Blooming
Queste strip sono lo specchio delle ossessioni che di volta in volta assalgono Cymon (e me, ogni tanto), ma forse detto così fa quasi paura. Diciamo allora che Jobs è una serie concentrata sui gadget hi-tech, e non poteva mancare un fenomeno di costume come il Tamagotchi, riproposto di recente con porta a infrarossi.
L'opinione pubblica si era scandalizzata parecchio a suo tempo, ma naturalmente chi segue più da vicino la cultura nipponica è abituato a perversioni ben peggiori. Ma non è il caso di parlare qui dei ciondoli collezionabili con campioni di DNA delle cantanti pop coreane.
No, tanto per dare un esempio di follia mi piace citare la notizia della settimana: Namco è stata costretta a rimuovere da Tekken 5 uno dei costumi alternativi di Nina Williams (questa Nina Williams)... si trattava del costume da infermiera, che sfoggiava delle croci rosse che a quanto pare sono un marchio registrato della... della Croce Rossa, appunto. Anche tutti gli artwork promozionali che la ritraevano sono stati ritirati, per cui se ne avete qualcuno conservatelo gelosamente...!
Solo la settimana scorsa si parlava del momento grigio degli RPG per computer (e anche un pò per console, se escludiamo la roba di Namco). Questa settimana... ehm, la situazione resta grigia allo stesso modo per quanto riguarda il PC, ma finalmente è comparso all'orizzonte un RPG per PS2 che vale la pena di aspettare con la bava alla bocca. FF XII sembra tuttora ostaggio delle politiche interne di Square-Enix: in pratica hanno tanti giochi pronti per il 2005 che stabilire le date di uscita in modo che non si ostacolino a vicenda è come dirigere il traffico nel centro di Tokyo... ma, per una volta, non è di FF che voglio parlare.
L'RPG in questione è Radiata Stories. Sempre di Square-Enix, guarda un pò. Mi sono affezionato a Radiata Stories, anche se all'inizio sembrava uno schifo, e dai filmati il combattimento era così deprimente e banale da sembrare una beffa. Ora però, a distanza di poche settimane, questo gioco ha cambiato volto, merito dei nuovi screenshot e soprattutto delle impressioni di chi ci ha giocato in anteprima.
Sono emersi fatti interessanti sul gameplay, che ora appare succulento e rigoglioso come non si vedeva da anni: pare che la struttura sia completamente aperta, in stile GTA ma basata su un sistema di missioni come in Final Fantasy Tactics. Figuratevi una città (Radiata) dove si aggirano 177 individui intenti alle loro faccende, con storie personali che si evolvono giorno dopo giorno. Il protagonista si sveglia ogni mattino ed è libero di passare la giornata come vuole, senza sapere quali azioni manderanno avanti la trama principale e quali sono quest di contorno. Mi ricorda Shenmue, ma senza il tedio di scaricare casse al porto per una settimana intera.
Capita magari di incontrare una cameriera nel palazzo cittadino, e di seguirla in città quando finisce il suo turno di lavoro (!), per scoprire che va tutte le sere all'ospedale a trovare suo nonno... a questo punto ci si può offrire di andare a cercare una cura, e così inizia una quest. COme se non bastasse ciascuno dei 177 abitanti si può reclutare nel party. Tutti gli RPG storicamente ci hanno incoraggiato a ficcare il naso nelle faccende private degli NPC, a frugare in libertà nei loro cassetti e dentro gli armadi, ma poche volte si è vista questa libertà di azione.
Radiata Stories mi ha anche colpito dove sono sensibile, e sfoggia un'arte in Cel-shading veramente impressionante, con texture che sembrano dipinte a mano e una specie di effetto blooming delizioso.
Il blooming comincia ad essere un effetto grafico abusato, ormai sembra che nessun titolo con un minimo di ambizioni possa farselo mancare. Secondo me non andrebbe preso alla leggera, perchè influenza notevolmente l'aspetto del gioco e non è detto che si addica allo stile di tutti i titoli. Però è carino, dài. E' come vedere il gioco attraverso uno strato di glassa per torte... non è esattamente il genere di effetto che assocerei alle scene della Seconda Guerra Mondiale, eppure lo hanno sparso a piene mani anche in Brothers In Arms. E gli dona molto.
BIA esce in ritardo rispetto all'ondata dei titoli sulla WW2, adesso va di moda il Vietnam o il deserto... ma proprio per questo ho fiducia. BIA tenta un approccio molto maturo, si basa sull'interazione del team come in Full Spectrum Warrior (che guardacaso sfoggiava il blooming pure lui), ma sembra un pò più gioco e un pò meno simulazione. Mi piace l'idea di aggiungere a un gioco d'azione l'approfondimento dei personaggi e la trama di un RPG, per non parlare dell'attenzione alla direzione artistica, che (me ne lamento in continuazione) di solito è trascurata nei giochi occidentali.
