Strip
serie
392, 27/12/2008 - Il fossato
392
27 . 12 . 2008

La grande depressione

La nostra offerta natalizia quest'anno segue la più squallida, odiosa e deprimente tradizione cinematografica italiana, proponendo per la strip un'ambientazione vacanziera, spiagge tropicali e tutto il resto.
È triste, me ne rendo conto, ma non vogliatecene: altri anni di questi tempi c'era un appuntamento fisso con la nostra serie più brutale e amara, Grand Theft Rabbit... ma la storia dell'anno scorso è stata l'ultima, e attualmente non abbiamo idee per riprendere GTR. Si dà il caso comunque che GTR sia la serie preferita sia da me che da Cymon, dunque è molto probabile che abbia un seguito, prima o poi.
Per una serie che va, una ritorna: da domenica infatti riprende la nostra rubrica domenicale su Multiplayer.it, con una puntata natalizia speciale. Avevamo sospeso la pubblicazione per motivi nostri, ma abbiamo fatto ogni sforzo in nostro potere per tornare giusto in tempo per rovinare la festa a quanti più lettori possibile, mandandogli di traverso il panettone con la nostra strip che, è scientificamente provato, fa schifo.

Prosegue lo stillicidio di informazioni su Final Fantasy XIII: la volta scorsa ho svolto il mio dovere di fanatico con un reportage dal fronte più o meno in real-time. Negli ultimi giorni il flusso di notizie e scansioni di pagine tratte da oscure pubblicazioni nipponiche è rallentato, ma sono emersi altri dettagli. Il documento forse più commovente è questa registrazione audio rubata da una conferenza stampa tenutasi di recente in Giapponia: una manciata di minuti di rumore di fondo, in cui se state molto attenti e conoscete il giapponese potete ascoltare qualche brandello di dialogo tra i personaggi, oltre agli effetti sonori del menu di combattimento (!!!).
Ecco, a questo punto forse dovrei mettermi a strillare come un'adolescente coreana a un concerto della sua boy-band preferita. Cercherò di trattenermi.

Faccio un po' fatica ad esaltarmi per l'offerta videoludica corrente, e per il bilancio dell'annata ci sarà spazio la settimana prossima. Ora invece vorrei fare una rettifica sui consigli che ho dato tempo fa su certi cartoni giapponesi. Kurozuka in particolare non è affatto di mio gradimento, e ho smesso ben presto di guardarlo. Il mio tempo è meglio impiegato da Casshern Sins, la serie che si ispira allo storico Casshern, meglio conosciuto qui da noi come Kyashan.
Casshern Sins non è propriamente un remake, perché a parte il concetto generale del ragazzo androide che riempie di mazzate robottoni grossi cento volte lui (rigorosamente a mani nude), la trama è molto diversa. L'arte è favolosa, unisce lo splendore dell'Alta Definizione a uno stile che ricorda molto il cartone originale, con un tratto a china molto grezzo e un mecha-design ingenuo come li facevano all'inizio degli anni '80.
Poche serie mettono addosso tanta depressione come questa, e ripensandoci non è affatto una visione consigliata in questo periodo dell'anno... il protagonista vaga per un mondo devastato dal cataclisma, in cui l'umanità è estinta da tempo e i robot si fanno guerra tra loro per le ultime risorse, consumati da una ruggine che li condanna a una lenta distruzione. Ed è tutta colpa sua!
Se provate un eccesso di gioia di vivere, il rimedio è guardarvi una bella puntata di Casshern Sins.

“I have a crush on you. I could ask you out, and move on with my life if you said no. Or, WE COULD BE FRIENDS! See, I don't want to consider that you could not be attracted to me. I'm scared of rejection, so I've decided relationships should grow smoothly out of friendships. When you have problems, I'll be there for you, night after night. Selflessly. I'll tear down the jerks you date, and wait for you to realize how good I am for you. That only I will ever understand you. You won't want to hurt my feelings, and I won't ever force the issue. I'll tell myself it's because I 'value our friendship'. Bit by bit, I'll make you depend on me. You'll think about how long it would take to build this kind of connection again. And in a moment of weakness and loneliness you'll give in. It'll feel confortable and natural. You'll quietly revise your definition of love and try to be happy. And sometimes you will be. Only the wistfulness in your gaze and the tiny pause before you say 'I love you' will hint that this wasn't the ending you'd hoped for. Sounds good?” (XKCD)

