Il dominio cartaceo
Abbiamo mandato Angioletto Bob in una lunga vacanza-lavoro come sysadmin di un server pirata in un'isola tropicale. Ma sarebbe crudele dimenticare Cloud & Link infreddoliti nel loro “ufficio”, loro che dopotutto sono i pilastri della nostra serie Jobs. Un po' di tempo fa Cymon era rimasto impressionato dalle dimensioni imponenti delle carte Eroe del CCG di World Of Warcraft, e siccome non si butta via niente ecco questo sentimento incorporato in una strip...
Prima di abbandonare la sezione promozionale, vi ricordo che il nostro piano per il Dominio Globale procede secondo i tempi previsti: oltre alla collaborazione con Multiplayer.it, per cui produciamo una strip domenicale, da questo mese abbiamo espanso la sfera d'influenza di FTR anche alla carta stampata. La lunga ombra del Coniglio si è stesa anche sull'editoria cartacea, e ha assoggettato la rivista Gamers.
A partire dal numero di questo mese, infatti, una o due nostre strip Classic saranno pubblicate anche sulla rivista suddetta: e se c'è una rivista nelle edicole italiane che in questo momento è in sintonia con FTR, con i valori videoludici che abbiamo più cari, questa è proprio Gamers (il coniglietto di Playboy spero non si offenda). Si parla di picchiaduro da bar, emulazione, shopping a Tokyo, la roba hardcore con cui ci dilettiamo in queste colonne.
Sono state settimane un po' convulse, e vorrei raccogliere un paio di notiziole interessanti che non hanno trovato spazio finora. Lasciamo da parte la PS3 e il bilancio estremamente incerto della sua prima settimana in Europa, e occupiamoci di cose serie: No More Heroes.
No More Heroes è il titolo definitivo di quel fantomatico gioco di cui era trapelato un video subito fatto ritirare con la forza (se ne era parlato anche qui). Io quel video avevo fatto in tempo a vederlo, e mi aveva discretamente colpito. Gli autori sono quelli di Killer7, uno dei giochi più originali e controversi degli ultimi anni, e anche No More Heroes esibisce lo stesso stile cell-shaded estremo. Il video, stavolta ufficiale, mostra scene decisamente meno smargiasse e ambiziose del precedente (che presentava lo scontro tra un cowboy con lanciamissili e un samurai con due spade laser), ma mantiene comunque un gran senso dello stile. L'arte è molto curata, il gameplay dovrebbe essere molto aperto come in GTA.
Restando in tema di giochi presentati alla Game Developer Conference di qualche tempo fa, c'è questo Huxley che ha attirato la mia attenzione. Gli sparatutto in prima persona per PC non mi esaltano più come un tempo, sarà anche perchè l'ultimo titolo del genere degno di essere giocato è stato Half-Life 2 (i miei standard sono parecchio elevati). Eppure Huxley mi interessa, perchè è sviluppato da tizi coreani... del resto il titolo idiota già lasciava intuire qualcosa.
Anche questo gioco usa l'Unreal Engine 3, per cui l'eccellenza tecnica è assicurata. Ma soprattutto, la direzione artistica è stata affidata nientemeno che all'artista noto come Ropie, anche lui coreano e anche lui immensamente dotato, come molti suoi connazionali. I meno ignoranti tra voi cari lettori lo ricorderanno per i personaggi di NinetyNine Nights. Un FPS quindi che si distingue dalla massa, e il fatto che sia un gioco solo multiplayer con una componente di personalizzazione molto forte aggiunge altri motivi di interesse.
Contrariamente al mio solito, mi sono effettivamente recato al cinema per 300. Non sono un fan di quel tipo di fumetti, e l'arte di Frank Miller in 300 non mi piace, ma per fortuna il film è enormemente più emozionante... sarà per l'enfasi con cui vengono recitate le battute della voce narrante (tratte letteralmente dal fumetto stesso), sarà per la direzione artistica straordinaria del film. 300 fa un uso della grafica CG che va oltre gli “effetti speciali”, e ne rende obsoleto il concetto stesso. Spero che 300 diventi una pietra miliare delle tecniche cinematografiche come fu per Matrix, perchè c'è bisogno di altri film così: magari avessero avuto lo stesso coraggio, ad esempio, con Hellboy.
Lo-Rez: arte, storia, web design“Abbassate i persiani.”
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Nessuno mi ha fatto notare che abbiamo passato da due settimane quota trecento strip. Da Lo-Rez non mi aspettavo niente, è noto che lui vive secondo una cabala tutta sua, ma voi credevo foste un po' più celebrativi. Se è vero che infatti nego l'esistenza del mio compleanno, mero dato contabile sempre più funesto, amo affermare i traguardi della strip perchè sono traguardi raggiunti, è roba su cui si è sudato e consumato polpastrelli.
Ma trecento, di questi giorni, non è certo un numero casuale, visto che campeggia su molte locandine in giro per i cinema nostrani, locandine intorno a cui si raggruppano frotte di nerd grandi e piccini con occhi sbarrati. Insomma, dopo V per Vendetta (esaltazione relativa esternata qua), un'altra graphic novel di calibro arriva nelle sale, un muscoloso tomo di Miller, adattato da Snyder con colori desaturati, addomi a tartarughina unti e qualche orco.
