Un bimbo obeso
A titolo di disconoscimento, devo affermare che mi ci è voluto del tempo e delle ricerche per capire il riferimento della strip odierna... e chissà ora cosa penserà Google di me! Temo di aver perso tutta la sua fiducia: Google perdonami!!!
Un film così abissale (non voglio nemmeno accettare che esista il libro, o comunque delle parole stampate su carta) sporcherà per sempre la mia cronologia. Eppure anche un'opera incompetente come quella ci ha fornito una battuta straordinaria da mettere in bocca al nostro laidissimo Bob: tutto ha un senso.
La settimana scorsa ci interrogavamo sull'esistenza dell'Electronic Entertainment Expo 2016 di Los Angeles. In un'epoca di annunci sui social network a getto continuo, che senso può avere una fiera di paese? Eppure ammetto che la densità di probabilità degli annunci clamorosi, per dir così, nel periodo dell'E3 ha registrato sicuramente un punto di massimo locale.
Credo che gli strascichi di quegli annunci ci terranno compagnia su queste colonne per molte settimane. Oggi voglio solo concentrarmi su un paio di giochi. Ebbene sì, sono al corrente che Hideo Kojima ha presentato al mondo il suo nuovo gioco, tramite un video incomprensibile ma suggestivo.
Trattandosi di Kojima, non possiamo fidarci di nulla di quanto abbiamo visto, al punto che forse nemmeno il titolo del gioco, Death Stranding, è quello reale. Però vedere apparire nei titoli di coda il nome di Yoji Shinkawa, l'art director di Metal Gear Solid, mi dà due certezze: una è che ci saranno dei design fantascientifici, l'altra è che saranno fighissimi.
In mezzo a tanti annunci roboanti, tra nuove console e nuove tecnologie, grandi ritorni e gioconi clamorosi, ho trovato un angolo di pace in un filmato che passerà inosservato ai più. Il gioco è ovviamente Final Fantasy XV, ma il filmato è il secondo episodio del cartone animato giapponese dedicato, che ci svela il passato sorprendente di uno dei personaggi più simpatici/antipatici del gioco.
Certo Final Fantasy XV è una megaproduzione che ci martella quotidianamente con una pubblicità fortissima, ma questo breve episodio ci racconta una storiella incredibilmente intima, toccante, e piccina. Ambientato in un regno di fantasia del tutto identico alla Tokyo contemporanea (magari con un Principe un po' più affascinante), segue l'infanzia di un bimbo giapponese obeso (e biondo!).
Talk-show con il vampiro
Owari no Serapsh">Owari no Seraph è il classico anime di vampiri. In un'esplosione di interattività potreste direttamente cliccare sul link che ho messo qui e guadarvelo da soli. Solo la pigrizia, quindi, può portarvi a rimanere su questo editoriale a vedere cosa ne penso io (molta, moltissima pigrizia).
Il mondo di Owari no Seraph è stato sconvolto da una mezza apocalisse che ha portato i vampiri a comandare. Questi furbescamente, tengono da conto gli umani come bestiame, in particolare bambini a causa di una malattia, che, bene o male, ha sterminato tutti gli adulti sopra i 13 anni. Yu e Mika sono per l'appunto due bambini tenuti in cattività ma, dopo il primo episodio, il primo riesce a scappare dalla città vampira mentre il secondo muore, solo per essere poi riportato in vita come succhiasangue dalla loli regina Krul Tepes. Le vite dei due quindi andranno a evolversi disgiunte: Yu diventerà, dopo essere passato dal solito liceo, un soldato, mentre Mika diventerà protegeè della bimba vampira che l'ha creato. Intuibile quindi la tensione tutta yaoi che andrà a crearsi col proseguo della serie, che è una delle armi più usate e efficaci degli scrittori di anime dei nostri tempi.
I vampiri, si sa, sono forti agili e difficili da uccidere, per questo motivo gli umani hanno dovuto addestrarsi entrando in combutta con i demoni, che oltre a donare delle armi enormi (è un anime) attentano anche all'anima dei loro portatori (è un anime). Yu ovviamente ha stretto contratto con un demone potentissimo, ma mica solo quello. Infatti la sua vita è anche segnata dagli angeli, che sono i soliti angeli un po' cabalistici e non esattamente cattolici che usano solitamente i giapponesi, creature terribili che è meglio non incontrare, sempre piuttosto propense alla distruzione del mondo.
Owari no Seraph si dipana quindi per due serie (l'originale e la battaglia decisiva di Nagoya) inizialmente con una propensione alla vicenda liceale, ma fortunatamente poi concentrandosi principalmente sulla guerra urbana. Il sapore dei combattimenti è piuttosto affascinante, perché mischia delle divise militari moderne, ma con un tocco retrò a uso degli umani, con cappe bianche e medievali per i vampiri. Anche gli armamenti sono una generosa insalata, perché comunque il setting è dei giorni nostri. Ci sono quindi jeep, elicotteri, aerei e fucili, ma comunque la maggior parte dei personaggi si basa sull'arma bianca (demoniaca o incantata).
Non possono mancare, nei sotterranei del plot, le lotte di potere che, nella poetica degli anime giapponesi, sono la vera anima dei conflitti, mentre poveri fantaccini muoiono sul campo di battaglia senza un perché. Il complotto, trasverlare ai due schieramenti, è ovviamente incentrato proprio sugli angeli e sul cosiddetto serafino della fine del titolo, che ha molto da spartite, naturalmente, col protagonista. Mentre questo serpeggia il motore che spinge Yu e i vari altri protagonisti ad agire è invece il concetto di "famiglia", concetto ovviamente esteso al di là dei legami di sangue che viene ripetuto in maniera martellante dalla prima all'ultima puntata. E' un elemento quasi anomalo, per il genere di anime, perché di solito ci si aspetta che Yu sia un personaggio un po' distante, buono, ma lontano da tutti gli altri. E' questo l'atteggiamento che tiene solo nelle prime battute, per poi diventare la voce dei monologhi più sentimentali e saturi d'amicizia della vicenda.
Owari no Seraph non si esaurisce nei venticinque episodi finora prodotti. Potreste credere che effettivamente la vicenda principale finirà al termine della battaglia di Nagoya, ma così non sarà. La storia va avanti tutt'oggi nel manga, ma non si hanno dati certi su un'eventuale prosecuzione dell'anime. Tenendo questo ben presente devo dire di averlo trovato un prodotto soddisfacente, con elementi ben bilanciati e, soprattutto, con una trama ben orchestrata che non lascia niente al caso. Il rapporto tra Yu e Mika rasenta il morboso, ok, ma è qualcosa a cui abbiamo fatto l'abitudine da parecchio tempo, i vampiri invece sono invariabilmente tutti insopportabili, senza elementi di carisma che possano rivaleggiare con i campioni umani, Guren in testa. Visto che qualcosa vorrete pur vedere (e in questo caso è veramente a un click di distanza) lo consiglio.
Cymon: testi, storia, site admin“Quando il sole alzò la testa tra le spalle della notte / c'erano solo cani e fumo e tende capovolte / tirai una freccia in cielo per farlo respirare / tirai una freccia al vento per farlo sanguinare / le terza freccia cercala sul fondo del Sand Creek”