Lo-Rez: arte, storia, web design
27 . 12 . 2008

Serata revival

Vengono le feste, i panettoni e i parenti e io mi accorgo solo ora che devo apprestarmi a fare l'almanacco. E' un progetto delle prossime settimane (una delle prossime due), ma capirete che ha bisogno di un minimo di preparazione psicologica e tecnica, quindi meglio che me lo metto bene nella zucca. E' un periodo che ho difficoltà a focalizzarmi sulle cose, sarà la nebbia, sarà l'acqua, sarà il caffè...
La solita piccola notizia che farà un grande editoriale questa settimana è il remake di Broken Sword per le console Nintendo. Ho già scritto qualcosina su questa mania dei remake che sembra capace di dare un buon boost al parco-giochi di Wii e DS, ma questa ennesima operazione ha un sapore particolare, perché non coinvolge un pixelloso pezzo di storia nipponica, ma un capisaldo della produzione occidentale, di un genere che non ha mai avuto gloria su console e appartenente a un'epoca un po' più recente. Broken Sword, insomma, non dà l'idea di quel titolo di cui si voglia fare un remake come operazione di marketing o anche solo per recupero archeologico, sembra più un delizioso capriccio, un desiderio di andare a pungolare l'utenza dove meno se lo aspetta o magari semplicemente togliersi uno sfizio.
A lato di tutte queste considerazioni, naturalmente, il mio personale affetto per BS, che ho avuto modo di ostentare anche in occasione della mia esperienza di gioco col suo seguito e che quindi mi fa vedere con certi occhi questo progetto. Non ho un Wii e probabilmente non lo farei, ai fatti, ma devo dire che sono un po' attratto da questa rivisitazione della storia, con nuovi personaggi, nuovi inserti di trama e immagino nuove locazione. Ovviamente l'ossatura ci sarà (anche perché un BS senza i Vasconcellos non è un BS), ma chissà che non ci sia messi a fare questa cosa anche con l'idea di rinfrescarla un po', così da darle effettivamente un senso.
Rimaniamo un attimino sulla Nintendo anche per una piccola considerazione natalizia che traggo dalle rapide annusate che ho dato all'atmosfera sotto queste feste, al picco della ricerca dei regali. Nonostante questo dato non penetri completamente nel viggimondo e nonostante come sensazione potrebbe essere impreciso, sono ancora dell'idea che il Wii, questa console che mostra sempre più i suoi limiti, che ha un parco giochi debole e una potenza di calcolo limitata, stia comunque continuando a infettare inesorabilmente le famiglie e sia attecchito soprattutto in quel campo fertile dato dai bimbi pacioccosi a cui i giochi li devono ancora comprare le mamme. E' curioso, si va a comprare il Wii come si compra un giocattolo, come si compra la macchinina telecomandata o il Monopoli, chi lo acqusita non si aspetta che il proprio figlio diventi un gamer, forse il figlio non diventerà mai un gamer, ma comunque l'acquisto è fatto, la console è entrata e ci sarà presto un Supermario a sorridere dallo schermo.
Anche questo, a suo modo, è revival, perché il NES Nintendo (assieme al Sega Master System) ha svezzato i pupotti della mia generazione (io ero un pupotto com SMS) ed era anche lui una macchina di non massima potenza (8 bit), anche lui ha costretto moltissimi genitori a scoprire il significato di parole come "duck hunt" e anche lui è stato solo un passaggio per moltissimi o la base per costruire una vera carriera di Vero Videogiocatore per molti altri.
L'editoriale chiude, la digestione rallenta la scrittura e forse porta al lato oscuro della forza, quindi non andrò oltre. Tanto anche voi avrete ancora le vostre mezze bottiglie di spumante da svuotare e non voglio farvi tardare troppo a farlo.

“Al supermercato / la cassiera / già da un po' chiede di me. /
Io no, io no / no non esco di casa / no fuori c'è la crisi.”

Cymon: testi, storia, site admin