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serie
389, 06/12/2008 - Crafting and pricing
389
06 . 12 . 2008

Non c'è Mai

La neve mi pareva appropriata. Non solo perché è quello che vedo dalle finestre in questo periodo, e quest'anno molto più del solito. Il fatto è che Cloud e Link, nella fiction della nostra serie Jobs, prosperano conducendo attività semi-legali ai margini del mercato di World Of Warcraft, e occasionalmente altri MMORPG. E in WoW fa un un po' freddo, di questi tempi, o almeno così mi dicono.
Comunicazione di servizio: la strip domenicale su Multiplayer.it è sospesa per un paio di settimane, come annunciavamo le volte scorse. Ho poco tempo per disegnarla. Ma torneremo: abbiamo troppi lettori da contrariare, non potremmo mai abbandonarli.

Non c'è Mai. Stanno uscendo uno dopo l'altro gioconi che fanno parlare di sé, roba tipo GTA IV o Prince Of Persia, ma io non riesco a togliermi dalla testa l'altro annuncio, quello che le masse hanno ignorato. Sono stati infatti annunciati tutti i personaggi di King Of Fighter XII, e nell'elenco non c'è Mai. E neppure, che so, Vanessa, o Kula, o una qualsiasi altra dannata femmina.
C'è soltanto Athena in versione studentessa mostruosamente minorenne (Athena è in terza liceo circa dal 1994, stando alla trama ufficiale della serie, ma stavolta sembra alle elementari), e una Leona carina ma inutile. Dove diamine sono finite tutte le altre? Ormai questo gioco sembra un documentario sulla vita sociale degli Ingegneri!
Le ultime speranze di una degna rappresentanza del gentil sesso nel gioco sono andate in fumo questa settimana, quando sono stati presentati in un evento molto affollato in Giappolandia gli ultimi 6 personaggi... 6 uomini nerboruti (ma anche un effemminato), con grande delusione di tutti. Certo, mi fa molto piacere che ci sia Duo Lon, che ha un design notevole, e anche Joe stavolta è stato reso con uno stile eccellente... ma insomma, ragazzi, suvvia! Abbiamo atteso SEDICI ANNI per una versione ad alta risoluzione dello sprite di Mai, e questa pareva la volta buona... invece no, i crudeli padroni di SNK ci fanno attendere ancora.
Davvero non si spiega una scelta di cast così deludente, se non con la volontà di ritornare alle origini della serie, ai vecchi tempi in cui i giochi da bar erano duri e bastardi, quando picchiarsi era un lavoro da uomini, e non da fanciulle provocanti. Dopotutto Mai era l'unica femmina del suo gioco, alle origini della sua carriera. Eppure così si calpestano anni di progresso, di battaglie per i diritti femminili...!
Malvagia SNK. Desidero con tutto me stesso che King Of Fighters XII sia un bel gioco, e che abbia abbastanza successo da finanziarne altri, però siamo partiti col piede sbagliato. I fondali almeno sono spettacolari, e in generale l'arte di Nona sembra decisamente ottima. Comunque era un gioco già abbastanza hardcore, non c'era bisogno di auto-flagellarsi così, e di allontanare una grossa fetta di pubblico con certe scelte discutibili.

Non resta che consolarsi con il nuovo Prince Of Persia, uno spettacolo mirabolante di cui parlerò prossimamente.

