Strip
serie
409, 25/04/2009 - Capire
409
25 . 04 . 2009

Personalità coreana

Ben ritrovati sulla serie Jobs di FTR, quel luogo ameno in cui oscuri Ingegneri maltrattano e tormentano il loro Direttore operativo, che ha le corna e si chiama Diablo. Dopo la mancata erogazione della volta scorsa, domenica torna anche la strip su Multiplayer.it. Chi avesse conservato la ricevuta può riscuotere un buono sconto spedendola direttamente nella tana del bianconiglio.
Questo dovrebbe essere un editoriale scarico, una pausa di riflessione dopo l'uragano di emozioni (e contenuti multimediali!) della demo di Final Fantasy XIII, la settimana scorsa. Le vendite della PS3 si sono impennate in Nippolandia: ammirate il potere del sacro marchio! Fa quasi paura, un potere simile sulle anime di così tanta gente.
Eppure la fiera del Divertimento Elettronico non si ferma, quella demo è già storia passata, e nuove meraviglie hanno catturato l'attenzione di tutti questa settimana. Magari non di tutti, ma la mia sì: è stato infatti presentato ufficialmente Magna Carta II.
Magna Carta II è il seguito di un RPG coreano mediocre, e probabilmente anche questo non sarà eccezionale... però! si dà il caso che i design siano firmati da un certo Kim Hyung-Tae. Kim Hyung-Tae è un artista notevole, uno dei miei preferiti, e da parecchio tempo attendevo sue notizie. I nuovi design dei personaggi si possono scaricare in alta risoluzione grazie alla devozione degli appassionati, e meritano davvero il vostro tempo.
Personalmente preferivo l'arte di Magna Carta: Crimson Stigmata... il nostro Kim ha uno stile veramente particolare che l'ha reso famoso, ma comincia a diventare ripetitivo. Si tratta comunque di roba nettamente migliore della media, lontana anni luce da quello che si vede negli RPG occidentali (ah, l'orrore...!).

Kim Hyung-Tae si era già fatto vivo qualche tempo fa con l'arte promozionale di un altro gioco coreano, Blade And Soul. Immagino che sia il solito MMORPG coreano, di quelli che fanno morire la gente negli internet café, ma devo ammettere che anche il gameplay basato sulle arti marziali mi pare interessante. L'ambientazione è favolosa, come i design delle varie razze. Questa è roba che si ama o si odia, ma è raro trovare in questa industria un artista con una personalità così inconfondibile: di solito gli editori pagano 50 tizi sconosciuti per produrre le solite idiozie medievali, con le solite ragazze in copertina che si assomigliano tutte.

Resisterò all'urgenza di parlare ancora di Bayonetta, e anche di altri titoli parecchio interessanti che girano in questi giorni. Il mio tempo qui è scaduto.

“During the course of the game, some female characters perform suggestive taunts and poses, including opening their legs or gyrating their hips. Some of the more provocative outfits are shed during battle, resulting in brief depictions of buttocks and breasts. The camera occasionally pans close-up on breasts as they are jiggling.” (Bayonetta, visto censura ESRB)

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25 . 04 . 2009

Rasare la tabula

Devo all'incirca da qui alcune spiegazioni sulla mia ossessione per Tabula Rasa, ossessione per lo più inconscia perché, per quanto abbia seguito con curiosità giornalistica le vicende di questo MMORPG più di quelle di tanti altri, comunque non è che ci abbia sbavato dietro o abbia rischiato di cedere al suo richiamo, anche perché credo di essere assolutamente impermeabile a qualsiasi possibilità di seduzione da parte di un gioco del genere e comunque il più vicino a riuscirci rimane comunque Eve Online.
Innanzitutto credo che si possa trovare l'origine di questo mio attaccamento morboso nel fatto che questo gioco è stato realizzato da Lord British che magari a voi pischelli non dirà niente, ma che per chi è in questo mondo da secoli, per chi ha visto l'era gloriosa degli RPG di una volta, per chi si è comprato originale Ultima IX fottendosene dei commenti della stampa è un nome che significa un cifro e che comunque, qualsiasi cosa farà, meriterà rispetto.
Diciamo che mi affascinava l'idea che l'inventore dei MMORPG (nonché l'inventore di qualsiasi altra forma di roleplaying moderno, nonostante questo dato sia spesso sottaciuto) tornasse sul luogo del delitto, in un ambiente completamente inaridito e cambiasse una volta di più le carte in tavola. Questo perché abbiamo un bisogno maledetto che qualcuno faccia qualcosa del genere, visto che la situazione degli RPG massivi è ormai un'anomalia storica che non ha precedenti, un'egemonia preoccupante che potrebbe aver raggiunto la massa critica tale da condannare l'intero genere a un dominio delle tenebre senza fine. Perchè si, la Blizzard sarà bravissima, ma un gioco che sopravvive nei secoli non può che finire corrotto dal male.
Questo però è il racconto che giustica come mi sia appassionato al gioco durante la sua fase di hype generation, ma non spiega come poi, quando ormai il titolo era in via di naufragio, gli sia rimasto aggrappato, tanto da dedicargli una strip in sede della sua chiusura. Bhe, intanto trovo affascinante semplicemente che un MMORPG chiuda, non che fallisca, ma che chiuda sistematicamente con un evento epocale. Ci sono molti altri titoli che si trascinano senza respiro nel mondo informatico e che di certo non hanno futuro e altri che invece si sono semplicemente spenti dopo una grigia agonia. Tabula Rasa ha chiuso tutto chiudendo la sua storia, con una presa di posizione netta e a suo modo coraggiosa, è qualcosa secondo me meritevole di rispetto. Sono tutti buoni di celebrare la nascita di qualcosa, dare dignità alla morte è terribilmente più stylish.
Vi avevo detto settimana scorsa che mi ero gettato su Timeshift, ma a questo gioco ho affiancato una passione ben più strana, ovvero Tomb Raider Legend, strana perché io non ho mai subito il fascino di Tomb Raider (o di Lara) e quindi trovo curioso dedicarmi a questo titolo. Eppure, credo che il discorso fatto a suo modo per TImeshift si possa riportare anche sul titolo EIDOS. Tomb Raider non è un gioco dall'immortale gameplay, non ha un'alchimia magica e non ha neanche una storia intrigante (è SEMPRE la stessa), semplicemente ha un taglio cinematografico, un'impronta, un modo di presentare le cose che seduce, che intriga, che cattura. Il personaggio di Lara è sempre stato piatto, ma a furia di raffinarsi è diventato di quella piattezza carismatica del cinema d'intrattenimento, in cui tutte le cose ovvie che accadono non annoiano lo spettatore, ma lo compiacciono perché è esattamente quello che si aspetta. Trovo poi preoccupante che in più di dieci anni di sviluppo e con ben due grandi Software House a lavorarci l'evoluzione del motore grafico del gioco debba sempre e comunque essere tracciato sul dettaglio e il realismo con cui viene resa l'archeologa bagnata. Potrebbero trarsi preoccupanti conclusioni su cosa significhi un'archeloga tutta bagnata, e forse anche delle chiavi di google assai proficue.
Vi lascio, ho delle considerazioni anche sulle strip di questo periodo, sapete, ma le voglio fare settimana prossima perché la strip che verrà è più corretta, dopotutto divagare sulle strip è una delle tante cose che in questa sede non faccio più con costanza.

“Spade lucenti, cavalli al galoppo / carri stridenti, qua e là qualche schioppo / lungo la Senna c'è ormai chi combatte / il Re tentenna ma la gente si batte”

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