volanti. Al plurale. In ogni FF c'è sempre stata una nave volante, ma qui pare che siano mezzi di trasporto molto comuni. E quei grattacieli altissimi in stile anni '20, quei cafe' dalle vetrate art-noveau, quella folla variopinta in cui gli umani sono in netta minoranza... non so, ma a me questa pare una decisa sterzata verso la fantascienza, nel senso di futuro, tecnologia e quel genere di cose.
Da un lato mi pare lo sbocco naturale del discorso artistico (oh, cielo! ma cosa ho detto?!) cominciato con FF7, proseguito con FF8 e poi perfezionato nel decimo. Però mi pare strano che il progetto sia nelle mani dell'autore di FF9, il capitolo più fedele al fantasy classico nipponico... Dando un'occhiata allo staff comunque si capisce che le premesse per far bene ci sono tutte: il direttore è quello di FF7 (!), ed e' stata reclutata parecchia gente responsabile di Vagrant Story (il quale, per inciso, e' stato eletto dai piu' influenti recensori nipponici come il miglior gioco per PSOne in assoluto, e non si puo' dire che mancasse la concorrenza).

Ben di rado un gioco PC ha anche solo sfiorato le vette raggiunte da un qualsiasi FF in questo senso, se lo chiedete a me.
Ci sono quelle avventure punta-e-clicca francesi insopportabilmente snob, quelle d'autore, di Benoit Sokal, che pare abbiano ricevuto l'Illuminazione per diritto divino e non smettono mai di ricordarcelo. Syberia ha saputo proporre una ricerca stilistica originale e approfondita, ma per acclamarla come una rivoluzione artistica bisogna essere davvero miopi (oppure essere francesi). Per varie softwarehouse nipponiche quella roba è mera routine.
Però No One Lives Forever 2, che non ho potuto provare prima in quanto limitato dall'hardware, mi ha colpito favorevolmente in questo senso. Sono gli anni '60 dei film di spionaggio, ma l'impresa di catturare un certo spirito è riuscita in pieno. Dai menu all'abbigliamento, questo e' un titolo che ha stile. Magari uscissero più giochi così, per computer. Oltretutto, NOLF2 e' anche un ottimo gioco da giocare, i gadget e i dialoghi sono esilaranti. Il Jupiter Engine a mio parere e' piu' gustoso (anche se meno atletico) dell'Unreal Engine, pero' ha ancora qualcosa da imparare sulle ombre dinamiche; i movimenti facciali comunque sono lo stato dell'arte. A casa mia, Miglior Gioco PC dell'Anno.

“M.J. Watson: Che strano... sei più alto
Peter Parker: E' che sto curvo...
M.J. Watson: Stà dritto”