Lo-Rez: arte, storia, web design
06 . 12 . 2008

Leoluca comanda

Code Geass: la storia di un ragazzino che acquisisce il potere di ordinare al suo prossimo quello che vuole. Come la serie non sfoci in un hentai dopo episodio tre è decisamente un miracolo.
Come sono finito a guardarlo? Avrei potuto buttarmi su Death Note, come hanno fatto tutti negli ultimi tempi, ma proprio perché Death Note lo hanno visto tutti non era il caso che mi ci dedicassi, sapete, non è il mio stile. Code Geass, in compenso, è molto amato da Japanator. Dopo averne scoperto alcuni aspetti ho deciso di recuperarlo e vederlo.
Andiamo con ordine: è un anime di robottoni nel solco dei real robots gundamiani, con una spruzzata di ragazzine apatiche e magiche alla Evangelion e qualcosina di più. E' la storia di Lelouche, ragazzino a cui girano particolarmente le palle perché suo padre, re di Britannia, l'uomo più potente della Terra, ha (forse) fatto ammazzare sua madre e reso sua sorella paralitica e cieca, dopodiché ha preso quest'ultima e lui e li ha sbattuti in Giappone. Non contento, poi, ha invaso il Giappone, sottomettendolo e ribattezzandolo squallidamente Area 11.
Lelouche, per quanto fighetto e bravissimo a scacchi, non potrebbe essere mai una preoccupazione per il suo simpatico genitore, senonché, guarda il culo, a un certo punto incontra C.C., una strega (letteralmente) che gli dona appunto il Geass, la capacità di comandare a bacchetta il prossimo, potere assoluto, sebbene limitato da alcune contorte e complicate regole. Grazie a questo riesce a mettersi a capo di una ribellione giapponese col nome di Zero e a impensierire non poco la Britannia.
Come? Una serie di robottoni in cui il protagonista è cattivo e acido e, soprattutto, non è un bambino frignone? Non temete, il bambino frignone lo abbiamo! Si tratta di Suzaku, amico d'infanzia di Lelouche, asso della guida dei robottoni (qui noti come knightmare frames) e dalla morale noiosamente retta. Per quanto giapponese è al servizi di Britannia con la pretesa di cambiare le cose dall'interno e naturalmente diventa il più acerrimo nemico della ribellione.
Completano il quadro diversi personaggi di contorno: i compagni di liceo di Lelouche (come da copione più o meno maniaci sessuali), lo scienziato pazzo che ha fatto il robot più figo del mondo praticamente da solo, diversi cattivi britannici che vanno dal carismatico (Schneizer) al terribilmente inutile (Jeremiah), ribelli e ribellucci assortiti. Quello più importante, però, è sicuramente Karen, pilota di robottoni di grandissime capacità, devota a Zero, forse innamorata di lui, con una complessa vicenda famigliare alle spalle. Karen è un po' il terzo polo del sistema in equilibrio che comprende anche il protagonista e Suzaku, ma è anche la fonte principale di fan service della serie. Sembra avere la necessità di farsi frequentamente la doccia e di non riuscire mai a farla senza che qualcuno la disturbi, ha un fisico notevole e pilota un Knightmare tale per cui deve stare seduta nell'abitacolo in pose a dir poco imbarazzanti.
Partiamo con i giudizi. Il bello di Code Geass, la sua assoluta particolarità, è che pur essendo una serie di robottoni in verità non ha i robottoni al centro. Lelouche non è un superpilota e non è mai in prima linea nei combattimenti, le vicende si evolvono più spesso fuori dai campi di battaglia che durante gli scontri a fuoco. Certo, non mancano epici combattimenti e grandi duelli, per esempio, tra Karen e Suzaku, ma quello che tiene incollato allo schermo sono le macchinazioni di Zero con e senza l'uso del Geass, i colpi di scena continui e le scelte spesso drammatiche dei personaggi. Se vogliamo è come se si sia fatto un gundam con protagonista Char piuttosto che Amuro, in cui cioè l'intrigo alimentato dalla vendetta è preponderante rispetto all'eroismo militare. Il paragone, poi, non penso sia campato in aria, perché la famiglia britanna ha diversi punti di contatto con quella Zabi e il legame di sangue che la unisce al protagonista è abbastanza simile a quel passato comune a cui Aznable fa spesso riferimento.
Il mecha design è reso particolare dal fatto che i knightmare frame non volano e sono sostanzialmente dei mezzi di terra (almeno in configurazione standard). I modelli base sono piuttosto interessanti, scialbi il giusto, quelli importanti accattivanti anche se non fanno strappare i capelli. Forse l'unico che ha un certo non so che è il Gawain di Lelouche, mentre anche il Lancelot non riesce mai a dare impressione di imponenza. I personaggi riportano tutte le caratteristiche delle CLAMP, sono allungati, stesi con il mattarello, le femmine hanno impressionanti vitini da vespa. Non è esattamente lo stile che amo, soprattutto se ci aggiungete anche un re di Britannia con le proporzioni del Gabibbo, ma ovviamente non me la sento di considerare questo un punto critico del giudizio.
In conclusione Code Geass è una serie ottima che consiglio a tutti, ben resa e con numerosi spunti interessanti e originali (il nazionalismo giapponese, il protagonista che opera sempre dalle retrovie...). La trama, cosa rara, costringe a vedersi un episodio dopo l'altro, soprattutto in certi frangenti, e le parti magico-esoteriche sono confuse, ma non alienanti.
Un ultimo appunto: la prima serie, quella oggetto della rece, NON FINISCE la vicenda, ma si conclude con una sorta di cliffhanger che spinge inevitabilmente alla seconda (R2), che, per quel che mi riguarda, è in visioni in questo momento. Saprò dirvi anche di lei.

“I... I hope that you won't look at the sky.” - Kururugi Suzaku

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