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569, 09/06/2012 - Altri devices
569
09 . 06 . 2012

I bersagli dell'odio

La gente come Clara, da sempre e per sempre insensibile agli aspetti sentimentali della Tecnologia, è nondimeno portata ad odiare il proprio dispositivo di comunicazione portatile. Forse non proprio ad odiarlo come fosse una creatura, come se potesse in qualche modo accorgersi di questi sentimenti ostili, e per rimorso mettersi - che so - a funzionare correttamente, a non irradiare più così forte le sue malefiche onde, a non squillare in quei momenti inopportuni... no, non così.
Siamo piuttosto noialtri, animisti della tecnologia, che sussurriamo al nostro telefono come se esso potesse capirci, e spesso lo offendiamo pesantemente nella speranza di farlo soffrire almeno un po', almeno quanto lui fa soffrire noi.
Ma insomma Clara fa la PR di mestiere, come sa chi ha seguito questo sito almeno negli ultimi, tipo, 3 o 4 anni, e questo significa che passa attaccata al telefono buona parte delle sue giornate. Sì, forse le serve un tablet su cui sfogare parte della rabbia.
A sentir gli ignoranti i telefoni e le tavolette presto domineranno il settore del divertimento elettronico, anzi lo dominano già. Per fortuna c'è l'E3 2012, la fiera di Los Angeles, a rassicurarci che non è così. È una tempesta continua, filmati promozionali che tuonano riempiendo il cielo con il loro fracasso, cercando di superarsi l'un l'altro, di competere per la nostra attenzione.

E allora peccato avere una vita sola, e un tempo limitato da ripartire tra tutte le meraviglie videoludiche che ogni anno si rinnovano, si evolvono. Peccato non essere adolescenti oggi, e assorbire in pieno tutti i caldi raggi di questa estate videoludica, in tutto il suo splendore. Una volta roba come questa non c'era.
Ai nostri tempi i giochi erano di legno.
Anche se io e Cymon siamo ormai quasi giocatori in pensione (lui però pare aver riscoperto le gioie dello smanettamento), vedere tutta questa ricchezza mi riempie di gioia. La lista delle meraviglie sarebbe troppo lunga, non saprei da dove iniziare. Certo, queste fiere sono il momento in cui gli imperatori delle tenebre gettano la loro esca: appena giunti all'uscita a scaffale di questi giochi, essi si trasformeranno in altrettanti tradimenti o quasi, bramosi solo dei nostri soldi, capaci di offrirci solamente frustrazione, server che non vanno, finali a metà, bug gravissimi e mai riparati.
Verrà quel tempo, e ci arrabbieremo come sempre; per ora, godiamoci lo spettacolo.

Dove lo spettacolo, per chi avesse bisogno di una guida, è ad esempio questo nuovo filmato di DmC. DmC è il vecchio Devil May Cry fatto apposta per gli emo. Non mi importa, gli effetti grafici e le tonalità di colore sono un lavoro raffinatissimo, magari ci fossero più giochi così curati nello stile. Al diavolo chi disprezza, io mi accontento.
Lo stesso vale probabilmente per Resident Evil 6. Chi ha almeno vent'anni si bulla di aver giocato ben altri Resident Evil, Resident Evil che facevano paura davvero, non come questi spettacoli fracassoni che fanno adesso. Bé, io ricordo benissimo quei vecchi Resident Evil, e sono incubi che non ho nessuna intenzione di rivivere. Incubi di controlli legnosi, di infinito girovagare sempre per gli stessi corridoi, di una grafica che ci metteva buona volontà, ma non riusciva ad ottenere granché.
Non so, forse sono diventato superficiale con l'età.

