Elegia per The GIA
Credo che il fumetto di oggi richieda qualche spiegazione.
The Gaming Intelligence Agency, il miglior sito di videogiochi per console mai apparso su Internet, ha chiuso il 1 Aprile scorso, e tra due settimane verrà rimosso per sempre dal web.
Se ci penso un attimo, non posso fare a meno di sorridere all'ironia di quella data: in perfetto stile The GIA, hanno scelto di dare la notizia più dolorosa nell'unico giorno dell'anno in cui nessuno l'avrebbe presa sul serio. Tanti siti si sono divertiti a pubblicare notizie fasulle il primo di aprile (Google, Joypad.it, Madman's Cafe, M.it solo per citarne alcuni), e così ci sono voluti alcuni giorni perchè il mondo realizzasse che, a The GIA, per una volta, non stavano affatto scherzando.
Quando mi chiedevo perchè continuo a perdere il mio tempo con degli stupidi giochi elettronici, mi bastava puntare il browser su www.thegia.com per ritrovare l'orgoglio di essere videogiocatore: là c'era gente intelligente, simpatica e appassionata che lavorava duramente e senza alcun compenso, per amore del loro divertimento preferito. E sapevano scrivere.
Mi sentivo orgoglioso di condividere una passione con gente del genere, perchè loro erano la dimostrazione di come anche i maniaci degli RPG giapponesi possono essere persone, esseri umani, straordinari.
The GIA univa la completezza, la tempestività e la ricchezza dei contenuti di un sito professionale, commerciale, con la passione di un manipolo di fan. Oggi mi commuovo al pensiero di quanto dedizione e impegno quelle persone hanno messo spontaneamente nel loro sito, perchè quanto catturi duemilacentoottantotto screenshots per un singolo gioco, quando trascrivi a mano tutti i titoli di coda di FFX, quando ti sforzi di scrivere una didascalia divertente per la figura sulla scatola di Zettai Zetsumei Toshi, magari a notte fonda, dopo una giornata di lavoro... non stai semplicemente svolgendo il tuo dovere (nessuno lo faceva di professione). Questi sono atti d'amore, puro e disinteressato.
Mi mancherà. Mi guardo intorno oggi, vedo comparire notizie come l'annuncio di Virtua Fighter RPG, l'uscita di Kingdom Hearts, le vendite astronomiche di Sakura Taisen 4: Maidens In Love, e non riesco ancora a credere che la pagina principale di The GIA restera' inerte, immobile come è ormai da due settimane. Continuo a sperare che, se continuo a premere F5, prima o poi quella pagina si rianimera' di nuovo, e sara' come svegliarsi da un brutto sogno. Molti membri dello staff originale intendono lanciare un nuovo sito, Gameforms: non servira' a riportare tra noi The GIA, ma spero che ne porti avanti l'eredita'. Se loro ci saranno, io ci sarò.
In questo periodo sono venuti meno altri siti importanti (i nostri TheGiB e GameOn, e perfino Blue per qualche giorno), ma The GIA era speciale.
Era solo un sito web. Un sito sui giocattoli poi, maledizione! Eppure, per me rappresentava qualcosa di prezioso.
Per quanto riguarda il fumetto in sè, ho voluto provare una tecnica diversa. Dalla prossima settimana torneremo alla programmazione regolare, se così si può chiamare, ma sarei curioso di sapere cosa ne pensate di questo stile (o di questa assenza di stile).
Credo di essermi avvicinato meglio delle altre volte alla rappresentazione di Clara che ho in mente, comunque.
Per la sezione Final-Fantasy-Music, vol. 6:
Final Fantasy VII. Aeris Theme. Perchè ci sono cose che le parole non possono esprimere. E perche' sono dell'umore adatto.
Lo-Rez: arte, storia, web design“We met, we laughed, we held on fast, and then we said goodbye”
A che ora è la fine del mondo?
