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715, 09/05/2015 - Nerone-admin
715
09 . 05 . 2015

P.T.

Non possiamo tacere la vocazione alla decadenza degli Amministratori di Sistema, rappresentati dal nostro Bob in questa strip. Questi piccoli uccelli del malaugurio gongolano come ricci quando qualcosa va storto! Sono sempre i primi a dire “io l'avevo detto”, il loro ghigno cattivo illuminato dalle fiamme che stanno divorando i vostri server.

Solo una nota veloce per commemorare la nascita di una nuova leggenda, che sarà ricordata negli anni a venire. Tutta la faccenda di Konami, Hideo Kojima, la cancellazione di Silent Hills, il futuro incerto di Metal Gear Solid è parecchio intricata, ma a suggestionarci di più è il destino di P.T..
Già all'epoca della sua uscita un anno fa questa demo gratuita suscitò enorme interesse, sia per l'orrore terrificante cui sottoponeva il giocatore, sia perché una volta risolto il complicatissimo enigma del gioco siamo venuti a sapere che si trattava in realtà di una anticipazione di Silent Hills, il nuovo titolo nella serie horror di culto.
A me l'orrore non interessa, e non credo di aver mai menzionato questi fatti qui.
Però la vicenda diventa interessantissima ora che Konami, in seguito alle vicende legali che coinvolgono la posizione lavorativa di Hideo Kojima, autore di P.T., ha eliminato il gioco dal Playstation Store. Questa mossa senza precedenti introduce il concetto di rarità nei videogiochi scaricabili in formato digitale, dato che P.T. non potrà mai più essere scaricato e dunque le uniche copie del gioco esistenti sono quelle attualmente salvate nelle PS4 dei loro possessori.
Sembra inevitabile che la sparizione forzata di questo gioco ne accresca enormemente la popolarità, invece di cancellarlo dalla memoria collettiva. Se a questo aggiungiamo la fama di mistero e maledizione che già avvolgeva P.T., ecco che abbiamo tutti gli ingredienti per creare una leggenda destinata a rimanere nella cultura popolare per decenni.

Lo-Rez: arte, storia, web design
09 . 05 . 2015

Evangelionate

E' parecchio che qua nella tana non parte un receanime, ma questo non vuol dire che non guardi più anime, anzi. Infatti oggi abbiamo proprio una bella discettazione su Sokyu no Fafner, che si sottotitola: aggressore morto. Cominciamo bene.

Fafner è del 2004. Visto che Evangelion è uscito nel 1995 i suoi autori hanno pensato che avrebbero potuto copiarlo senza che potesse accorgersene nessuno. PECCATO CHE di Evangelion parliamo tutti i giorni in un modo o nell'altro e continua a essere riproposto in tutte le salse, cosa che ha un po' rovinato i piani dei nostri furbini.

In cosa Fafner è uguale a Evangelion? Il mondo è minacciato da entità eteree note come Festum. I nostri protagonisti vivono in una specie di isola che sembra un'innocuo angolo di mondo ma si può trasformare in una fortezza. I robottoni giganti possono essere guidati solo da adolescenti e c'è tutto un ambaradam di segreti genetici e filosofici dietro le azioni dei vari personaggi.
A essere onesti, fortunatamente, nei suoi sviluppi Sokyu no Fafner si distacca dalla sua illustre origine: i nemici avranno una provenienza più prosaica delle Sacre Scritture Evangelioniane, nonostante la loro logica assai aliena. I robottoni, i Fafner, avranno un ruolo molto meno importante di quello che era per gli EVA e anche le psicologie dei personaggi si dimostreranno molto diverse.
In particolare, Sokyu no Fafner gioca molto sull'empatia. Il set iniziale di piloti è piuttosto corposo e la serie non esita a farne fuori uno ogni tanto. L'atmosfera, quindi, si fa rapidamente pesante e alla fine è più il senso di disperazione della battaglia che tiene su l'impianto narrativo, più che i segreti. Cosa assai intelligente, perché i segreti di questi cartoni sono bene o male sempre quelli e ormai gli spettatori non si fanno fregare.

Salvare Fafner dall'accusa di plagio e scusare la sua trama, però, non salva comunque la serie, perché il problema sta altrove, ovvero in una realizzazione tecnica approssimativa. L'immagine manca di pulizia, le battaglie non sono dinamiche, le persone sono delineate frettolosamente. Se anche non c'è male nella realizzazione della maggior parte dei Festum i Fafner sono invece creature realmente patetiche, per cui è impossibile provare ammirazione. Se mi conoscete sapete che non posso perdonare un mecha-design approssimativo, in un contesto così scialbo anche gli infiniti termini wagneriani cadono nel vuoto senza suscitare la minima emozione.

Un aneddoto prima di chiudere: ho guardato Fafner perché il wallpaper che ho sul PC gli è dedicato. Ho questo wallpaper perché al giorno d'oggi trovarne di decenti è difficilissimo e questo non era male, anche senza conoscere la serie relativa. Conoscere la serie relativa dopo, per voi, potrebbe non sembrare uno step necessario, ma io l'ho sentito come un atto dovuto e per cui eccomi qui. In conclusione, però, diciamo che avrei potuto essere un po' più fortunato, la serie non raggiunge la sufficienza neanche a essere generosi. Lasciatela lì dov'è che ti roba bella da vedere ce n'è pur sempre in giro tanta.

“Io sono a ca za-zappo 'a vigna lavoro...” (qui

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