Strip
serie
753, 13/04/2016 - Filtri instagram
753
13 . 02 . 2016

Olly Moss!!1!

La puntualità granitica, atomica con la quale da 15 anni pubblichiamo una strip ogni settimana, ultimamente scricchiola.

I tentacoli del Mondo ci opprimono, le tenebre premono contro la sacra fortezza luminosa di FTR. Perfino l'amica Tecnologia cospira contro di noi, e nelle scorse settimane la banda su cui scorre questo sito è andata un po' a singhiozzo.
Se vi può essere di consolazione, sappiate che del vostro disagio non ci importa nulla: la determinazione di noialtri autori resta salda, forse siamo solo un pochino meno ossessionati, o forse le nostre gambette stanche faticano a star dietro al Coniglio. Ma andiamo avanti.

La strip odierna, che comunque esiste, è tutta virata in rosa come il peggior filtro di una app malintenzionata che finge di essere un clone di Instagram per fregarvi con gli acquisti in-app.
È perché è S. Val., stupidi!
L'unica ricorrenza che festeggiamo su questo sito, chissà perché. Ma bisogna mantenere in vita le tradizioni, anche quelle più inappropriate: nei momenti difficili sono tutto quello a cui possiamo aggrapparci per restare a galla.

Il consiglio videoludico della settimana è ovviamente Firewatch. Chisseneimporta di com'è il gioco: la direzione artistica è di Olly Moss!!1!
Tanto amore per Olly Moss.

Lo-Rez: arte, storia, web design
13 . 04 . 2016

Benvenuta in Checkmate

Qual è il più antico gioco online della storia? Naturalmente gli scacchi.
Lo so, i meno tridimensionali di voi potrebbero pensando che stia barando, ma, se ci pensate bene, il problema è il fatto che il concetto di online è piuttosto vago e vuole dire poco o niente. Noi oggi con online intendiamo qualsiasi cosa si svolga sull'internet, ma l'internet, a sua volta, non è che sia qualcosa di definito, è più un patchwork di cose interconnesse tramite svariati mezzi, un blob che, a parte certi particolari casi, è difficile figurarsi.
Quindi il concetto di online può essere fatto regredire a piacere, fino a quando la comunicazione non aveva niente a che fare con la pubblicità e i giochi non avevano niente a che fare con i pixel. Ecco che quindi torniamo a un tempo infinitamente lontano in cui attempati savi muovevano pezzi su scacchiere di legno e poi vergavano su pergamena mosse che si scambiavano incuranti della distanza che li divideva dal loro avversario.
Nuovamente, un fenomeno che ritenevamo moderno e figlio della nostra epoca è stato ricondotto all'impassibile ciclicità della storia.

Questa piccola digressione filosofica ha ovviamente il solo scopo di raccontarvi che, dopo aver sonnecchiato sul bordo della materia per tempo immemore, ho improvvisamente deciso di dedicarmi un po' agli scacchi, nobile disciplina da cui deriva un po' tutto, per quello che riguarda i discorsi sulla tattica e che quindi potrebbe venir buono a voi persino per vincere i livelli di Destiny (che non è vero, ma citare Destiny tira sempre). Le regole del gioco le ho sempre sapute, ma adesso ho deciso a provare a studiare anche un po' di tattica e, in particolare, sto sfogliando il seguente libro. E' un'opera faticosissima seguire un libro di scacchi, perché a meno di avere una capacità di astrazione formidabile (che è in effetti ciò che hanno i grandi maestri) è necessario continuare a pagiugare sulla scacchiera per capire cosa l'autore stia dicendo e anche avendo a disposizione i mezzi migliori del mondo è comunque un'attività complicata.
Quello che impari abbastanza in fretta è che gli scacchi sono stati disegnati all'insegna di un equilibrio sovrumano, probabilmente affinato nei secoli. Ogni punto della scacchiera, anche con le sue asimmetrie, è disegnato affinché tutto si annulli in una perpetua stasi cosicché i giocatori debbano girargli intorno, nel tentativo di provocare un crollo controllato del castello, che non li travolga, ma ferisca l'avversario.

Per giocare mi avvalgo di Chess.com, che è un po' leader del settore. Dal punto di vista della navigabilità e delle funzionalità ci sarebbe moltissimo da migliorare perché la maggior parte delle navigazioni sono terribilmente farraginose. Anche la sua app, sostanzialmente, fa di tutto per confondere l'utente e sommergerlo di opzioni, rendendogli faticoso districarsi e concentrarsi sul gioco. A parte questo, però, il software si comporta egregiamente durante lo svolgimento della partita in senso stretto e una volta che ci si fa la mano è facile accedere alle due-tre schermate che servono senza patemi. Se vi gira di sfidarmi il mio nickname è, come di consueto, cymon79.

“Whoa, I got two hands! Brujo, I need two beers! ”

Cymon: testi, storia, site admin