Lo-Rez: arte, storia, web design
09 . 06 . 2012

Beata è la fiera

Un'E3 particolarmente interessante, forse perché abbiamo tutti bisogno di fare il punto e sebbene la sensazione è quella di trovarsi in una terra di transizione questo non toglie clamore agli avvenimenti, anzi, ne aggiunge, perché, come sempre, il gusto è nel viaggio, non nell'arrivare.
Dozzine di spunti di discussione. Come ho già stigmatizzato sul cosoblù la stampa generalista ha una visione piuttosto distorta della fiera. Innanzitutto questa è una dimostrazione che certa gente non legge i miei editoriali, fatto che riporto con orgoglio, ma anche che purtroppo certa gente continua a guardare il mondo del videoludo dal fondo del barile, continuando ad avere la prospettiva sbagliata e senza il minimo desiderio di raddrizzarla. Comunque li lascio lì, a credere che la Ubisoft spenda milioni di dollari nel tentativo di rosicchiare utenti a Fruit Ninja.
La Nintendo, invece, con la subdola operazione mediatica di piazzare un Nintendo Direct poco prima della fiera, ha presentato il WiiU sia da un punto vista tecnico sia da un punto di vista sociologico. Entrambi punti di vista di rilievo, ma quello sociologico è quello che più mi lascia perplesso e più mi affascina. Nintendo vuole costruire intorno ai suoi videogiochi e alla sua comunità un vero e proprio social network pervasivo, navigabile con strumenti all'avanguardia come quelli che metterà a disposizione nel prossimo futuro. Lodevole. Peccato che Nintendo sia la stessa che ormai molti anni fa aveva raccontato l'universo dei Mii ultraconnessi e degli ambienti virtuali coinvolgenti e poi abbia lasciato che tutta quella parte lì del mondo Wii andasse generosamente a puttane, abbandonata a sé stessa, mentre Playstation e XBOX creavano dei veri mercati online capaci di connettere, comunicare e distribuire, portando un valore aggiunto alle loro utenze. Se il teatro che abbiamo visto è lo stesso del passato Iwata poteva anche risparmiarselo, se invece l'intenzione è veramente quella di trasferirci tutti nel mondo caramelloso dell'internintendonet o Miiverse che dir si voglia l'idea rimane affascinante, anche se comunque troppo poco nintendara e giapponese. Come ho già scritto in riferimento al 3DS, la Nintendo è la vera Apple dei videogiochi e come quella deve uscire un po' dal guscio se vuole qualsivoglia risultato.
Microsoft, invece, si presenta col browser su console che funziona col kinect. I cosplayer di Tom Cruise di Minority Report ringraziano. Però cose del genere potrebbero anche presentarsele nei loro festini porno a silicon valley, tra grandi magnati della cibernetica, invece di mostrarli a una fiera dei videogiochi. Due osservazioni comunque la vicenda le merita. Innanzitutto, il kinect è, in qualche forma, l'interfaccia del futuro, visto che rispetto al touch ha il vantaggio di non coprire lo schermo e può anche agire su un'estensione maggiore. Difficile usarla nel mondo smartphone, ma diverrà rapidamente (in termini di anni) il nuovo status quo dei computer fissi. La seconda cosa interessante è che, in qualche modo, Microsoft sta cercando un territorio dove Internet Explorer possa riprendersi in mano le sorti del web. Il browser ha perso da tempo il monopolio e ultimamente il primato negli usi della gente. Nonostante questo rimane un browser su cui è più costoso che altrove sviluppare, perché ha un mucchio di fisime tutte sue. Non sono gli utenti che abbandonato a IE a preoccupare Microsoft, ma le fette di internet che se ne sbattono di mantenere una compatibilità. Se i ragazzini cominceranno veramente a navigare via XBOX forse IGN ci penserà due volte prima di consigliare Firefox.
La SONY ha fatto al tipica gud'ol'conference con i titoloni fighi, sbattendosene di parlare della nuova console. Dopotutto l'hype per quella è troppo basso per rischiare a buttarla fuori in un evento del genere. A parte le solite serie che tornano e ci constringono a fare oooooooooh per far vedere che ne capiamo del settore, forse l'unico titolo che un pochino mi ha sollevato il sopracciglio è Watch Dog che è un concept veramente interessante. La maggior parte dei concept così, soprattutto in era moderna, si sono rivelati delle carte piuttosto sottili per avvolgere gameplay più banali e classici, vedremo se in questo caso avremo invece una svolta. Mi fa un po' tenerezza, invece, il gioco di Harry Potter con la realtà aumentata e tutto il resto. A suo modo sfrutta una tecnologia, l'eyetoy, obsoleta e che, paradossalmente, da videogiocattolo, esaltava le tendenze odierne. Quello che è oggi è invece un wannabe di qualcos'altro su cui sembra stiano lavorando altre aziende.
Al di fuori delle logiche delle grandi ammiraglie console, una citazione per Square-Enix, che fa parlare di sé senza tante FF e numerini ma con un tech demo. Ora, tech demo real time buzzword tricche balache woooooa vuol dire tutto e niente, ovviamente. Non so se il gioco di domani (nel senso di natale prossimo) avrà questa grafica mentre guideremo il nostro personaggio, però la resa cinematografica, tecnica e anche semplicemente emozionale di questo cortometraggio rimane in ogni caso tanta roba.

“E quando il sole / Infuoca la laguna / Io penso a domani che / Ritorna sempre uguale / Sempre uguale / Uguale a ieri / Un'altra estate e poi / L'inverno nel cuore”

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