Adoro Miller, lo adoro anche se non capisco niente di fumetti, lo adoro anche se odio la gente che scrive più didascalie che azione. Non ho, però, amato troppo Sin City, film sempre tratto dai suoi scritti (e in cui fu coinvolto in prima persona), visto che, pur trovando decisamente stylish le scelte estetiche fatte nel realizzarlo, si sentiva troppo la parola scritta dell'autore, che incasellava e irrigidiva l'azione in un modo che in un film a mio parere stride. 300, al contrario, ha maggior equilibrio da questo punto di vista, lascia che le immagini, i dialoghi e le azioni, raccontino più di quanto sia demandata a fare la voce narrante, stordisce meno con il ritocco grafico e comunque riesce a dare spesso uno spiazzante senso di fumetto, con vignette che escono vive dallo schermo.
Trecento è un film tamarro, tamarro in senso buono. Tutti noi maschietti incivili e wannabe-machi abbiamo bene a mente l'inizio del Gladiatore, quest'uomo che sciorina frasi fighe una dietro l'altra prima di affettare i germani. Ecco, 300 è tutto come quella sequenza, solo POMPATO DECINE DI VOLTE, con un Leonida che, in certi frangenti, surclassa Massimo Decimo Meridio di diverse lunghezze, per sprezzo della morte, sgargianza e impettutimento. 300 è un film che ti rende orgoglioso di produrre testosterone, è esattamente quello che aveva in mente Erodoto: raccontare un evento storico e dargli le pennellate e i toni saturi del mito e della novella morale. Non è un film sottile, non è un film politico (e fa sghignazzare il fatto che ci sia chi lo pensi), non è un film complesso... è un film diretto, visivamente curatissimo, spartano nei concetti, non nel senso che ne ha pochi, ma nel senso che questi sono monolitici, assoluti ed esposti senza diritto di replica.
Insomma, personalmente lo consiglio. Probabilmente necessita di un approccio più "leggero" rispetto a quello che consigliai per V per Vendetta, ma questo non vuol dire che uscirete insoddisfatti dalla sala, anzi, secondo me sarà decisamente il contrario. E se questa stringata (per i miei tempi) recensione non vi è bastata, sappiate che presto avrete anche una strip M.it a corroborare le mie tesi.
Bene, superato il momento cinematografico (sapete quanto ci tenga) voglio ora brevemente aggiornarvi sulla mia vita di linuxaro visto che: SONO DIVENTATO UN OMETTO! (citazione da Fele, strip in cui mi sono identificato tantissimo). Questa settimana, infatti, preso coraggio a due mani, eroicamente, mi sono lanciato a compilare il mio primo pacchetto, addirittura senza nemmeno usare la magia degli SlackBuild, ma digitando a manina tutti i comandini necessari! Certo, non è che proprio proprio ho dovuto sudare sette camice visto che il pacchetto, di per sé, è risultato piuttosto cretino da chiudere e installare, ma proprio perchè ho incontrato poche difficoltà ben spero per la mia vita futura di Slacky user. Come se non bastasse, in pieno delirio di onnipotenza, ho poi deciso di mettere le mani addirittura in GAIM, noto programma di instant messaging multiprotocollo, a cui ho fatto anche di più! Atti inenarrabili!
Gaim, a mio parere, non ha proprio un processo di sviluppo esaltante. Non penso abbia molto senso che si rilascino SEI BETA di un software, soprattutto se ad ogni beta SI AGGIUNGONO FEATURES. Troverei più credibile un gruppo che decidesse di rilasciare una versione fatta e finita del programma e poi, magari, lo arricchisse. Potrebbero anche capirlo, i ragazzi del gruppo GAIM, che oltre al 2 si può anche incrementare il numerino dopo... insomma, mi sentirei più tranquillo con una 2.0 stable seguita poi da una 2.1, 2.1.1... in cui lorsignori possono aggiungere tutti i giocattoli che gli gira di sviluppare.
Ma tant'è, questo non è il vero problema, il casino è che negli ultimi tempi il programma si è mostrato refrattario ad aggiornare gli avatar (buddy icons) dei miei contatti. Visto che la rete si è rivelata avara di risoluzioni e visto che, strano a dirsi, la console di debug del programma mi è venuta abbastanza in aiuto, ho messo le mie mani unte di incompetente nel codice e lo ho piegato ai miei voleri. Fa sempre piacere (se sei un ingegnere e se sei GRAVEMENTE MALATO) andare a smontare le procedure altrui e cercare di raddrizzarle con del brutale copincolla alla cieca. Che ci crediate o no, dopo azioni a dir poco brutali, ora il mio piccolo pacchetto modificato sembra andare meglio di prima, con il problema bene o male risolto. Io, naturalmente, filosofo come sempre, aspetto semplicemente il primo crash, ma per ora mi godo il successo.
Bene, chiudiamo. Ho qui davanti Gamers, la rivista che ci ha pubblicato. Vorrei parlarne estesamente in un editoriale, ma devo cercare un modo per cui non ne esca un pezzo marchettaro, cosa che odierei. Per il momento voglio sottolineare un tratto che immagino troverete molto importante: è piena di riferimenti hentai.
Cymon: testi, storia, site admin“Xerxes: Sono pronto a far uccidere ogni mio schiavo per prendere quel passo
Leonidas: E io sono pronto a morire per difenderlo”