Tokyo Show
Da tredici anni ci facciamo vanto di escludere da queste pagine la Vita Reale™ di noialtri autori. Eppure la Vita, quando è trascorsa agli antipodi di casa, nell'isola mistica di Nippon, è trasfigurata in qualcosa che non è più tanto Reale, e diventa così materiale accettabile anche sulle pagine di FTR...
Sennonché, nel momento in cui scrivo non ho ancora alcuna esperienza da riportare del mio pellegrinaggio in terra d'oriente, e a dire il vero potrei anche aver lasciato del tutto questo mondo.
Nell'incertezza, oggi mi accontenterò di offrirvi la solita minestra riscaldata. Magari sarà ramen. Il mio resoconto dal vivo del Tokyo Game Show 2014, e del Giappone Show più in generale, dovrà attendere settimana prossima.
Fatevi bastare dunque, per ora, questo corposo studio accademico sulle origini dei giochini di astronavi che sparacchiano, che nei decenni passati riempivano con i loro lampi e i loro bip le fumose sale giochi del mondo intero.
Qui è il vostro inviato speciale dal Giappone che parla. Mi scuso di non aver nulla da dirvi per ora, ma per favore portate pazienza ancora un po'.
La lunga marcia
Questo per me è stato un lunghissimo settembre, per tutta una serie di motivi che non andrò a spiegarvi. E' con un certo sollievo che lo vedo finire, perché è giusto che i giorni scorrano, che le cose vadano avanti, che le esperienze si sommino alle esperienze. Dopotutto è questo vivere. Questo settembre, paradossalmente, è stato anche un mese climaticamente clemente, forse l'unico vero scampolo di estate che ha vissuto Milano. Ma anche qui è con sollievo che noto il ritorno del freddo, perché è giusto che ogni clima abbia la sua stagione e ogni tempo giunga quando deve.
Ho speso settimana scorsa tutto il mio editoriale a parlare delle Tartarughe Ninja e non ho speso neanche una riga per l'ultimo film (ma proprio l'ultimo) di Miyazaki. Forse ho inconsciamente saltato di parlarne perché non è il migliore del maestro, anche se è comunque consigliato vederlo. La cosa che secondo me fa riflettere della pellicola è che uno dei suoi personaggi, forse il più vicino ad Hayao stesso, decreta che un creativo ha solo dieci anni per dare il meglio di sé e che poi deve ritirarsi. E' un assunto spietato e crudele, ma se pensiamo che la frase è stata scritta da un uomo che ha dominato la scena dell'animazione per praticamente mezzo secolo la carica ironica della dichiarazione si fa sentire tutta. Dieci anni poi sono poca cosa persino rapportato a FTR, che veleggia verso il suo quattordicesimo genetliaco... appare proprio una cifra tonda buttata lì solo per fare scena, tipo duemiladodici con la fine del mondo.
La fine del mondo, quel fatto strano e un po' inquietante con cui tutti si baloccano, anche se ultimamente non va tanto di moda. Eppure, se ci pensate, proprio una volta scollinato il 2012 abbiamo cominciato a collezionare guerre, carestie, epidemie e disperazione come in pochi altri periodi recenti. Eppure i millenaristi zitti perché vanno di moda altre cose. Lo spirito del tempo è, da sempre, un buffo personaggio.
Non manca, non dimentichiamolo, l'apocalisse informatica degli iPhone 6 che si piegano e dell'ennesima vulnerabilità della morte, questa volta legata alla Bash. No, non fate i giovincelli ingenui che dite che non è un problema perché tenete Windows. Il vostro computer non interessa a nessuno, il problema è che questo tipo di sciagure bucano l'internet. E il paradosso della nostra epoca, signori, è che puoi anche blindare il tuo computer come vuoi, ma il grosso delle cose a cui tieni, ovvero le tue informazioni personali, il tuo lavoro la tua vita, tutta quella roba lì si trova sull'internet e quindi meglio tenere d'occhio se tiene qualche buco di troppo.
Dal punto di vista videoludico non c'è realmente niente di interessante in attesa di salire la china del Natale e allora ecco che ho ripreso in mano il 3DS per andare avanti in Kid Icarus. Ho buttato un monte ore clamoroso in Kid Icarus, ma non l'ho finito, a suo tempo. Continuavo a rigiocare i livelli e andare online per fondere armi sempre più potenti. Ultimamente ho deciso di finirlo, anche a costo di abbassare a picco la difficoltà. Una cosa bisogna dire, di questo gioco. Gioco da una ventina d'anni buoni, ma non credo di aver mai visto un videogioco con una trama con tanti stravolgimenti di fronte e colpi di scena. Tutte le volte che le vicende sembrano sul punto di esaurirsi ecco che i punti di riferimento vengono ribaltati e, magari, ti capita pure di trovare scenari o situazioni nuove. Lodevole, lodevolissimo, peccato che forse giochi di questo livello negli ultimi tempi non se ne siano visti.
Intanto sto stuzzicandomi da solo su Smash Bros. E' uno di quei titoli Nintendo storici che potrei prendere giusto per dire di possederne un capitolo. Ho provato la demo e devo dire che ad adesso mi sembra realmente confusionario, ma immagino non sia un titolo immediatissimo e che ci voglia un po' per abituarsi. E' però evidentemente l'opera più muscolare presente a oggi per il portatile Nintendo, tra gli stupendi filmati promozionali animati e il battage pubblicitario megalitico. Forse un giorno cederò all'acquisto.
Lo so che vorreste degli editoriali più tosti e negli ultimi tempi questi sono un po' mancati. Personalmente mi sembra proprio non ci sia ciccia di cui discutere, non c'è niente di clamoroso. Forse ci siamo abituati a un livello di rumore tale che nessuno è in grado di urlare più forte. Questa, da sola, potrebbe essere una riflessione per un editoriale come si deve. Un'altra volta.
Cymon: testi, storia, site admin“I thread the needle through / You beat the devil's tattoo / I thread the needle through / You beat the devil's tattoo”