Sulla Gazzetta (la Gazzetta Gazzetta voglio dire, ovvio. Almeno un quotidiano ogni tanto dovrò pur leggerlo, no?) è un po' di tempo che circolano pomposi discorsi su circoli virtuosi che diventano viziosi, guadagni illimitati diventati chiemere, santi Graal dell'economia calcistica divenuti bicchierini di carta delle macchinette. Si continua a dire che qualcuno ha sbagliato un paio di previsioni, ha piazzato male delle virgole e, magicamente, oggi therès no more tripp for cats (lo ho dovuto dire in inglese per la UEFA, ma immagino si comprenda facilmente).
Mi sembra che una cosa analoga stia succedendo anche al bel mondo dell'informatica moderna, ad internet, al multiplayer e a una buona fetta degli argomenti che tratta questo sito (tanto per far capire che, nonostante la partenza, il mio ragionamento è in topic). La chiusura di GIB è notizia vecchia, ne avrei parlato prima se i problemi personali non avessero intasato i miei recettori, e mi pare l'ennesimo sintomo dell'utopia della Grande Rete che si corrode e si ridimensiona come (amaro ammetterlo) è giusto che sia.
Abbiamo attraversato periodi febbrili, siamo arrivati a ipotizzare che la nostra navigazione potesse venirci garantita da uno striminzito banner pubblicitario (quanti eroi come me hanno sostenuto Nopay?), abbiamo pensato che qualcuno, per qualche motivo, in qualche modo, ci avrebbe sempre e comunque fornito le infrastrutture per fare quasi tutto senza chiedere quasi niente in cambio. Con un'utenza così coccolata e riverita, anche le aziende e le società si sono buttate su internet come in una corsa all'oro ottocentesca in cui, ottenuta la propria fettina di server da qualche parte, con il giusto spirito di iniziativa si poteva diventare chiunque.
Che oggi la situazione sia molto cambiata non lo devo dire io, la grande onda dell'entusiasmo si sta ritirando, ma il futuro non è catastrofico. Fortunatamente, nonostante le sue febbri, internet, assieme a tutti i fenomeni che gli sono collegati, è sempre rimasto saldamente legato a quello che secondo me è il suo grande motore, ovvero l'intraprendenza e la voglia di fare degli appassionati. E' per questo che sotto sotto sono ottimista sul suo procedere, sono sempre stato molto impressionato da quello che certa gente fa per puro divertimento e passione, raggiungendo livelli qualitativi eccezionali (si pensi a vari MOD, programmi freeware, i webcom...mmmh, no, sarei di parte) e non vedo motivo, almeno nel futuro più prossimo, per cui questa smetta di operare.
Piangere GIB quindi è giusto e un giorno forse sarà giusto pagare per ottenere certe cose, ma imbrigliare internet in politiche economiche non mi sembra, almeno per oggi, possibile.
Prima di lasciarvi e tornare al mio Europa Universalis II comprato ieri (ne parlerò, ne parlerò) una riflessione sul fronte console: ho letto la recensione di Doom per GBA. Ci rendiamo conto dello sterminato parco titoli che il portatile Nintendo avrebbe a diposizione se decidesse di attingere ai giochi del tempo che fu? E come tutto questo ben di Dio sarebbe disponibile con facilità? Addirittura non potrebbero i giappi (secondo miei personalissimi voli pindarici) pensare a un emulatore PC (?!?) da installare sulla propria console e su cui far girare le tonnellate di abandonware che si trovano in giro ovunque per internet? Sarebbe una cosa tecnicamente possibile secondo voi? Rispettata la tradizione secondo cui va conficcato un dubbio nel cranio degli utenti prima dei saluti mi congedo da tutti voi...
L'angolo della citazione stavolta ha l'unico scopo di sottolineare un crimine che in questi giorni si sta perpetrando nei cinema. Facile capire quale.
Cymon: testi, storia, site admin"Johnatan!
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Jonhatan!"