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serie
615, 11/05/2013 - Fireball in Barcellona-Real
615
11 . 05 . 2013

Campi di forza

La stagione dei tornei videoludici sta entrando nel vivo, il che significa superlavoro per Cloud & Link, che di mestiere organizzano appunto questo genere di eventi. Naturalmente il Vero Videogiocatore, esponente di una razza che non si è mai trovata in abbondanza dalle nostre parti, si tiene alla larga dai titoli per il popolo come PES... ma magari chissà, se uno è davvero molto bravo riesce a fare gli Hadouken anche quando sta giocando a calcio.

I campi di forza della Vita Reale mi trascinano alla deriva, sempre più lontano da queste pagine che continuo a compilare regolarmente ogni settimana da dodici anni. Ma proprio quando quest'abitudine è messa a repentaglio scopro quanto è importante. Altra gente, in altre situazioni, ha continuato a scrivere tra difficoltà ben maggiori: internet non si libererà tanto facilmente della mia presenza.
Purtroppo in questo caso non ci può aiutare un Kickstarter, che sembra ormai una specie di miracolo laico capace di risolvere i casi più disperati. I progetti legati ai videogiochi finanziati in questo modo non si contano più, pare che 25 euro non si neghino neppure al mio gatto, se mai garantisse di poter realizzare uno stragico a turni in 2D.
Anche i tizi che vogliono fare questo Shadow Of The Eternals vogliono i nostri soldi in anticipo, però per fare gli originali hanno deciso di non passare da Kickstarter ma di farsi tutto in casa. Peccato che ci siano delle ombre anche sui loro termini di licenza, tipo il fatto che non sono tenuti a rifondere i soldi casomai non dovessero completare il gioco. Ma insomma, a parte questi discorsi veniali il gioco ha attirato la mia attenzione per lo scenario del primo episodio: di fatto la protagonista sarà una cameriera al servizio della contessa Bathory, la famigerata quasi-vampira ungherese della leggenda, impegnata a difendersi dalle avanches della sua padrona... Sembra la premessa ideale del classico cartone giapponese per pervertiti. Se il gioco non si rivelasse una paurosa sciocchezza sarei sinceramente stupito: tutto questo coraggio è ammirevole.

Lo-Rez: arte, storia, web design
11 . 05 . 2013

Unboxing

Tutte le volte che mi infilo in una biblioteca o un luogo dove viene venduta della multimedialità, inevitabilmente mi fiondo al cestone dei giochi Nintendo 3DS a ravanare.
La questione è che io non prendo i giochi al day one e non mi va di spendere milioni dietro cartucce. Per poter comunque sopravvivere, quindi, ci vuole un attento e costante monitoraggio del mercato che permetta di individuare tutte le offerte che permettono di tenere bassi i costi e alto il divertimento.
Questo almeno ragionando in maniera razionale. Ma la verità è che forse ho deciso di prendere il 3DS e tornare videogiocatore anche per questo anzi... chi può dirlo... solo per questo.
Come ho già affermato altre volte, il senso del nerd, ovvero il senso della Vera Passione, è nella ricerca, il bisogno di andare fuori dal proprio recinto per raggiungere qualcosa che si trova magari giusto un passo lontano da noi, ma solo e unicamente nella direzione giusta. E quindi ti trovi ogni tanto a fare il passo e sperare di averci preso.
Siete mai andati a una fiera del fumetto ed essere presi dalla pulsione irrefrenabile e irrazionale di comprare qualcosa? No, non parlo di portarvi dietro la lista dei numeri che vi mancano delle vostre collezioni, quello è un modo razionale di incanalare quell'istinto, io dico quando vi presentate a queste manifestazioni solo per curiosare, senza uno scopo, per passare del tempo. Eppure quando siete lì, vi guardate intorno, e sentite che dove solo capire cosa comprare, non se, magari portandovi a casa un'opera orribile che ha giusto una copertina particolarmente elaborata.
Ecco, per lungo tempo sono entrato nei negozi di videogiochi e consimili preda di quella sensazione, ben sapendo di non potervi rimediare in nessun modo, perché non c'era nessuna ricerca plausibile per me.
Poi ho deciso di affrontare il problema e così sono entrato in possesso di un 3DS. Non per giocare... giocare è un'attività che prende troppo tempo, ma per tornare a sfogliare le riviste di videogiochi, tornare a seguire le notizie, tornare a sperare nel futuro e guardare il passato. Potrei citarvi a memoria le prossime uscite della mia console nei mesi che vengono. E non perché sono un bruciato, non perché sono un fanboy, non peché credo siano importanti... ma solo perché mi piace, perché ogni giorno esistono piccole notizie che possono modificare quello che ho intorno, perché sono di nuovo protagonista di un flusso di accadere.
E quindi mi informo sui siti, discuto sui forum, guardo trailer su Youtube... e ravano i cestoni. Quella sensazione di balocchi sotto l'albero, pacchetti e sorprese. Il tuo deliziosamente fine a sé stesso.

A proposito di cose compulsive, videogiochi e fiere di fumetti. All'ultima che ho visitato, il Cartoomics, mi sono preso la collezione (quasi) completa di Gunslinger Girl. E' un fumetto vecchio, ormai, il receditoriale relativo al suo primo anime è del 2005, ma ho sempre creduto che meritasse... e infatti merita. Gunslinger Girl è una storia di bambine che soffrono. Le bambine che soffrono sono tornate negli ultimi anni in auge grazie a Madoka Magica. Ma le bambine di GG soffrono di più e il meccanismo per cui questo accade è terribilmente crudele.
In Madoka Magica abbiamo una creatura demoniaca che convince delle bambine a fare cose terribili condannandole a un destino crudele. Ok. Sono bambine. Gli succedono cose terribili. Non è una cosa bella, siamo d'accordo. Ma in qualche modo siamo schermati dal fatto che il deus ex machina di tutto ciò è una creatura aliena e mostruosa. Non c'è niente di male se le creature aliene e mostruose fanno cose aliene e mostruose. E' nell'ordine delle cose. Ci preserva dalla cosa più terribile che può essere risvegliata in noi: il senso di colpa.
Gunslinger Girl invece nel senso di colpa di sguazza. Ci sono delle bambine a cui è già successo il più terribile del terribile. La semplicità con cui gli accade il di peggio si potrebbe già ritenere un duro colpo, ma no. Poi queste bambine vengono prese, gli viene fatto il lavaggio del cervello e vengono usate (letteralmente) per combattere il crimine. Ma sono condannate a voler bene al loro istruttore, sono condannate a obbedire e, soprattutto, sono condannate a spegnersi rapidamente.
Vedete la profonda differenza? Il sistema dei buoni, della società civile, di quella società di cui facciamo parte, intrappola delle bambine in un ricatto morale che le trasforma in assassine condannate a una vita brevissia. E, intanto, le lascia bambine cosicché qualunque cosa succeda suona mortalmente sbagliata. E tu, inevitabilmente, ti senti colpevole.
Non devo dirvi io che è, alla somma delle cose, un'opera geniale.

“Beccare col filo della lama una palla in volo ad alta velocità e tagliarla in due parti nette come fosse un pompelmo non è cosa di poco conto. L'unico inconveniente è che i proprietari della palla potrebbero malinterpretare le tue intenzioni e chiamare la polizia.”

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