Strip
serie
866, 12/05/2018 - Ammirate
866
12 . 05 . 2018

Emoji

Quando lo spirito del tempo mi aggredisce con le sue folate e mi chiama a grandi cose torno a casa, faccio FTR... Faccio la strip e scrivo l'editoriale perché FTR mi dia la forza, come un rito.
E dunque FTR “si fa certezza ottusa e ostinata, divina fissità: mentre fuori il resto accade, si svolge, muta inesorabile” questo sito resta sempre qui, sempre uguale a se stesso.
Anche quando non ci sarebbe granché da dire. Proviamoci lo stesso.

Il cinema sciatto e dozzinale che imperversa in questi giorni ci soffoca senza lasciarci vie di scampo: uno magari si crede di fuggire nei videogiochi (da sempre rifugio dei reietti), e invece no!
Magari uno vuol farsi la sua partitella a Fortnite, come tutti i bravi bimbi di oggi, e pure lì si deve ciucciare i supereroi Marvel!

(Ora, se questo sito supportasse la codifica UTF8, e più nello specifico quelli che noi professionisti chiamiamo colloquialmente i Piani Astrali, io qui metterei l'emoji della faccina imbronciata. Fate lo sforzo di immaginarla, per favore)

A dire il vero se uno gioca a Fortnite forse un pochino se lo merita... anzi forse gli piace, venire sodomizzato in questo modo dall'inesorabile macchina promozionale Disney, che s'infiltra a forza in ogni cantuccio delle nostre vite iperconnesse.
Davvero abbiamo costruito un mostro: lo abbiamo alimentato comprando i biglietti dei cinema, i pupazzetti giocattolo, ma anche i videogiochi che tanto amiamo... abbiamo comprato e comprato e comprato, da ogni angolo del mondo abbiamo pigiato sui tasti con i nostri ditini rosa gialli e marroncini, avviando una catena di eventi che non riusciamo più a controllare.
Le conseguenze sono, tra l'altro, che fare un videogioco oggi comporta un investimento di 135 milioni di dollari.
Capirete quindi quando potrà osare, questo nuovo Tomb Raider da 135 milioni, che carattere e che personalità sfoggerà: potrei scrivere la sceneggiatura e il documento del game design, basandomi su tutti i giochi che l'hanno preceduto e su quello che la gente vuole, e depositarli presso il notaio, solo per trovarli confermati parola per parola quando il gioco uscirà.
Sono troppo vecchio per queste cose.

Lo-Rez: arte, storia, web design
12 . 05 . 2018

Autocelebrazione

Una cosa che mi è capitato di notare, scrivendo dello stagista, è che il suo irrazionale (e fastidioso) entusiasmo era quello di Neo, agli inizi della sua carriera come ingegnere. Oggi invece Neo, dopo anni di militanza nel mondo IT, con l'anima consumata da mille sofferenze e mille atroci prove, appare, rispetto alla sua versione più giovane, disilluso, scorato, cinico e privo di speranza nel futuro. Ha continuato ad assomigliare ai suoi autori, insomma.

Questo editoriale sarà breve e scritto di fretta, perché mi trovo in uno di quei momenti di real life che non ti lasciano troppo spazio di manovra e quindi non posso prendermi i tempi consueti. Meglio così, però, perché mi ritaglio questo momento per auto-celebrarmi e non è una cosa che abbia molto stile tirare per le lunghe.
Sembra infatti che sia arrivato finalista alla prima edizione del Premio Altieri. Il Premio Altieri, istituito fresco fresco quest'anno, è un premio per romanzi con in palio la pubblicazione sulla collana Segretissimo.
Quando parlo di Segretissimo mi stupisco sempre che, anche ambiti nerd, non sappiano di cosa si tratti. A suo modo la serie ha lo stesso prestigio e la stessa storia di tutte le altre collane da edicola di Mondadori. Sono però abbastanza convinto che abbiate tutti più o meno presente cosa sia Urania, sicuramente avete avuto in mano almeno un Giallo Mondadori una volta nella vita e probabilmente, se avete rapporti con la sfera femminile, avete idea di cosa sia un Harmony (che è rimasto nel parlar comune come sinonimo di vicenda sdolcinata). Segretissimo fa il paio con tutti questi e copre la nicchia delle spy-story. Romanzi un po' alla Tom Clancy, per fare riferimento a un autore universalmente famoso, in cui virili eroi senza macchia salvano il mondo da invasati terroristi con l'astuzia, la scaltrezza e grosse pistole. Per ragioni che affondano nella cultura pulp che ha animato storicamente la collana, le copertine riportano invariabilmente delle donne nude.

Da un punto di vista operativo, essere arrivato in finale, ma non aver vinto, non significa granché. Per me, invece, questo risultato vuol dire molto. Quando ero piccino e sognavo di scrivere fantascienza la vittoria del Premio Urania rappresentava per me l'obiettivo massimo possibile nella vita. Il Premio Altieri, per quanto giovane, è l'esatto corrispondente dell'Urania per la collana Spy (e quindi esige, altrettanto, un notevole tributo di carta). Oltretutto ho più volte espresso in questo sito la mia ammirazione per l'autore a cui è intitolato, un elemento di ulteriore prestigio per l'obiettivo raggiunto.

Quando è apparso su Facebook il bando del premio, io non avevo alcuna intenzione di scrivere una spy story, anche se era un progetto che accarezzavo da tempo. Con l'annuncio pubblicato a maggio e la scadenza a gennaio il tempo per realizzare qualcosa da zero era esiguo. Ho deciso però di provarci perché, un po', sentivo il richiamo del destino. Segretissimo è un mondo che mi affascina, come scrittore, per il modo "muscolare" in cui si possono realizzare opere e per tutto quello che rappresenta. Altieri, come ho già detto, mi chiamava col suo fascino. Infine, particolare non trascurabile, è noto che un premio alla sua prima edizione è un po' più "vulnerabile" di un premio ormai rodato, perché magari non si sa ancora bene chi parteciperà e come e magari non sono nemmeno pronte troppe opere. Mi piaceva poter contare anche su questo piccolo vantaggio per provarci.

Vedrà mai luce in qualche formato il mio "L'equazione del fuoco"? Impossibile dirlo. L'editoria è un mondo insidioso in cui non mi so muovere granché bene. Vorrei attrezzarmi per muovermi meglio, ma non è una cosa che si acquisisca immediatamente. Sicuramente potermi fregiare del titolo di finalista in un contesto del genere "fa curriculum" e a prescindere dal destino di questo romanzo vorrei scriverne altri con gli stessi personaggi. Per ora, però, ancora per qualche giorno, mi limiterò a godermi il successo sorridendo come un cretino all'immagine dei risultati.

“Ho saputo di tua cognata! Mi è dispiaciuto tantissimo!”

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