Strip
serie
64, 13/07/2002 - Dichiarazioni
64
13 . 07 . 2002

And the Winner is...

Sono usciti i Cartoonist's Choice Awards, ovvero gli Oscar dei fumetti online. Wow, cose del genere ci fanno sentire importanti: certo, non li hanno trasmessi in diretta mondiale (e che io sappia non c'erano dive di Hollywood in giro), ma istituire una manifestazione del genere è il primo passo per costruire un fenomeno duraturo. Penny Arcade si e' chiamato fuori con un gesto solo in apparenza arrogante e superbo (del tipo "Siamo tanto, troppo i più fighi, non c'e' storia se entriamo noi"). Un pensiero del genere non e' superbia, e' semplice realismo: PA ha piantato il bastone nella nuda roccia e ha creato un'oasi zampillante dove prima c'era il deserto, ha piu' pubblico della maggior parte dei Portali generalisti italiani, chiedergli di competere al livello degli altri sarebbe come far partecipare Elvis a una gara per imitatori di Elvis.
Per il resto, direi che non ci sono state sorprese: io però avrei premiato anche Dragon Tails, o Real Life. E come Best Use Of The Digital Medium avrei premiato Sketch Of Love, un fumetto interattivo in Flash.
Ammetto che non conoscevo questo Chopping Block (Best Art): ha uno stile che o si ama o si odia, e io non sono sicuro di amarlo.

Voglio Ikaruga per Dreamcast. Non è che voglia darmi arie da intenditore di Videogiochi, o tirarmela con queste storie di titoli sconosciuti che solo io ho la finezza di apprezzare. Non e' colpa mia: non so dire cosa mi attrae in un gioco, ma so che Ikaruga mi piace, e non mi importa se e' stato pubblicato in 3 sole copie e viene venduto solo nei sotterranei di un monastero shaolin arroccato su una impervia montagna e difeso da draghi sputafuoco, al prezzo di 9900 yen, i.v.a. esclusa.
La situazione di questo titolo non è poi così tragica, ma di certo non si trova esattamente nel negozio sotto casa. Probabilmente bisognerà importarlo (su prenotazione) dall'isola del Divertimento Elettronico (altrimenti detta Giappone), ad un prezzo non esattamente modico, considerato che esce in tiratura limitata per una console non più in produzione.
Ikaruga è uno sparatutto a scorrimento vecchio stile, come non se ne vedevano da anni, ed e' la conversione di un coin-op. Tanto per cominciare a me gli sparatutto vecchio stile piacevano, e ne sento nostalgia. In secondo luogo la mia DC sta lì a prendere polvere, tutta triste, e vorrei renderla ancora felice. Dopotutto abbiamo passato dei bei momenti insieme. E poi mi piace il gusto avventuroso di importare un gioco dall'Oriente: in un mercato dove tutto e' lontano lo spazio di un clic fa una certa emozione. Forse siamo ridotti in modo davvero patetico.
Insomma, non sono ancora arrivato al punto da comprare un coin-op vero e proprio da mettere nella mia cameretta, ma sono sulla strada buona.

Per la sezione... ehm...:
Non dite alla mamma che vi ho passato questo link. Si tratta di un test che farà contenti i più pervertiti tra voi (so che ci seguite numerosi). La parte femminile del nostro pubblico potrebbe trovarlo un po' irritante... ma al giorno d'oggi c'è qualcosa su Internet che non sia potenzialmente offensivo per una gentile fanciulla?

Lo-Rez: arte, storia, web design
13 . 07 . 2002

Scream if you wanna go faster

"E in mezzo al prato c'è una contadina / curva sul tramonto, sembra una bambina / di cinquant'anni e di cinque figli / venuti al mondo come conigli"
Continua il nostro viaggio-revival all'interno delle canzoni che, in un modo o nell'altro, hanno reso omaggio al coniglio. L'idea è dimostrare la grande carica ispirativa che l'orecchiuto porta con sè e giustificarne quindi la sua presenza all'interno del sito (non tutti sono contenti di lui, l'amministratore di condominio soprattutto si lamenta per certi festini che la bestia da, ovviamente quando non ci siamo).
Come potete vedere nell'odierna vignetta viene citato un sito di...uhm...intrattenimento creativo, diciamo. Voglio però sottolineare che non vogliamo assolutamente che nessuno si comprometta mettendosi a digitare il suo indirizzo in Explorer, per questo riporto il link qui, comodamente cliccabile. E non dite che non siamo buoni.
Questa column, lo ho detto migliaia di volte, dovrebbe raccogliere tutti i fatti che mi hanno colpito durante la settimana e sfortunatamente l'avvenimento più rilevante in cui mi sono imbattutto durante questa è stato senza dubbio il suicidio di Gene Kan, seriamente parlando. Kan è stato uno dei padri di GNUtella, il noto sistema di file sharing, ma fa niente. Kan è stato definito uno dei geni più promettenti del campo informatico, ma fa niente. Kan aveva 25 anni, due più di me, e si considerava un fallito, questo secondo me è rilevante.
Abbiamo premuto sull'acceleratore, non so quando né perchè, ma abbiamo deciso di puntare a una velocità che strutturalmente, forse, non possiamo reggere. Vogliamo arrivare il più in fretta possibile a quello che desideriamo, senza contare che facendo così ci limiamo margini che sono necessari a vivere. Credi di avere il diritto a un periodo di formazione, un periodo in cui lasciar "giocare" gli altri e ti accorgi invece che ti devi svegliare sempre prima e combattere da subito al meglio. Una mentalità del genere, lo so, è soprattutto americana, dove lo yuppismo ha raggiunto in vari ambienti dei livelli esasperati, ma la paura è che la sua onda lunga arrivi prima o poi anche a noi.
Gene Kan aveva 25 anni, un'età a cui ti aspetteresti di cominciare a far qualcosa, e invece lui era convinto di aver già dato tutto e soprattutto di non averlo fatto nel modo migliore. Per questo è morto, come se l'ambizione non fosse solo una spinta personale, ma anche un dovere.
Cercare la colpa di un suicidio fuori dal suicida non ha sempre senso, ma secondo me in questo caso si dovrebbe farlo, bisognerebbe capire sotto quale ingranaggio questo ragazzo è rimasto schiacciato perchè probabilmente chi diceva che era un genio aveva ragione e in questo caso la grande macchina ha distrutto una mente che avrebbe potuto darci molte cose buone. Questo mi sembra un evidente sintomo del suo cattivo funzionamento.
Dai, come si dice in questi casi <serio mode off>, non mi piace chiudere gli editoriali in tristezza, la tana è un luogo di fuga e spensieratezza eccetera eccetera ergo le facezie devono essere il nostro pane quotidiano. Lo sfilatino di chiusura quindi dedichiamolo a una notizia di costume abbastanza clamorosa: ci rendiamo conto che le vallette del nuovo programma di Amadeus si chiamano farfalline? Sono decenni che le ragazze di contorno dei programmi TV possiedono una sola cosa di una certa importanza (e non è il cervello), ma credo che sia comunque di cattivo gusto farlo presente in modo così esplicito! Questo senza contare gustosi ghirigori dialettici del tipo "ecco la campionessa e la sua farfallina" o cose del genere...Ditemi un po' dove stiamo andando!

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