Dolce settembre
Dolce settembre: la sua luce ambrata e i suoi venticelli leggeri saranno un balsamo anche per il programmatore stanco e afflitto. Per quanto le Specifiche di progetto incombano sempre all'orizzonte, la nostra speranza e il nostro augurio è che Gödel, uno dei protagonisti della nostra ormai decennale serie Jobs, trovi la forza per andare avanti giorno dopo giorno.
Settembre ci rende malinconici, si sarà intuito: del resto, ci vuol poco. Eppure è un periodo carico di promesse nel settore videoludico, quasi una primavera invece che un autunno, come se il Divertimento Elettronico seguisse le stagioni dell'emisfero australe.
Ma prima di dedicarci al videoludo voglio fare un inciso, perverso e del tutto incosueto su queste pagine... non possiamo in fondo lasciar fuggire questa estate senza una certa dose di perversione! Quello che voglio fare è stato tentato rarissime volte in queste colonne, e ce ne siamo sempre pentiti.
Voglio citare un video musicale. Su Youtube. Ahhhh!
Si tratta nientemeno che di Ariana Grande — Break Free. Ma la canzone non importa, anzi per mantenere un minimo di dignità devo aggiungere che non mi piace neanche un po', e a catturare la mia attenzione è stato il video. E non perché vi compare A. Grande, sebbene la presenza della fanciulla italiana renda difficoltoso concentrarsi su qualcos'altro. No, il motivo per cui si tratta di un video di interesse nostro, al punto da spingermi a pubblicarlo su queste sacre pagine, è la favolosa ricostruzione dei peggiori film di fantascienza degli anni '60.
Tutto il video è un omaggio in particolare a Barbarella, il film, con tanto di scena di svestizione a gravità zero. I costumi di latta, le pistole a raggi disegnati a cartoni animati, i pupazzi di gommapiuma, i fondali dipinti, è tutto perfetto. Il ponte di comando della nave simil-Star Trek che si trasforma in una sala da ballo psichedelica è l'apoteosi di questo video geniale.
Detto questo, torniamo pure ai videogiochi. In questo periodo ci sono alcuni titoli degni di nota, ma ormai tutta la nostra attenzione è attratta dal Tokyo Game Show 2014, che si avvicina a passi da gigante. Da robot gigante. SquareEnix ha pubblicato la lista dei giochi che presenterà, e come il peggior troll dei peggiori forum di internet, nella lista non compaiono né Final Fantasy XV né Kingdom Hearts III.
Chissenefrega di cosa invece compare, l'assenza di questi due titoli è l'unica cosa degna di nota. Per Kingdom Hearts ce ne faremo una ragione, in fondo abbiamo superato i 14 anni. Ma non possiamo, non vogliamo credere che Final Fantasy XV passerà sotto silenzio anche stavolta, dopo 8 anni di promesse. È piuttosto scontato che il gioco supremo verrà presentato a porte chiuse, in un segretissimo Closed Mega Theater accessibile a pochi eletti marchiati in fronte dalla nascita con il simbolo astrale, come già accaduto nelle edizioni passate.
Penso proprio che dovrò andare a controllare di persona la situazione.
Lo-Rez: arte, storia, web designMMOCosa?
Microsoft vuole comprare Minecraft. Forse l'ha già fatto. Sorgono già i primi problemi: provate a dire Microsoft Minecraft di seguito, vi si allapperà la lingua e vi si annoderà sul retro della gola. E' uno scioglilingua impronunciabile che spegne irrimediabilmente la comunicazione. E presto Microsoft Minecraft sarà un prodotto reale, non potete non vedere la tragedia detto tutto ciò.
A parte gli scherzi questa acquisizione non mi pare molto diversa da quella dell'acquisto di Twitch da parte di Amazon e lo dico in termini non esattamente benevoli. Parliamo di aziende che hanno un'identità, una strategia, dei campi d'azione che sborsano soldi per qualcosa di completamente differente e sinceramente l'unica cosa che ti viene da commentare è urlare al cielo il perché di tutto ciò.
Beh, direte, Microsoft Minecraft (mcrmrmmccrrrt) è già una cosa che ha un senso: Microsoft è nei videogiochi (purtroppo per lei) e Minecraft è stato a lungo considerato come un punto di svolta per la moribonda XBOX ONE, grazie al forte accento che il gioco può mettere sul network in cui la console è insediata per non parlare del puro ritorno d'immagine.