Ad ogni modo è iniziata la pubblicazione della miniserie di Penny Arcade dedicata a questo gioco. E' roba buona.
Oggi si recita a soggetto
Mi pare strano considerare Deja-vu un personaggio di FTR, ma forse una sua dignità ce l'ha, di certo non potevate sperare che un ingegnere dedicasse le sue attenzioni a una imperfetta, irrazionale e impredicibile creatura biologica di carne e sangue, dire che è già tanto se ha deciso di buttarsi anima e corpo nell'allevamento di Tamagochi. Di personaggi del genere (assurde creaturine di taglia molto piccola che dicono sempre e solo una cosa-tormentone che può chiudere virtualmente qualsiasi strip) è pieno il mondo dei comic, dei webcomic e delle case di cura per malattie mentali, per cui l'uso di Deja-vu sarà inevitabilmente condizionato dalla mia paranooa per i cliché abusati, però non nego che potrebbe darci delle soddisfazioni, anche considerando che pure lui è esponente di un qualche tipo di videogioco, in fondo se consideriamo il tamagochi un videogioco. A proposito, come se non bastasse, sembra che lo scatolino stia persino tornando sui mercati. L'azienda produttrice sembra pronta a rilanciare la moda con dei macinini terribilmente più hi-tech e terribilmente più esigenti di quelli della prima ondata, capaci di scaricarsi la posta da soli e farsi gli acquisti su eBay (acquisti reali, naturalmente) e pure, sfruttando capacità di collegamento wireless, rimorchiare altri macinini, metterli nei guai e costringervi a organizzare un matrimonio riparatore. Come se, con tutti i giochi all'avanguardia che il DS è pronto a regalarci, sulla metropolitana non avessimo niente da fare. Non dubito che un target compreso tra i pre-adolescenti e i manager di successo troverà tutto questo terribilmente affascinante. Personalmente ho perso fiducia nella mia razza.
L'abbondante tempo libero che contraddistingue questa fase della mia vita mi ha portato a ributtarmi sull'abandonware, in particolare passando per questo sito, né meglio né peggio di tanti altri. Stavolta mi sono tirato giù Star Control 2, un altro classico dell'esplorazione spaziale al pari dell'Elite con cui vi ho già annoiato in altri tempi. La saga di Star Control, al contrario del capolavoro di Braben, possiede un'impostazione un po' più arcade per quello che riguarda i combattimenti e ha una caratterizzazione dei personaggi più corposa (assieme a una trama solida). In questo gioco, quando si ha da menare le mani, non ci si ritrova dietro il cockpit della propria astronave, ma la si vede dall'alto e la si deve guidare in uno spazio bidimensiole facendo i conti con la gravità degli eventuali corpi celesti presenti, la sua manovrabilità e la bastarderia del computer. Un tempo avevo anche un giochino in bianco e nero sviluppato prima che si scoprisse la ruota che funzionava all'incirca alla stessa maniera e credo fosse una specie di antenato di questo progetto. Lo so che detto così il gameplay sembra imbecille, ma la verità è che è maledettamente divertente, anche perchè le astronavi delle varie razze sono caratterizzate benissimo e quindi è sempre affascinante vedere come riesci a cavartela da questa o da quella situazione. Sempre secoli fa di Star Control finii il capitolo III di cui ho ancora ricordi interessanti, come il momento in cui ho fatto arrabbiare i funghi impiantando una colonia di loro figli rinnegati su un pianeta oppure gli spassosissimi dialoghi con i ciclopi vigliacchi. Adesso ho voluto recuperare il retrogaming del retrogaming con il capitolo II, che non girava nemmeno su CD soddisfando un ennesimo capriccio. Tempo due settimane mi dimenticherò persino che il gioco esiste, ma al momento posso baloccarmi con le corazzate Ur-Quan e i vascelli pseudo-Klingon con una certa soddisfazione.
Per chiudere un aggiornamento tecnologico: ho cambiato le casse. Prima delle attuali avevo due casse scarsa fedeltà che facevano apparire Bach come un tormentone di DJ Francesco (motivo per cui non ho mai sentito Bach su computer), adesso ho preso due giocattolini Creative che hanno anche l'attacco cuffie. L'attacco cuffie, ho preso coscienza, è una componente fondamentale del proprio apparato audio della postazione da battaglia, la maggior parte della mia navigazione internet e del mio lavoro in generale lo svolgo di notte e visto che non abito esattamente da solo senza auricolari sei costretto al silenzio. Come si fa a lavorare senza lettore MP3 acceso?
Cymon: testi, storia, site admin"Andaaaaaaaaare lontaaaaaaaano" Poster - Claudio Baglioni