Lo-Rez: arte, storia, web design
04 . 01 . 2003

Etica

Era il lontano natale '95 e io possedevo il mio primo lettore CD. Sapere che i videogiochi potevano essere impressi su lucidi dischi argentei e imbottiti di filmati FMV più o meno spettacolari cambiò il mio approccio al mondo del videoludo. Il gioco originale divenne a quel punto qualcosa di più che qualcosa di "legale", divenne un vero e proprio valore aggiunto nei confronti delle controparti piratesche. Ai tempi so scendeva a compromessi: giravano titoli che erano stati fatti a pezzi e rimontati con lo scotch, pallide ombre di quello che erano i giochi veri e propri, privi di dialoghi, privi di musiche, con sequenze filmate appena accennate. Mi sono sempre chiesto che senso abbia giocare un'avventura grafica così, senza capire una mazza della trama, eppure si trovavano in giro pure quelle.
Io invece volevo giochi originali, anzi, volevo UN gioco originale, un gioco che sopra gli altri meritava l'esborso, un gioco che mi aveva affascinato a tal punto che, dopo che lo ebbi, mi imparai quasi a memoria pure il suo manuale.
Quel gioco, naturalmente, era Warcraft II.
Intendiamoci, non ho niente contro la Westwood, anzi, sono stato un appassionato giocatore di Dune II e ho canticchiato per anni la sua colonna sonora, però Command&Conquer non mi convinceva, c'erano gli omini troppo piccoli, un'ambientazione troppo realistica, uno stile in generale troppo...troppo lontano da quello che volevo io. Deve essere una cosa scritta nei geni, o sei tipo da Warcraft II o sei tipo da C&C. Io ero già al tempo tipo da Warcraft II.
Potrebbe finire qui, visto un RTS visti tutti, mi dicevo. Ne basta uno per sapere come vanno le cose, cosa te ne frega di giocarne altri dieci in cui il massimo di cambiamento è che chiamano le unità con altri nomi. Ma arrivò il '98 e mi chiesi "si, vabbè, ma perchè non mi piglio Starcraft?". Detto fatto, un altro scatolotto sulla mensola (la versione protoss).
Arriviamo ai tempi nostri e credevo di non aver più niente da fare. Warcraft III non mi spaventava per il suo schema di gioco sempre uguale a sé stesso o per la presenza degli eroi, ma semplicemente per la sua grafica full-3D che credevo avrebbe fatto piangere il mio sistema poverello. Per questo non stavo valutando nemmeno l'acquisto finchè non ho scoperto che sul mio PC girava...
A quel punto non ho più dormito tranquillo, gli occhi del protoss della suddetta scatola mi guardavano sempre male, ogni tanto mi sembrava di sentire qualcuno dire "lok'tar" nella stanza accanto alla mia per non parlare delle volte che vedevo per strada delle strane pecorelle che mi suscitavano uno strano istinto omicida. Insomma, mi sono specchiato nel video spento del mio PC e mi sono detto: "siamo uomini o videogiocatori?" Videogiocatori, che cribbio! Ho capito che non importava l'effettivo valore del videogioco, che non importava la mia disponibilità di tempo a giocarlo, non importava "sfruttarlo", ma semplicemente l'"averlo" era questione di onore e fedeltà, coerenza e solidità di principi! Ok, ok, lo ho preso coi punti dell'Esselunga, ma queste sono sfumature (anzi, neanche tanto! Perchè tremilaottocentopunti non sono una sfumatura!), il fatto è che ora ho anche quella scatola.
Ora non mi sembra il caso di discettare su Warcraft III più di quanto abbiamo già fatto molte persone anche migliori di me, però permettetemi di togliermi due sassolini: 1) Dovunque abbia letto recensioni di Warcraft III ho sentito: devastante gioco multyplayer...ah, si, c'è anche una sezione single player per allenarsi molto carina. Secondo me è un ragionamente sbagliato, la Blizzard fa giochi single-player divinamente supportati in rete. Un gioco multyplayer non avrebbe comportato di fare tutta la fatica che i gamedesigners di WIII hanno fatto per mettere in piedi la trama o anche solo i filmati, se il gioco fosse orientato solo alla rissa in rete perchè ci sono più di trenta missioni da fare da soli? Insomma, non voglio negare l'evidenza: tra uno o due anni si parlerà ancora di Warcraft III solo in funzione del gioco online come oggi si fa con Starcraft. Ma vogliamo negare che il single-player di WIII valga l'acquisto del prodotto? Sono forse cretino io ad averlo preso, considerando che non metterò mai un piede in battle.net? Si può discettare sull'effettiva semplicità (almeno a livello "normale") del gioco, ma liquidare sempre il single-player come un accessorio mi sembra errato.
2) IL MANUALE CRIBBIO! Noooo, ragazzi, non potete farmi una cosa del genere! Che schifo è sto manuale? CHE SENSO HA? Vatti a rileggere quello di WII, ci sono almeno venti pagine tutte dedicate al background dei personaggi e alla trama! E quello di Starcraft? Ti tira in ballo gli Xel'Naga che non vengono mai citati nel gioco e ci perde sopra fiumi di inchiosto! Questo qua liquida ogni razza con due righe, ti descrive freddamente le unità e gli eroi e non mette nemmeno un po' di pathos quando parla delle creature più particolari...Insomma, una grossa delusione, considerando anche che, con la struttura sociale messa in piedi e due giochi a fare da precedenti, di cose da dire ce n'erano eccome.
Bene, non voglio dire altro, non voglio soffermarmi sui filmati a livello di cinema (peccato che, furbescamente, la Blizzard abbia deciso di affidarne la maggior parte al motore grafico del gioco. Peccato non tanto perchè tali filmati non sono belli, giacchè sono fantastici comunque, ma perchè conoscendo l'arte della software house ci siamo persi dei piccoli capolavori di cinematografia), sulla giocabilità a volte esaltante e sugli ambienti di bellezza struggente. Non voglio soffermarmi sull'incantatrice che mi chiama "ciccino" o su altro, al massimo ricordiamo che la localizzazione è fatta in modo veramente professionale, in tutte le sue parti. Stop.
L'editoriale s'avvia alla chiusura, ho sviscerato l'argomento che volevo sviscerare e posso anche concedermi il settimanal riposo, prima però la solita considerazione a latere: alla NASA, signori, hanno fatto un favoloso robot e l'hanno chiamato "Spider". Si chiama Spider perchè, evidentemente, ha la forma di un ragno, eh si, si sa che i ragni sono creature che vanno un po' dappertutto per cui era ovvio farlo come un ragno e poi non è che ci vuole molta fantasia! Se è fatto come un ragno si chiamerà spider, no? Come altro lo vuoi chiamare un robot a sei zamp...SEI ZAMPE? RAGNO? Alla NASA non sanno nemmeno QUANTE ZAMPE HA UN RAGNO? Ragazzi, smettetela di voler fare gli astronauti da grandi, io di certa gente non so più se mi conviene fidarmi...

"Winter is coming..." Motto del casato degli Stark di Grande Inverno.

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