Ma cosa può fare Microsoft con Minecraft (coff coff) senza apparire esplicitamente malvagia come era ai bei tempi dell'età dell'oro? Voglio dire, pensate sinceramente che possa prendere il progetto Mojang e renderlo esclusiva XBOX? Un progetto sinceramente multipiattaforma che ha sfruttato qualsiasi via sotterranea per espandersi in qualsiasi ambiente e che, comunque, mantiene alla base una fortissima comunità PC che lo ha promosso e reso famoso negli anni? E' un'idea ridicola, Minecraft continuerà a esistere nella sua forma, espandendosi col suo ritmo, ma continuando a rimanere uguale a sé stesso. E il problema è che ciò che Minecraft rappresenta oggi è qualcosa di clamoroso, epico ed eterno perché è associato a una realtà piccola, fottutamente indie, pionieristica come quella di Mojang. Nelle mani di Microsoft il progetto, che comunque non deve dimostrare niente a nessuno, diventa "solo" un videogioco, con anche quella ombra malsana della multinazionale enorme che cerca il controllo o che, peggio, ti spia quando vai a letto. Niente di tragico dal punto di vista dei videogiochi, Minecraft rimarrà divertente, ma dal punto di vista del romanzo la sua storia termina qui e poco importa che per Notch e i suoi tale storia sia un lieto fine a molti zeri.
L'unica opzione, l'unico sogno bagnato che ci rimane, è quello che rincorriamo da anni senza grandi risultati: quello che vuole Minecraft divenire base di un megalitico social network-videogioco che andrà a incastrarsi alla base del mondo XBOX o, più in generale, del mondo dei videogiocatori. Quello che Nintendo ha visto col Miiverse, senza poi avere il coraggio di raggiungerlo, quello che i network di XBO360 e Playstation non sono stati, quello che non può evolversi sulla scena PC perché ha, da una parte, la concorrenza dei social network veri e propri e, dall'altra, la concorrenza dei MMORPG veri e propri. Eppure il mondo che è gioco, ma anche informazione e interfaccia è il mondo che sognamo da quando gli scrittori degli anni ottanta ci hanno spiegato la realtà virtuale, un mondo in cui non possiamo immergerci con gli strumenti odierni, ma in cui le nostre azioni hanno ripercussioni sempre più prossime alla nostra vita reale. E' un po' infantile, se volete, un progetto del genere, ovvero un progetto in cui trasciniamo l'esperienza ormai consolidata dei social network nella terra dei videogiocatori, ben consapevoli che la maggior parte (quasi tutti) degli utilizzatori dei social network non ci seguiranno, ma sarebbe così affascinante, a suo modo. Sarebbe forse finalmente l'evoluzione del modo di interfacciarsi, un'evoluzione vera, che non è semplicemente impastare dei mattoncini su un desktop e sperare che qualcuno ci passi su il dito.
La settimana che è passata è stata anche, naturalmente, la settimana della Apple che ha presentato i suoi nuovi prodotti. Ogni anno è sempre più difficile parlare di quesi eventi senza tirare in ballo che prezzo paghino dall'assenza di Jobs. Non voglio ora entrare nel flame reale, quello relativo all'effettiva capacità di innovazione del genio di Cupertino, ma voglio solo rimarcare come la preparazione di questi momenti, a metà tra il marketing e il religioso, era un tempo molto più minuziosa e, soprattutto, era tutta orientata a schivare le trappole di un mondo da sempre terribilmente insidioso. Per ogni critica che si poteva muovere a Apple esisteva una giustificazione o qualcosa che gli facesse da contraltare. Quest'ultimo keynote, invece, ha semplicemente dichiarato la volontà della mela di essere follower di quanto altri stanno già portando avanti, qualcosa che è ben più di un peccato tra le sue mura.
Ma ai gadget, in realtà, noi di FTR non siamo mai stati granché sensibili e forse, fino alla diffusione dei Google Glass, quanto toccherà il mondo della chincaglieria, sarà mediamente noioso e poco più.
Cymon: testi, storia, site admin“E se non fosse per sentirmi vivo adesso, io nemmeno probabilmente, starei cantando. / Tu da che parte stai? / Stai dalla parte di chi ruba nei supermercati? / O di chi li ha costruiti / Rubando?”